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Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha detto giovedì che non consentirà a Israele di annettere la Cisgiordania, dopo che negli scorsi giorni alcuni politici estremisti israeliani avevano minacciato di farlo: «Non consentirò a Israele di annettere la Cisgiordania, non lo consentirò. Non succederà», ha detto rispondendo alla domanda di una giornalista. Ha poi aggiunto: «È abbastanza, è tempo di fermarsi» («It’s been enough, it’s time to stop now»).

Sono affermazioni abbastanza inusuali per Trump: gli Stati Uniti sono stretti alleati di Israele, e l’amministrazione Trump in particolare è molto vicina al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, di estrema destra.

La discussione sulla possibile annessione di parte o dell’intera Cisgiordania da parte di Israele era cominciata negli scorsi giorni quando alcuni importanti paesi occidentali, tra cui la Francia e il Regno Unito (ma non gli Stati Uniti), avevano riconosciuto ufficialmente lo stato di Palestina, di cui la Cisgiordania dovrebbe far parte. Netanyahu si è da tempo opposto in modo molto chiaro alla creazione di uno stato palestinese.

Israele occupa la Cisgiordania da decenni, sia militarmente sia tramite la creazione di colonie riconosciute come illegali da gran parte della comunità internazionale. I coloni israeliani compiono quotidianamente abusi e violenze contro gli abitanti palestinesi. Alcune zone molto limitate della Cisgiordania sono governate dall’Autorità Nazionale Palestinese, che è riconosciuta dalla comunità internazionale come il governo legittimo dei palestinesi, ma che è anche in crisi da tempo.

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Come ritorsione al riconoscimento della Palestina, vari membri estremisti del governo israeliano di Netanyahu hanno chiesto di occupare illegalmente tutta la Cisgiordania. Itamar Ben-Gvir, il ministro per la Pubblica sicurezza e uno dei più estremisti del governo, ha detto che Israele dovrebbe farlo «immediatamente». Anche vari funzionari israeliani, parlando anonimamente ai media internazionali, hanno detto che le autorità starebbero studiando una qualche forma di annessione.

Annettere la Cisgiordania per intero o in parte e dichiararla come proprio territorio sarebbe un passo estremamente grave e un enorme ostacolo alla creazione di uno stato palestinese.

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Gerusalemme e il muro di separazione costruito da Israele in Cisgiordania

Gerusalemme e il muro di separazione costruito da Israele in Cisgiordania (AP Photo/Enric Marti, File)

Giovedì, a margine dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, Trump ha fatto una riunione con i leader di paesi arabi e musulmani. Secondo varie ricostruzioni una delle principali questioni discusse è stata proprio la minaccia di annessione della Cisgiordania: hanno partecipato i leader e i rappresentanti di Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Qatar, Egitto, Giordania, Turchia, Indonesia e Pakistan.

I paesi arabi in particolare hanno detto a Trump che se Israele annetterà la Cisgiordania falliranno gli accordi di Abramo, cioè quegli accordi con cui, durante il primo mandato di Trump (2017-2021), Israele aveva normalizzato i rapporti con vari stati della regione. Gli accordi di Abramo sono uno dei più importanti successi diplomatici di Trump.

Non è chiaro al momento quali siano le intenzioni precise del governo israeliano sulla Cisgiordania, né quanto sia forte l’influenza di Trump sulla questione. In più di un’occasione negli ultimi mesi Israele ha portato avanti operazioni militari o diplomatiche contro il parere degli Stati Uniti o senza informarli. Nonostante questo, gli Stati Uniti non hanno mai fatto mancare il proprio sostegno a Israele.

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