Il film di Francesco Costabile, scelto per rappresentare l’Italia agli Oscar 2026, intreccia la forza dei legami familiari con il peso della memoria collettiva. E lo fa attraverso una narrazione visiva potente, ambientata in luoghi reali che diventano protagonisti quanto gli attori.
Familia, secondo lungometraggio del regista, è un film che fonde il melodramma con le atmosfere del thriller psicologico, dell’horror e del cinema sociale, raccontando con intensità una storia familiare ispirata a fatti reali. Tratto dal libro Non sarà sempre così, il film segue le vicende del giovane Luigi Celeste e della sua famiglia, costretta a confrontarsi con il ritorno del padre Franco, figura ingombrante e tossica riemersa dopo dieci anni di assenza.
Di cosa parla
Luigi Celeste ha vent’anni e vive insieme a sua madre Licia e al fratello Alessandro. I tre condividono un legame profondo, nato anche dal dolore di un passato difficile. Da quasi dieci anni, nella loro vita non c’è più traccia di Franco, il padre e compagno violento che ha segnato con la paura l’infanzia dei figli e la giovinezza di Licia.
Alla ricerca di identità e appartenenza, Luigi si rifugia nella vita di strada e finisce per unirsi a un gruppo di estrema destra, un ambiente dove si alimentano rabbia, rancore e spirito di dominio. Ma un giorno Franco riappare, deciso a riprendersi ciò che ha perduto: i suoi figli, la sua famiglia.
Tuttavia, è un uomo che distrugge ciò che ama, che soffoca chi gli sta accanto, lasciando solo ferite e dipendenza. Quella di Luigi, Alessandro e Licia è una storia di caduta e riscatto, un viaggio doloroso nell’oscurità che li costringerà a confrontarsi con i fantasmi del passato per potersi salvare, a qualunque prezzo.
Dove è stato girato
Oltre alla potenza narrativa, Familia colpisce anche per la scelta delle location, che non fanno solo da sfondo ma diventano parte integrante della narrazione, contribuendo a creare l’atmosfera cupa e realistica del racconto. Il film è stato interamente girato a Roma e nelle sue periferie, esplorando angoli meno noti della città, spesso esclusi dalla narrazione cinematografica tradizionale.
Tra i quartieri principali in cui è stato girato Familia, troviamo il Tufello, nella periferia nord-est della Capitale, in particolare tra via Monte Massico e via Capraia, dove si trovano i lotti residenziali che fanno da cornice alla prima abitazione della famiglia Celeste.
Anche se la casa non viene mai mostrata in modo esplicito, l’atmosfera del quartiere contribuisce a costruire il clima emotivo e urbano del film. Altre importanti location comprendono La Rustica, nella zona est di Roma, con riprese nei lotti di Casale Caletto, e il Quartaccio, periferia ovest, tra i palazzi popolari di via Flaubert, dove la famiglia si trasferisce in seguito.
Il film si spinge anche in aree di transito simboliche, come la stazione Anagnina, capolinea di autobus e della metropolitana, teatro di incontri e passaggi cruciali nella narrazione, tra cui quello tra Luigi e il padre Franco. Altri luoghi significativi includono il Parco Lido di Ostia, un luna park in Via Vanutelli dove Franco porta i figli nel tentativo di recuperare un rapporto ormai spezzato, e la scuola IC Rosetta Rossi di Via Federico Borromeo, frequentata dai protagonisti da bambini.
Un’altra location forte dal punto di vista simbolico è la Casa Circondariale di Velletri, dove viene rinchiuso Luigi: un luogo di reclusione fisica che riflette quella psicologica vissuta dai personaggi. Non meno importante è il Pub Kilmoon in Via Giovanni Battista Tiepolo, luogo di ritrovo del gruppo neofascista che attira Luigi, segnando il suo passaggio in un mondo dominato da violenza e rabbia repressa.
Altri ambienti carichi di tensione sono lo spiazzo sotto al Viadotto del Giubileo, nei pressi della stazione La Celsa, dove si consuma un agguato alla macchina di Luigi, e Via Collatina Vecchia, dove Franco e Licia si confrontano duramente sul futuro del figlio, accanto ai binari della Ferrovia Roma-Pescara.