Dopo l’addio a Nico Muller, ufficializzato nella giornata di martedì, il team Andretti ha subito voltato pagina. La scuderia statunitense ha infatti annunciato l’ingaggio di Felipe Drugovich, che approda in Formula E con un accordo pluriennale: un investimento che la squadra americana spera possa trasformarsi nella vera sorpresa della prossima stagione.

Il pilota brasiliano, campione di Formula 2 nel 2022, negli ultimi anni aveva ricoperto il ruolo di riserva e addetto al simulatore in Aston Martin, inseguendo il sogno di approdare in Formula 1. Parallelamente, ha ampliato i propri orizzonti correndo nella European Le Mans Series e prendendo parte a classiche come la 24 Ore di Le Mans e la 24 Ore di Daytona, pur senza un impiego stabile, proprio per mantenere il focus sull’obiettivo della F1.

Ma quando quel sogno non si è concretizzato, Drugovich ha dovuto guardarsi attorno alla ricerca di nuove opportunità in altre categorie. Tra queste, la Formula E ha a lungo seguito con interesse il brasiliano, considerato uno dei pezzi pregiati in uscita dalla Formula 2: un profilo su cui la serie elettrica aveva puntato i riflettori, alla costante ricerca di giovani talenti che non trovano spazio in Formula 1.

Felipe Drugovich, Aston Martin

Felipe Drugovich, Aston Martin

Foto di: Zak Mauger / Motorsport Images

Drugovich non è del tutto estraneo alla Formula E: nelle passate stagioni ha preso parte ai test dedicati ai rookie e ad alcune sessioni di prove libere con Maserati. A queste esperienze si è aggiunto quest’anno il debutto ufficiale con Mahindra a Berlino, dove ha sostituito Nyck de Vries, impossibilitato a prendere parte al weekend tedesco in quanto impegnato nel WEC. 

Così, dopo aver compreso che non vi fosse spazio per un ingresso in Formula 1, soprattutto dopo le occasioni sfumate con Sauber e Cadillac, Drugovich ha scelto di approdare nella categoria totalmente elettrica. Una decisione che segna la volontà di reinventare la propria carriera, cogliendo l’opportunità di correre in un team che, in realtà, lo aveva già cercato qualche anno fa: Andretti.

Per molte squadre Drugovich è stato a lungo un pezzo pregiato da inseguire, ma la sua scelta di non impegnarsi a tempo pieno in altri progetti oltre al ruolo in Aston Martin aveva sempre finito per chiudere le porte. Tra queste c’era anche Andretti, che già in vista della stagione 2023-2024 aveva provato a ingaggiarlo come possibile compagno di squadra del campione del mondo in carica Jake Dennis.

Felipe Drugovich, Andretti Formula E

Felipe Drugovich, Andretti Formula E

Foto di: Andretti

Ora quel matrimonio si è finalmente celebrato e Drugovich si prepara a una nuova avventura in cui punta a essere protagonista, potendo contare su un pacchetto di assoluto livello, dato che la sua Andretti sarà infatti spinta dal Powertrain Porsche. Le prime prove ufficiali sono in programma a ottobre, con i test pre-stagionali di Valencia, prima del debutto atteso per il primo weekend di dicembre, quando correrà in casa a San Paolo, in Brasile. Nel frattempo, però, ha già avuto modo di provare la vettura al simulatore.

In un’intervista a Motorsport.com, Drugovich ha parlato delle sue aspettative per questa nuova fase della sua carriera, concedendosi un anno di tempo per capire a fondo la categoria, soprattutto in termini di gestione dell’energia: “Sono molto felice di questo sedile. Penso sia un piacere far parte di una squadra di questo calibro, in un campionato mondiale, con questo livello di piloti e team, soprattutto una squadra con risultati così forti. Quindi sono davvero felice. Credo che questo sia il passo giusto da compiere adesso”.

“Sono estremamente entusiasta per questo campionato. Sentivo davvero di averne bisogno, avevo bisogno di qualcosa a tempo pieno per me stesso, praticamente per tutto quest’anno. Penso che l’obiettivo in questa prima stagione sia davvero quello di imparare il più possibile, proprio come in ogni prima stagione che ho avuto in qualsiasi categoria. Penso che l’obiettivo sia sempre quello di imparare molto, specialmente nei primi turni. Ci sono così tante cose diverse.”.

In Andretti, Drugovich affiancherà Jake Dennis, campione di Formula E 2023, prendendo il posto di Nico Muller. Lo svizzero, legato contrattualmente a Porsche, dovrebbe infatti approdare nel team ufficiale della Casa tedesca per sostituire Antonio Félix da Costa, ormai prossimo all’addio.

Felipe Drugovich al volante della Mahindra a Berlino: l'ePrix tedesco è stato fondamentale per convincerlo a sbarcare definitivamente in Formula E

Felipe Drugovich al volante della Mahindra a Berlino: l’ePrix tedesco è stato fondamentale per convincerlo a sbarcare definitivamente in Formula E

Foto di: Simon Galloway / LAT Images via Getty Images

L’accordo pluriennale garantirà la presenza di Drugovich in Formula E anche quando debutterà la nuova vettura Gen4. Si tratta dunque di un impegno a lungo termine, con il brasiliano che individua nella categoria totalmente elettrica il proprio futuro.

Pur mantenendo la Formula E come focus principale, Drugovich non ha escluso la possibilità di cimentarsi in futuro anche nel WEC o nell’IMSA, sebbene non rappresenti una priorità al momento. Resta inoltre da definire il suo ruolo in Aston Martin, dove non ha ancora rinnovato l’accordo come riserva o pilota del simulatore per la prossima stagione.

Roger Griffiths, team principal di Andretti in Formula E, ha sottolineato come l’esperienza di Drugovich nello sviluppo delle vetture proprio con Aston Martin abbia avuto un ruolo importante nella decisione del team. “Sarà davvero entusiasmante. Ci sarà più tecnologia nella vettura in termini di controlli attivi. Penso che i costruttori si divertiranno molto a sviluppare soluzioni su cui dovremo lavorare. Ma con Jake [Dennis] e Felipe abbiamo due piloti che hanno guidato tutti i tipi di auto, con pneumatici e assetti diversi”.

“Avere quel livello di esperienza, secondo me, sarà molto utile per noi. Ed è stato un altro punto che ci ha spinti verso Felipe. Negli ultimi due o tre anni è stato coinvolto in questo processo di sviluppo con Aston Martin. Ha una forte comprensione delle esigenze tecniche del team di ingegneri per sviluppare una vettura da corsa. E credo che questo ci aiuterà molto”.

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