Il 26 settembre 1993 è una data che rimane scolpita nella memoria degli appassionati di Formula 1. Quel giorno, sul circuito di Estoril in Portogallo, Alain Prost conquistò il suo quarto titolo mondiale, diventando il primo francese a raggiungere un traguardo simile e uno dei pochissimi piloti della storia a fregiarsi di quattro corone iridate. Non fu soltanto la vittoria di un campione, ma il coronamento di una carriera costruita sulla costanza, sulla lucidità e su un approccio scientifico alla guida che gli valsero l’appellativo di “Il Professore”.
Il trionfo con la Williams FW15C
La stagione 1993 fu segnata dalla superiorità tecnica della Williams FW15C, considerata da molti una delle monoposto più avanzate mai viste fino a quel momento. Sospensioni attive, controllo di trazione e raffinate soluzioni elettroniche rendevano la vettura quasi imprendibile per la concorrenza. Prost, che rientrava dopo un anno sabbatico, trovò l’occasione perfetta per sfruttare il suo stile di guida ragionato, fatto di calcolo e precisione più che di rischi inutili.
A Estoril, con la certezza matematica del titolo, il francese entrò nell’Olimpo della Formula 1, raggiungendo Juan Manuel Fangio, Jackie Stewart e Niki Lauda nella lista dei pluricampioni. Per la Francia motoristica fu un momento di orgoglio nazionale, con Prost simbolo di un talento capace di coniugare velocità e intelligenza.
L’eterna rivalità con Ayrton Senna
Alain Prost e Ayrton Senna al GP d’Europa 1993 a Donington Park
Se quel mondiale rimase così memorabile, fu anche grazie alla presenza del rivale di sempre: Ayrton Senna. Il brasiliano, alla guida di una McLaren meno competitiva, riuscì comunque a tenere vivo lo spettacolo, strappando vittorie che sembravano impossibili. La contrapposizione tra i due piloti non era soltanto sportiva, ma filosofica: da una parte l’istinto, la passione e il coraggio di Senna; dall’altra la logica, la strategia e la freddezza di Prost.
Il duello tra i due, iniziato anni prima e costellato di incidenti e polemiche, rappresentava al meglio la Formula 1 di fine anni Ottanta e inizio Novanta. E se a Estoril Prost ottenne la matematica certezza del suo trionfo, lo fece ancora una volta con la calma di chi sapeva che il campionato si vince non in una singola curva, ma con una stagione costruita passo dopo passo.
Il ritiro e il passaggio di testimone
Il 1993 fu anche l’anno dell’addio alle corse di Prost. Pochi giorni dopo il trionfo mondiale, annunciò che non avrebbe proseguito la carriera in Formula 1. La Williams si preparava ad accogliere Ayrton Senna per la stagione successiva, in un passaggio di testimone che sembrava destinato a scrivere nuove pagine leggendarie. Purtroppo, la tragedia di Imola del 1994 avrebbe interrotto brutalmente quella storia, rendendo ancora più forte il legame tra i due eterni rivali.
Un’eredità senza tempo
A distanza di oltre trent’anni, il quarto titolo mondiale di Alain Prost rimane un punto fermo della storia della Formula 1. Non soltanto per il numero di mondiali conquistati, ma per il modo in cui li ottenne: con disciplina, con intelligenza e con una capacità di leggere la gara come pochi altri nella storia. Prost non fu mai il pilota più spettacolare, né quello capace di conquistare le folle con un giro mozzafiato. Ma seppe essere costante, metodico e terribilmente efficace.
Alain Prost
Quella domenica del 26 settembre 1993 non fu soltanto il giorno di un titolo: fu il compimento di una carriera che aveva ridefinito il concetto stesso di “campione”. Prost lasciò la Formula 1 da vincente, con la consapevolezza di aver costruito un’eredità che ancora oggi continua a ispirare piloti e appassionati.
“Non sono mai stato il più veloce in assoluto, ma ho sempre cercato di essere il più costante. È questo che ti fa diventare campione del mondo”, disse lo stesso Prost ripensando alla sua carriera. Una frase che racchiude la sua filosofia: non basta avere talento, serve anche la capacità di pensare, analizzare e costruire. In una parola sola: serve essere un Professore.