Un cantiere industriale. La porta di una stanza, chiusa. Un uomo in una stazione ferroviaria guarda l’obbiettivo, poi apre un giornale. Le fotografie di Guido Guidi immortalano soggetti apparentemente senza importanza, che a nessuno verrebbe in mente di fotografare. L’artista cesenate classe 1941 è considerato dagli addetti ai lavori tra i maestri della fotografia contemporanea, un pioniere che ha ridefinito il rapporto tra immagine e paesaggio, tra fotografia e architettura. La sua predilizione per i “non luoghi” ha contribuito a lungo a dargli la reputazione di fotografo fastidioso, quasi provocatorio nei confronti degli spettatori, a tal punto che lo stesso artista ha esitato, nella prima parte della sua carriera, a mostrare al pubblico i suoi lavori più estremi. Solo col tempo il mondo della fotografia ha riconosciuto l’importanza dell’opera di Guido Guidi, caratterizzata non solo da originalità, ma anche da un’eccellente tecnica di esecuzione. Proprio per il suo anticonformismo, è coraggiosa la scelta della direzione dei Civici Musei di Udine, che ha deciso di ospitare a Casa Cavazzini la mostra dal titolo “Guido Guidi. Col tempo, 1956-2024”, una raccolta meditata di 400 fotografie del maestro italiano. L’inaugurazione dell’allestimento sarà domani, 27 settembre 2025.

Una mostra che va controcorrente

Essere riusciti a portare l’esposizione delle opere di Guidi a Udine è motivo di grande orgoglio per Vania Gransinigh, responsabile organizzativa di Casa Cavazzini: “Portare qui la mostra sposa la nostra idea quasi “ecologica” di rapporto con gli allestimenti, per cui un progetto come questo non viene messo da parte ma portato altrove. Proponendo questa mostra abbiamo scelto di andare controcorrente rispetto a molte esposizioni italiane, che tentano di richiamare il grande pubblico con allestimenti di dubbio gusto e bassa qualità. Al contrario, lo studio che c’è dietro alla mostra “Col tempo” è serio, accompagnato da un minuzioso lavoro d’archivio”. Gransinigh è consapevole, tuttavia, della difficoltà di mettere in mostra le opere di un artista così rivoluzionario come Guido Guidi: “Allestire una mostra così non è banale, dal momento che bisogna entrare perfettamente nelle intenzioni dell’autore. Abbiamo quindi lavorato a stretto contatto con Guido, che è un grandissimo professionista. Gli spazi di Casa Cavazzini si prestano all’idea domestica della fotografia di Guidi, e l’allestimento è stato organizzato di conseguenza”.

Un fotografo che rompe gli schemi

L’arte di Guido Guidi non è facile da inquadrare né da raggiungere, spiega uno dei curatori della mostra, il docente universitario di fotografia Antonello Frongia: “Guido è un artista che tende continuamente a rompere gli schemi, anche in fase di esposizione. Le sue fotografie sono estremamente curate, ma la sua originalità nella scelta dei soggetti lo ha spinto, fin dagli inizi della sua carriera, a un isolamento che non era solo artistico, ma anche effettivo. Non era infatti solito andare alle mostre, e alle grandi città d’arte preferiva i luoghi marginali, poco frequentati, magari abbandonati. Con il tempo, grazie al sostegno di altri fotografi che hanno compreso la sua straordinaria bravura, Guido ha preso fiducia e ha portato alla luce le sue opere. Ha ancora una grandissima passione per la fotografia e lavora ogni giorno”.

Pirone: “Il nostro pubblico è attento e curioso”

L’assessore comunale alla Cultura, Federico Pirone, sostiene convintamente la scelta dei Civici Musei: “La fotografia di Guidi, lenta e meditata, è stata una rivoluzione nel modo in cui guardiamo la realtà che è molto interessante al giorno d’oggi. Così come Ungaretti ha dato importanza alla pagina bianca, così Guidi sceglie come soggetti paesaggi di secondo, terzo ordine, addirittura macerie. Questa mostra è di altissima qualità, e risponde a mio avviso al ruolo che ogni museo dovrebbe avere: un alfabeto della realtà. Sono sicuro che questa esposizione sarà apprezzata dal nostro attento e curioso pubblico. Un sentito grazie va anche alla Regione, che ha inserito la mostra nel circuito Go&Friends, all’interno di Go!2025”.

La mostra rimarrà in esposizione fino a gennaio

L’inaugurazione ufficiale si terrà sabato 27 settembre alle ore 11 a Casa Cavazzini, alla presenza di Guido Guidi. Sarà l’occasione per ascoltare dalla voce viva dei protagonisti come è nata la mostra e in che modo si è scelta la linea di lettura, che parte proprio dallo studio dell’artista. L’esposizione si concluderà il 6 gennaio. Ci saranno anche dei giorni dedicati alle visite guidate: il 25 ottobre dalle 11 alle 12, il 23 novembre dalle 11 alle 12 e il 30 dicembre dalle 16.30 alle 17.30