Negli ultimi anni la ricerca medica ha compiuto un passo fondamentale nella lotta contro l’emicrania, una delle malattie neurologiche più diffuse e invalidanti al mondo. Sono infatti disponibili farmaci a base di anticorpi monoclonali che agiscono sul CGRP (Calcitonin Gene-Related Peptide) o sul suo recettore, un neuropeptide coinvolto nella trasmissione del dolore e nella vasodilatazione che caratterizzano gli attacchi emicranici.

Questi farmaci non vanno confusi con gli analgesici tradizionali: non servono a bloccare un singolo episodio, ma a prevenire la comparsa degli attacchi riducendone frequenza, intensità e durata. La loro introduzione ha cambiato radicalmente la qualità di vita di molti pazienti che non rispondevano alle terapie precedenti.

I principali principi attivi

  • Erenumab: anticorpo monoclonale diretto contro il recettore del CGRP.
  • Fremanezumab, Galcanezumab, Eptinezumab: agiscono invece legandosi direttamente al CGRP stesso, impedendogli di attivare il recettore.

Tutti hanno dimostrato di ridurre significativamente gli attacchi mensili di emicrania e di migliorare la funzionalità quotidiana.

Modalità di somministrazione

  • Iniezione sottocutanea: la maggior parte dei farmaci si somministra una volta al mese (o in alcuni casi ogni tre mesi).
  • Infusione endovenosa: l’eptinezumab viene somministrato in ospedale ogni tre mesi tramite flebo.

L’aspetto innovativo è proprio la praticità: una singola puntura al mese può sostituire terapie giornaliere spesso poco efficaci o mal tollerate.

Sicurezza ed effetti collaterali

Gli anticorpi monoclonali contro il CGRP hanno in genere un profilo di tollerabilità favorevole. Gli effetti indesiderati più comuni sono reazioni lievi nel punto di iniezione, stanchezza o costipazione. Rimangono aperte alcune domande sugli effetti a lungo termine, poiché il CGRP svolge anche funzioni fisiologiche importanti nel sistema cardiovascolare e immunitario.

Un cambiamento di prospettiva

Per chi soffre di emicrania cronica, questi farmaci rappresentano una vera rivoluzione terapeutica: non solo riducono i giorni di dolore, ma restituiscono la possibilità di vivere senza la costante paura di un nuovo attacco. In Italia sono prescrivibili sotto specifiche condizioni dal neurologo e rimborsati dal Servizio Sanitario Nazionale per pazienti con emicrania frequente e resistente ad altri trattamenti.

GEO

Ad Alessandria, città posta in posizione strategica tra Piemonte, Lombardia e Liguria, la diffusione dei nuovi farmaci monoclonali per l’emicrania rappresenta un tema di grande interesse per la comunità medica e per i pazienti. La possibilità di una terapia mensile, semplice ed efficace, si inserisce nel più ampio contesto dell’assistenza sanitaria locale, dove la ricerca e l’innovazione farmacologica stanno cambiando l’approccio alle patologie croniche.

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