Qualcomm non lascia, anzi raddoppia. Con la rinnovata fiducia da parte di Microsoft, e con gli sviluppatori che iniziano a guardare con attenzione alla piattaforma ARM (negli ultimi mesi sono sempre di più le app native), l’azienda di San Diego getta le basi per la nuova generazione di PC Windows nel segmento “premium”.

Se nel 2023, con Snapdragon X Elite, Qualcomm guardava esclusivamente al segmento business e a chi voleva un laptop sottile, leggero e con un’autonomia paragonabile a quella dei MacBook, la nuova famiglia X2 ha ambizioni molto più ampie e si prepara, nel 2026, a sbarcare anche sui desktop. 


Qualcomm mette sul piatto tre diverse configurazioni, tra le quali una versione Extreme a 18 core che raggiunge per pochi secondi, in modalità “boost”, i 5 GHz di clock sui core “prime”. 

Come il nuovo processore per smartphone, anche gli X2 Elite sono stati costruiti attorno al nuovo core Oryon di terza generazione e rispetto al passato ci sono differenze notevoli a livello di design. Se i processori usati oggi sui laptop ARM Windows hanno un’architettura “All prime core”, quindi 12 core tutti identici, Snapdragon X2 Elite cambia le carte in tavola e passa a un’architettura simile a quella dei processori per smartphone, con core “prime” e core ad alte prestazioni in cluster.

Le varianti presentate al momento – ma arriveranno più avanti altre versioni meno potenti – prevedono 12 o 18 core divisi in cluster da 6 core e sono tutte prodotte da TSMC con il nodo produttivo a 3 nanometri più avanzato disponibile al momento, 3NP.


Il modello di punta è la versione Extreme: ha 18 core totali, di cui 12 prime core e 6 performance core. I prime core possono raggiungere una frequenza di boost fino a 5 GHz in modalità single-core e dual-core: un primato per una CPU compatibile con il set di istruzioni ARM. I performance core hanno una frequenza massima multi-core di 3,6 GHz e la cache totale è di 53 MB.


Qualcomm ha snocciolato alcuni numeri di questa versione e sono decisamente impressionanti: a parità di consumo offre il 75% di performance in più rispetto all’Intel Core Ultra 9 285H, mentre per raggiungere lo stesso livello di prestazioni Intel consuma circa 75 Watt, Snapdragon X2 Elite Extreme ne consuma solo 25.


Da segnalare che la versione Extreme, qui sotto una foto del SoC, è anche l’unica che prevede una gestione della memoria unificata con la RAM saldata sul chip come fanno gli Apple Silicon. Qualcomm venderà questo processore con a bordo 48 GB di RAM, ma il chip supporta senza alcun problema più di 128 GB di RAM.

Quanta è la memoria massima installabile? L’azienda non riesce a dare un quantitativo preciso: sono tre banchi di memoria saldati e tutto dipende dalle tipologie di memorie che saranno disponibili nella seconda parte dell’anno a livello di densità e formato. Potrebbero essere 128 GB, ma potrebbero essere anche 256 GB.

La larghezza di banda, calcolando l’uso di memorie LPDDR5x con velocità di trasferimento di 9.523 MT/s e un bus a 192 bit è decisamente ampia: sono 228 GB/s. Più alta di quella di M4 liscio e più alta anche delle soluzioni Intel e AMD che solitamente, con bus di memoria a 128 bit, arrivano a circa 130 GB/s.

Insomma, Qualcomm sembra aver fatto un ottimo lavoro con la variante Extreme anche se questo processore, ci dice l’azienda, sarà abbastanza costoso e Qualcomm prevede di fornirlo ai produttori di laptop per realizzare workstation grafiche e video. Oltre alla suite Adobe nativa e ai diversi programmi disponibili per il mondo dell’audio video, come Resolve, a breve arriveranno infatti native anche Maxon Cinema 4D e Maxon ZBrush.


Per chi non vorrà spendere troppo – crediamo che l’Extreme possa passare i 2.000 euro – ci sono gli Snapdragon X2 Elite: stesso nome, ma due versioni decisamente diverse.

X2E-88-100, per esempio, è la configurazione intermedia e come la Extreme ha 18 core totali, con 12 prime core e 6 performance core. La frequenza massima multi-core per i prime core è di 4 GHz e quella di boost single-core e dual-core è di 4,7 GHz. I performance core invece hanno una frequenza massima multi-core di 3,4 GHz. Non arriva a 5 GHz, nonostante i core siano gli stessi.


Non cambia la cache, ma cambia la memoria: non è saldata sul chip, quindi sta al produttore decidere quanta metterne, fino ad arrivare a 128 GB che è il massimo allocabile. In questo caso il bus è a 128 bit e questo riduce la larghezza di banda a 152 GB/s.

X2E-80-100 è invece la variante base ed è l’unica con “soli” 12 core, 6 prime core e 6 performance core. I prime core hanno una frequenza massima multi-core di 4 GHz e una frequenza di boost single-core di 4,7 GHz e dual-core di 4,4 GHz, mentre la frequenza massima multi-core dei performance cores è di 3,4 GHz. La cache totale è inferiore, sono solo 34 MB.


Qualcomm parla anche per queste versioni di un aumento delle prestazioni notevole: 31% di aumento della velocità di punta e 43% di consumi in meno per raggiungere le stesse prestazioni. Vale il discorso fatto per l’altro processore annunciato oggi: la precedente generazione era a 5 nm e non aveva determinate istruzioni che, sui benchmark, possono fare la differenza.



Sulla GPU il salto più grande, ma sembra che manchi qualcosa

Il grosso salto dello Snapdragon X2 Elite è sulla GPU: la nuova Adreno supporta DirectX 12.2 Ultimate, Vulkan 1.4 e OpenCL 3.0 e la variante Extreme ha una GPU (X2-90) con una frequenza massima di 1,85 GHz.

Le altre due versioni (X2-90 e X2-85), hanno invece una frequenza di 1,70 GHz. Secondo Qualcomm, la GPU dell’Extreme Edition è fino a due volte più veloce rispetto alla generazione precedente e fino al 52% più veloce rispetto alla concorrenza, richiedendo il 92% di energia in meno per le prestazioni di picco.


Qui potremmo aprire una grande parentesi perché manca qualcosa: Qualcomm ci ha detto chiaramente che con questa generazione di processori puntano anche al gaming e ci ha fatto vedere che rispetto alla precedente generazione di processori le prestazioni sono raddoppiate. Eppure, nonostante si sia parlato tanto di IA, non c’è un sistema di upscaling AI e neppure di frame generation e l’impressione è che stia nascondendo qualcosa.

I processori usciranno solo nel 2026, c’è quindi tempo ma soprattutto ci sarà un altro evento al quale parteciperemo che entrerà nei dettagli dell’architettura. Qualcomm deve spiegare molte cose, ad esempio come mai mentre il supporto al codec AVP (Advanced Professional Video) è presente sui processori per smartphone manca sulle piattaforme per computer, dove sarebbe molto più utile.

Sul fronte dei giochi, oltre al miglioramento delle performance, l’unica novità è l’arrivo di Fortnite: noi ci abbiamo giocato, tra qualche mese potranno giocarci tutti coloro che hanno Windows e un PC Qualcomm.


Infine la NPU: mentre nel segmento smartphone Qualcomm non dichiara valori relativi alle prestazioni, sui computer c’è Microsoft che ha scelto il TOPS (Trillions of Operations Per Second) come elemento per scegliere se un PC può essere definito Copilot+ oppure no. In questo caso la NPU Hexagon raggiunge 80 TOPS di capacità di elaborazione con un aumento del 78% rispetto alla generazione precedente.

Secondo Qualcomm, questa è la NPU più veloce al mondo tra quelle integrate nei processori per laptop, anche se ricordiamo che le prestazioni della NPU sono sempre difficili da misurare.

I benchmark di Qualcomm sembrano essere stati scelti con cura: con Blender, ad esempio, è stato scelto un lento rendering CPU al posto di quello GPU; mentre per Photoshop, CorelDraw e Affinity sono stati selezionati filtri comunque leggeri, che una NPU potente come quella dell’Elite X2 gestisce senza problemi. Operazioni più pesanti, come la riduzione del rumore con l’IA di Lightroom, non sono state considerate.

Lato connettività tutti i processori possono essere abbinati al modem 5G Snapdragon X75, che offre velocità di download di picco fino a 10 Gbps e velocità di upload fino a 3,5 Gbps. Il modem 5G è affiancato dal FastConnect 7800 System, che supporta lo standard Wi-Fi 7 (802.11be) con velocità di picco di 5,8 Gbps e il Bluetooth 5.4 con supporto Snapdragon Sound. Infine l’USB, con un controller, basta un USB 4 a 40 Gbps.

C’è una novità rilevante anche per la sicurezza in ambito aziendale: la piattaforma è dotata di un’unità di elaborazione sicura (SPU) che supporta Microsoft Pluton per proteggere i dati e viene introdotto per la prima volta Snapdragon Guardian Technology, un sistema che combina hardware, software e servizi cloud con la connettività Wi-Fi e 5G per consentire la gestione remota del PC, inclusa la localizzazione, il blocco e la cancellazione dei dati, anche quando il dispositivo è spento.

In attesa di avere maggiori dettagli Qualcomm ci dice inoltre che il chip supporta un massimo di tre monitor 5K a 60 Hz e le prestazioni a batteria sono identiche a quelle che si ottengono quando si usa il computer connesso ad un alimentatore. Al momento non ci sono stati forniti ulteriori dati, se non il fatto che per vedere i primi computer con questi chip si dovrà aspettare il prossimo anno.