La puntata di Question Time, il format di consulenza curato da Orizzonte Scuola e trasmesso in diretta sui canali social di Facebook e YouTube, ha affrontato un tema di grande interesse per docenti e aspiranti supplenti: gli interpelli. Ospite della trasmissione è stata Chiara Cozzetto, rappresentante sindacale di Anief, che ha chiarito alcuni dubbi diffusi tra gli insegnanti alle prese con le chiamate per le supplenze e i meccanismi ministeriali di assegnazione degli incarichi.
Il nodo degli interpelli
La questione più dibattuta ha riguardato la possibilità di rispondere a un interpello anche se l’algoritmo GPS non ha ancora raggiunto la posizione del candidato. Su questo punto, Cozzetto ha ricordato che l’ordinanza ministeriale stabilisce con chiarezza che l’accettazione di un interpello può avvenire soltanto dopo che il sistema informatico ha “lavorato” il nominativo del docente, ossia dopo che il candidato è stato esaminato e non ha ricevuto alcuna disponibilità.
L’OM afferma infatti “Non è consentito partecipare alla procedura a coloro che sono già stati individuati quali destinatari di contratto a tempo determinato.”
In altre parole, solo i docenti “scavalcati” senza incarico possono rispondere agli interpelli delle scuole. E tuttavia la realtà dell’assegnazione delle supplenze assegnate da GPS con tanti bollettini racconta una storia diversa.
Regole e prassi
Pur esistendo un vincolo normativo, la rappresentante di Anief ha evidenziato come, nella pratica, il meccanismo di controllo su tale requisito risulti piuttosto limitato. Non sempre, infatti, le istituzioni scolastiche verificano in maniera puntuale se il candidato chiamato tramite interpello si trovi effettivamente nella condizione prevista dall’ordinanza. Ciò può determinare situazioni di incertezza e interpretazioni non uniformi sul territorio nazionale.
In linea teorica infatti gli interpelli dovrebbero essere successivi alle convocazioni da GPS. E tuttavia, mai come quest’anno, si è reso necessario utilizzare l’interpello ancor prima dell’inizio delle lezioni a causa di GPS e graduatorie di istituto esaurite per alcune classi di concorso. Un problema concreto, che l’astrattezza dell’Ordinanza ministeriale, non coglie.
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