Dopo mesi di attesa, il contratto 2022-2024 del comparto sanità è vicino al traguardo finale. Secondo quanto comunicato dal presidente dell’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (Aran), Antonio Naddeo, la firma definitiva arriverà entro il 15 ottobre 2025. Intanto, già si guarda avanti: a gennaio 2026 dovrebbero partire le trattative per il rinnovo contrattuale relativo al triennio 2025-2027.
La procedura verso la firma definitiva
Antonio Naddeo, presidente dell’Aran
Il percorso per arrivare al via libera non è soltanto formale. Come ha ricordato Naddeo, il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) ha concluso la propria istruttoria, concentrata in particolare sulla parte finanziaria del contratto.
Ora l’ipotesi di accordo dovrà passare all’esame del Consiglio dei Ministri e successivamente approdare alla Corte dei conti. Quest’ultima, entro 15 giorni, dovrà certificare la compatibilità economico-finanziaria. Solo a quel punto l’Aran potrà apporre la firma definitiva e rendere operativo il contratto per centinaia di migliaia di lavoratori della sanità pubblica.
Perché il contratto 2022-2024 è importante
La tornata 2022-2024 rappresenta un passaggio cruciale non solo per l’adeguamento economico, ma anche per il riconoscimento delle professionalità sanitarie, da tempo in attesa di un rinnovo che tenga conto delle nuove esigenze del sistema salute.
La firma definitiva, attesa entro metà ottobre, consentirà di chiudere formalmente la partita e dare un segnale di stabilità a un comparto che negli ultimi anni ha dovuto affrontare sfide straordinarie, dalla pandemia all’emergenza cronica di personale.
Il rinnovo 2025-2027
Chiuso un capitolo, se ne apre subito un altro. Naddeo ha sottolineato che «si sta già lavorando sugli atti di indirizzo per le funzioni centrali» e che con la sottoscrizione definitiva del comparto sanità sarà possibile predisporre anche il nuovo atto di indirizzo specifico.
L’obiettivo è garantire una continuità contrattuale, evitando lunghe attese tra una tornata e l’altra. Il calendario ipotizzato prevede l’apertura delle trattative per il rinnovo 2025-2027 a gennaio 2026.
Il nodo della rappresentatività
Prima di arrivare al tavolo negoziale, sarà necessario completare un passaggio tecnico ma fondamentale: la certificazione della rappresentatività sindacale, prevista nei primi giorni di novembre. Senza questo passaggio non sarebbe infatti possibile dare avvio formale alle nuove trattative.
È un tassello che si aggiunge a un iter complesso, ma indispensabile per assicurare legittimità e trasparenza a un confronto che riguarda non solo gli stipendi, ma anche gli aspetti normativi e organizzativi del lavoro sanitario.
Un comparto in attesa di risposte
L’annuncio di Naddeo rappresenta una tappa importante per i professionisti della sanità, che da tempo attendono un segnale concreto sul rinnovo contrattuale. La firma del contratto 2022-2024 entro ottobre dovrebbe sbloccare gli arretrati e chiudere un percorso avviato ormai da mesi.
Allo stesso tempo, l’apertura del tavolo per il 2025-2027 si preannuncia decisiva per dare continuità e prospettiva al lavoro di medici, infermieri e operatori sanitari, in un contesto in cui la contrattazione collettiva resta uno strumento fondamentale per affrontare le sfide di un sistema sanitario sotto pressione.
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