La legge 23 settembre 2025, n. 132 introduce una serie di disposizioni e deleghe in materia di intelligenza artificiale. Un capitolo importante riguarda il mondo dell’istruzione: dalle scuole secondarie fino all’università e agli istituti tecnici superiori.

Sommario

Studenti ad alto potenziale cognitivo

All’interno della scuola secondaria di secondo grado, i piani didattici personalizzati potranno includere attività specifiche per ragazze e ragazzi ad alto potenziale cognitivo. La novità sta nella possibilità di frequentare corsi e attività presso università, ITS o altre istituzioni della formazione superiore anche senza possedere ancora il titolo di studio richiesto.

I crediti formativi ottenuti in questo modo non andranno persi: saranno riconosciuti e utilizzati per i percorsi di studio successivi, creando una sorta di corsia preferenziale per chi dimostra competenze avanzate già durante le superiori.

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Alfabetizzazione all’intelligenza artificiale

La legge affida al Governo la delega di predisporre interventi di alfabetizzazione diffusa sull’IA, con programmi che non si limitano agli studenti ma si rivolgono anche ai cittadini adulti.

La formazione dovrà essere garantita anche grazie al coinvolgimento di ordini professionali e associazioni di categoria, così da raggiungere non solo il mondo scolastico ma anche quello delle professioni e del lavoro.

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STEM e arti nei curricoli scolastici

Grande attenzione è riservata al potenziamento delle discipline STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica) nei curricoli scolastici. La legge prevede però che questo sviluppo non sia isolato, ma accompagnato dalla valorizzazione dei percorsi artistici.

Particolare cura viene indicata per l’orientamento delle studentesse: si punta a ridurre il divario di genere nelle competenze scientifiche e tecnologiche, favorendo percorsi personalizzati verso la formazione superiore.

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Università, ITS e AFAM: nuove competenze

Anche l’istruzione terziaria è coinvolta. Nei corsi universitari, negli ITS Academy e nelle istituzioni AFAM sarà introdotta una formazione mirata alla comprensione tecnica e giuridica dell’IA. Non si tratta solo di imparare a usare gli strumenti, ma di saper interpretare correttamente i risultati che questi producono.

L’obiettivo è formare futuri professionisti in grado di muoversi con competenza in un ambiente in cui decisioni e processi saranno sempre più affiancati da sistemi intelligenti.

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Ricerca e trasferimento tecnologico

La legge riconosce un ruolo centrale a università, ITS Academy, istituzioni AFAM ed enti pubblici di ricerca, chiamati non solo a fare ricerca sull’IA ma anche a trasferire le conoscenze al mondo produttivo.

Sono previsti incentivi per favorire la collaborazione tra il mondo accademico e quello delle imprese, con l’idea che l’innovazione tecnologica diventi un fattore di crescita condivisa.

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Un quadro da definire

Le disposizioni contenute nella legge 132/2025 non sono ancora operative nei dettagli: spetta ora al Governo emanare i decreti delegati che daranno forma concreta a queste indicazioni.

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