Una gara tutta all’attacco, fin dai primi chilometri, con una fuga letale a quattro giri dall’arrivo per poter poi tagliare il traguardo in solitaria ed indossare la maglia di campione del mondo. L’Italia ha una nuova stella sulle due ruote: è Lorenzo Finn.
Nato 18 anni fa ad Avegno, a pochi chilometri da Genova, questo ragazzo dalla faccia pulita e dai muscoli di ferro ha vinto i Mondiali Under 23 di ciclismo su strada a Kigali, in Ruanda.
Si tratta di un predestinato, un fuoriclasse che già lo scorso anno si era imposto all’attenzione del mondo vincendo la corsa iridata tra gli Juniores. Stavolta però si è superato. Partito senza i favori dei pronostici, anche perché il più giovane in gara, ha messo in fila tutti gli avversari a partire dal belga Jarno Widar.
Finn – cognome inglese ereditato dal padre ingegnere trasferitosi in Liguria, ma cuore italiano come la mamma – è sembrato volare sul ruvido asfalto africano e sull’irregolare pavé della Cote de Kimihurura, come se stesse scalando le colline amiche della Liguria e non macinando chilometri nella rarefatta aria dell’altopiano ruandese a 1500 metri sul livello del mare.
Cycling Worlds: Italian Finn wins Under-23 gold (3)
Finn ha attaccato a sei chilometri dall’arrivo, staccando lo svizzero Jan Huber e resistendo fino al traguardo. Tra l’entusiasmo generale, l’azzurro ha alzato le braccia al cielo come i suoi idoli, Tadej Pogacar e Marco Pantani. Per Finn si tratta di un bis dopo la maglia iridata già conquistata tra gli juniores e che lo ha rivelato al mondo dello sport. In Ruanda ha corso da dominatore, uscendo allo scoperto a -40 chilometri dalla conclusione.
Fino a quel momento la prova era stata un monologo belga, che aveva messo tutta la squadra alla frusta per portare, nei chilometri finali, nella posizione migliore il superfavorito Widar. Quando mancavano quattro giri alla conclusione il talento azzurro ha rotto gli indugi, intuendo che il belga non ne aveva più. Si portava dietro un gruppetto di sei corridori, nessuno dei quali veramente disposto a lavorare per il talento azzurro. A 30 km dal traguardo ha attaccato ancora. Solo lo svizzero Huber ha resistito per poi cedere nel giro finale.
“Un’emozione incredibile, come l’anno scorso”. Sono state le prime parole di Lorenzo dopo aver conquistato l’oro. “Voglio dedicare la vittoria alla mia ragazza Fabiana, questa è per lei”, ha aggiunto. “Il piano iniziale era quello di vedere cosa avrebbe fatto il Belgio – ha spiegato a Rai Sport – La prima metà della corsa è stata molto controllata, quando poi abbiamo dato una sgasata sul pavè, si è fatta subito selezione. Siamo rimasti prima in sei, poi in quattro e poi in due con lo svizzero Huber. All’ultimo giro sono riuscito ad attaccare e a restare da solo e a regalarmi un’al
Mondiali ciclismo: l’italiano Finn vince l’oro Under 23
tra gioia incredibile”. Alla fine “mi facevano male le orecchie per il grande entusiasmo che sentivo sul rettilineo conclusivo”.
“E’ una vittoria desiderata, sperata, un successo che gratifica il lavoro della squadra. Un premio meritato per tutto il gruppo”. ha sottolineato il presidente della Federciclismo, Cordiano Dagnoni. “Finn sarà il nostro futuro – ha aggiunto al microfono Rai – é un atleta serio, umile. Confido in un Finn protagonista al Mondiale in Trentino del 2031 ma, prima, anche alle Olimpiadi del 2028. Abbiamo un bel gruppo e lui sarà di stimolo a tutti gli altri” ha aggiunto. Fin da domani, nelle prove che attendono gli uomini e le donne, perché “l’appetito vien mangiando” ha concluso Dagnoni.
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