Livorno, 25 settembre 2025 – Scoppia il caso intorno alla nave Slnc Severn battente bandiera statunitense. Il cargo che ha a bordo materiale per la base americana di Camp Darby tra Pisa e Livorno è stata respinta dallo scalo labronico. Il presidio al porto di Livorno organizzato dall’Unità sindacale di base (Usb) con il contributo di diverse altre sigle dell’associazionismo ha bloccato l’attracco dopo tre giorni di presidio.

Con la mediazione del prefetto e del sindaco Luca Salvetti, che si è schierato con i manifestanti. Il presidio si è spostato dal molo Italia del porto e si è stabilito in un’area all’esterno dello scalo, con i manifestanti che hanno simbolicamente occupato un edificio abbandonato. Ma dove attraccherà adesso la nave? L’interrogativo è proprio questo. Il cargo deve consegnare a Camp Darby e si valuta un altro porto nel Tirreno.

“Ma Marina di Carrara, ad esempio, ha già messo le mani avanti. La sindaca Arrighi è stata chiara: Il porto di Marina di Carrara è un luogo di lavoro e di accoglienza, è un luogo dove chi scappa da guerre e fame trova sicurezza e riparo. Il porto di Marina di Carrara è un porto di pace e con la guerra non vuole averci nulla a che fare, per questo mi auguro che la ‘Slnc Severn’ dopo essere stata respinta a Livorno non venga ad attraccare da noi. Il popolo carrarino e apuano con la grande manifestazione di lunedì scorso ha espresso chiaramente come la pensa su quello che sta avvenendo a Gaza gridando a piena voce il proprio No alla guerra e al genocidio”.

Tra i porti alternativi italiani ci potrebbero essere quelli di La Spezia, Genova e Vado Ligure (Savona). Nelle ultime ore si sono rincorse voci – poi smentite da fonti sindacali – secondo le quali la nave SLSC Severn sarebbe stata avvistata stamani al largo della Spezia. È plausibile invece che al momento l’imbarcazione si trovi all’altezza della Corsica in attesa di trovare un porto che la ospiti. Si tratta di un’ipotesi dato che da almeno 48 ore la nave non risulta più localizzabile sui siti destinati al traffico marittimo internazionale e pertanto non sussistono le condizioni di conoscere la rotta né il porto di destinazione finale. Una situazione denunciata in una nota congiunta anche da Cgil Liguria e Filt Liguria. “Stiamo monitorando la situazione attraverso tutti gli strumenti e, come accaduto a Livorno, interverremo nel caso in cui questa punti la prua verso un porto Ligure. I lavoratori non saranno complici di un genocidio”. E’ della stessa opinione anche Rifondazione Comunista La Spezia: “Ora si fa sempre più concreta l’ipotesi che la stessa nave stia cercando un nuovo approdo nei porti della Liguria: La Spezia non può e non deve diventare complice di un crimine internazionale. Accogliamo con grande favore la presa di posizione della Cgil Liguria e della Filt Liguria di intervenire laddove la nave tenti di attraccare in uno scalo ligure”.

“La nave Slnc Severn – aveva detto il sindaco Luca Salvetti – non entrerà nel porto di Livorno ed è in attesa di una nuova destinazione. Livorno ha manifestato, ha gridato il suo no alla guerra e al genocidio a Gaza, lo ha fatto con tante manifestazioni nel cuore della città e in porto, dove abbiamo visto migliaia di persone, sindacati, forze politiche, lavoratori e studenti. Da lì un lavoro coordinato per arrivare ad un risultato che io ritengo assolutamente significativo, il fatto che la nave non abbia attraccato in porto è un messaggio che parte dalla nostra città e arriva negli altri porti e nel paese”.