Imperia, 25 settembre 2025 – E’ stato un tragitto lungo e difficile ma alla fine Nicholas ce l’ha fatta: ha preso la patente. Anche senza le braccia, guiderà la sua Kia Picanto: potrà andare a lavoro e a trovare gli amici da solo e smetterà di dipendere dal padre. “Per qualcuno, la patente è una cosa banalissima – scrive sul suo profilo Instagram sventolando il suo tesserino rosa nuovo di zecca con il piede –. Per me non è solo un quadratino in PVC, è un passepartout per iniziare una nuova vita con un’ottica diversa”.
Nicholas Deplano ha 24 anni e vive a Badalucco, in provincia di Imperia. E’ nato senza gli arti superiori e delle sue incredibili capacità adattive avevano parlato in tv Andrea Agresti in un servizio de Le Iene. Nicholas si veste, si lava i denti (svitando e avvitando il dentifricio), mette lo zucchero nel caffè, scrive sul cellulare, usando solo i piedi che ha imparato ad articolare come delle mani. Mollare è un verbo che non ha mai fatto parte del suo vocabolario. E se è riuscito a diventare un deejay (Feet Deejay, non a caso, il suo nome d’arte), ora ha anche portato a termine l’impresa di prendere la licenza di guida.
A 18 anni Nicholas si è cimentato subito, ma come era prevedibile ha incontrato molti ostacoli. Non solo quelli pratici, relativi alla sua condizione, ma anche burocratici. La stessa commissione medica che alla fine ha autorizzato la licenza si è trovata impreparata di fronte al suo caso. La famiglia di Nicholas ha dovuto comprare un’auto e farla modificare appositamente per lui, anche solo per fare pratica, perché nessuna agenzia di guida avrebbe coperto i costi (9mila euro). “Abbiamo provato più soluzioni e alla fine abbiamo trovato quella ottimale”. Ci sono voluti sei anni, ma alla fine eccolo qua con la patente in mano.
Nicholas Deplano ha preso la patente: il post su Instagram
Deplano è probabilmente l’unico in Liguria e di uno dei pochi in Italia a usare i piedi per guidare la macchina (non ha protesi): quello sinistro tiene il volante, quello destro controlla acceleratore e freno. “Voglio dimostrare che la perseveranza e la voglia di andare in fondo a una cosa ha dei frutti” , spiega, dedicando questo traguardo “a tutti quelli che hanno bisogno di quella forza. Io gli dico usatela se non ce l’avete createvela. Io, a parte per i miei genitori, mio fratello e anche il Carruggi, ho dovuto contare sempre su me stesso. I traguardi non si raggiungono aspettando gli altri”. E ora pronti partenza per il prossimo sogno: gareggiare come copilota in un rally, assieme al fratello Christian.