Oggi abbiamo assistito alla puntata numero 400 de La Volta Buona. Sì, sono ancora in onda. Un traguardo che si porta dietro una miscellanea di racconti, operazioni nostalgia, e dibattiti. Si è passati dall’omaggio doveroso a Claudia Cardinale, al sempreverde tema della chirurgia estetica (spoiler: tutti dicono che “ognuno è libero”, ma nessuno si presenta alla fine con la faccia originale), fino al cameo con Milly Carlucci.

La puntata di oggi ha offerto materiale variegato. E se ci tocca giudicare, giudichiamo: qui sotto le pagelle, senza sconti e senza filtri, giusto per restare in tema

Claudia Cardinale, gli amori impossibili. Voto: 10

Non capita spesso, e quando capita ne siamo grati. Un recap su Claudia Cardinale, ma è stata una narrazione composta, quasi affettuosa, che ha restituito la dimensione privata di una donna che ha sempre scelto la riservatezza, persino quando il mondo le chiedeva di gridare tutto ai quattro venti.

Si è partiti da uno degli aspetti più dolorosi della sua vita, la violenza subita da giovane, trattata con la giusta delicatezza, per poi attraversare il legame complicato con Franco Cristaldi e arrivare all’amore solido e fuori dai riflettori con Pasquale Squitieri.

Un racconto quasi di letteratura cinematografica, capace di alternare dolore, emancipazione e dolcezza. Un inizio perfetto.

Fabio Testi, eleganza immediata. Voto: 8 (e se lo merita tutto)

Ogni volta che si vede Fabio Testi in tv parte sempre una conta dei film in cui lo abbiamo visto, come nel Giardino dei Finzi Contini. Oggi ha aggiunto un tassello emotivo a quel mosaico complesso che è stata la vita di Claudia Cardinale.

Ha rievocato il set de I guappi, raccontando come lì, tra una scena e l’altra, nacque l’amore con Squitieri. Ma soprattutto ha saputo evocare il triangolo con Cristaldi con discrezione, senza fare il saputello.

Il passaggio sulla gelosia di Ursula Andress è delizioso. Un piccolo affresco di un’epoca che in molti non hanno purtroppo vissuto e che non tornerà mai più.

Luce Cardinale, il cuore c’era, il carisma un po’ meno. Voto: 5

Mettere in scena l’eredità di una diva senza averne il piglio non è facile. E si è visto. Luce Cardinale, chiamata a rappresentare la famiglia, è apparsa come una presenza affettuosa ma fuori fuoco: timida, impacciata. Non è facile stare in tv, diciamolo, e ha perso la zia da pochi giorni.

Non è stato disastro, sia chiaro. Qualche ricordo tenero è arrivato, le serate sul divano con la zia, i film rivisti in casa, l’orgoglio per le radici e i racconti privati, ma tutto sembrava in qualche modo “affogato”.

E poi, Luce Cardinale racconta di aver scelto di diventare attrice perché essere ballerina richiedeva troppa costanza. Purtroppo, non tutti si rendono conto che è un lusso estremo nell’Italia del 2025 scegliersi un mestiere artistico e riuscire a vivere di quello.

Antonella Elia, si salva in corner. Voto: 7

Antonella Elia è in studio e qualcuno già trema. Ha portato il dibattito sulla chirurgia estetica fuori dai binari consueti. Contraria ai ritocchi su di sé, più per paura che per principio, ha scomodato la fisiognomica, sostenendo che i micro-movimenti del volto siano essenziali per riconoscersi tra esseri umani e costruire rapporti autentici. Con il botox e i visi tirati, ha detto, si rischia di diventare maschere prive di linguaggio non verbale, generando incomprensioni e freddezza.

Un discorso lungo, forse noioso, ma che di filosofico non aveva molto. L’espressività del corpo non si vede solo dalla mimica facciale, ma anche dal tono di voce e dalla gestualità, tanto per dirne due.

Non solo chirurgia: la Elia si è distinta anche nel commentare l’ondata di insulti razzisti rivolti a Fanny Tardioli, seconda classificata di Miss Italia, padre di Spoleto e madre nigeriana. Un intervento acceso, manco a dirlo, in cui ha definito il razzismouna schifezza ignobile”, invitando a non odiare né giudicare il prossimo.

Jessica Morlacchi, troppo Ferilli. Voto: 6,5

Ospite quasi fissa della Volta Buona, Jessica Morlacchi ha raccontato “senza filtri” il suo percorso estetico, partendo dal complesso adolescenziale per il naso fino all’intervento del 2021, che, parole sue, non è riuscito come sperava.

Peccato che in studio si sia aperta subito la caccia al dettaglio rifatto. Caterina Balivo, nella parte non richiesta della profiler estetica, ha sottolineato come la Elia e Laura Freddi fossero “del suo team”.

Jessica Morlacchi ha rivendicato le sue scelte con ironia. A tratti, il modo di esporsi sembrava studiato: inflessioni romane forzate, atteggiamento da “so’ verace”, che ricordano molto Sabrina Ferilli a Tu Sì Que Vales.

Poi il colpo di scena: il collegamento con i genitori. Jessica, per scherzare, fa alla madre: “Ma che te sei fatta i capelli per venire in televisione?”. Risposta secca della madre, senza pietà: “Almeno io non me so rifatta niente”. Sipario.

Laura Freddi, le rughe danno identità. Voto 6,5

Visto che o si è dentro o fuori, anche Laura Freddi si è schierata dalla parte dei “no ritocchi”, ma con toni pacati e senza giudizi espressi. Più pacati della Elia, non ci vuole tanto.

Ha spiegato di considerare le rughe parte della propria identità, segni del tempo che non intende cancellare. Ha espresso il timore che la chirurgia estetica sia diventata una moda affrontata con leggerezza (e qui ha ragione), quasi come un passaggio obbligato più che una scelta consapevole. Un intervento sicuramente teatrale rispetto a quello della Elia, ma credibile anche se comunque dimenticabile.

Costantino Vitagliano, mai visto così. Voto 9

Poi un momento di riflessione. Lo avevamo visto e Uomini e Donne e ne eravamo cotte, chi è che non aveva un poster in cameretta con la sua immagine?

Dalla bellezza patinata degli anni Duemila al racconto intimo della malattia: l’ex tronista Costantino Vitagliano ha offerto una testimonianza che ha ribaltato l’immagine da copertina che lo aveva reso celebre. Ha raccontato la propria condizione autoimmune, i ricoveri, la perdita di peso e la lunga terapia al San Raffaele con cellule staminali.

Senza autocommiserazione, ha parlato della paura, della fatica e delle critiche ricevute sui social, dove qualcuno lo accusava di strumentalizzare la malattia per restare in tv.

La risposta è stata diretta: mostrarsi non è finzione, ma un modo per tornare a vivere e magari dare forza ad altri. Il centro del discorso è stato la capacità di mostrarsi vulnerabile e al tempo stesso determinato.

Un Vitagliano maturo, lontano dal personaggio di vent’anni fa che prima di fare il tronista era un corteggiatore badboy.

Milly Carlucci, sta cominciando Ballando. Voto 7

Da quando è finito Ballando, abbiamo avuto l’impressione di vivere in un enorme filler, come negli anime. Non si è parlato d’altro. Siamo solo al teaser, e già Ballando con le Stelle ci insegue ovunque. Milly Carlucci, instancabile e sempre col sorriso da regina del varietà, ha fatto il suo dovere promozionale.

Ha scherzato sull’assenza di Paolo Belli, ribattezzato “Paolo Bolle”, sostituito per il collegamento da Massimiliano Rosolino in versione “assistente bidello”, che è forse il ruolo più realistico mai assegnato in quello studio.

Il ritorno di Simone Di Pasquale e l’arrivo della signora Coriandoli sembrano pescati da due edizioni diverse, una del 2008 e l’altra del 1993, ma tutto va bene nel grande frullatore del sabato sera Rai. Immancabile il nome “wow” per fare rumore: Belen ballerina per una notte.