Parte dal 1 ottobre, in Campania, la campagna vaccinale antinfluenzale e anti Covid della stagione 2025/2026: la profilassi è offerta gratuitamente ai soggetti con più di 65 anni di età e per i fragili per altre patologie di ogni età. Coinvolti, per il reclutamento e la somministrazione, i distretti territoriali, i medici e pediatri di famiglia, le farmacie aderenti nelle sette Aziende sanitarie provinciali e anche i reparti ospedalieri che ospitano malati critici in cui la vaccinazione è offerta direttamente in corsia.

I nodi

Si parte tuttavia con un motore che attualmente gira al minimo, sia per la consapevolezza che lo scorso anno la percentuale di copertura delle fasce a rischio è scesa al 45%, rispetto agli obiettivi di prevenzione consigliati dal ministero della Salute e dalle autorità sanitarie (del 75% come obiettivo minimo e del 95% come risultato ottimale), sia per l’oggettiva carenza di medici di famiglia che solitamente copre il 90 per cento delle somministrazioni.

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Di questi dottori, più prossimi ai bisogni dei malati, ne mancano all’appello, in tutta la regione, circa 700 soprattutto nelle aree interne, nelle isole e nei quartieri disagiati e periferici delle grandi città. Camici bianchi da reclutare entro fine anno con i bandi regionali delle carenze segnalate dalle Asl ma la coperta dei disponibili è corta e c’è il concreto rischio che una platea di circa un milione di cittadini in Campania dovrà ricorrere ad un sostituito, a un medico in formazione oppure aderire ad un bacino di utenza diverso, di altri quartieri o Comuni rendendo una corsa a ostacoli l’accesso alle prescrizioni e ai programmi di screening e prevenzione.