“Spero che finalmente anche i pochi negazionisti possano iniziare ad avere rispetto di questa indagine e, immagino, perché non so nulla, che siano stati fatti accertamenti su movimentazioni bancarie”, ha esordito così l’avvocato di Alberto Stasi, Antonio De Rensis, ai microfoni di Mattino Cinque. Sono ore decisive per il caso Garlasco dopo che, in mattinata, è emerso che all’ex procuratore di Pavia, Mario Venditti, nel 2017, sarebbe “stata proposta o comunque ipotizzata” “una somma indebita di denaro, nell’ordine di 20/30mila euro, per favorire Andrea Sempio”, si legge nel decreto firmato dal pm di Brescia Claudia Moregola e dal procuratore Francesco Prete, che ha disposto le perquisizioni nei confronti dello stesso Venditti, dei carabinieri Silvio Sapone e Giuseppe Spoto, di Andrea Sempio, dei suoi genitori e di una serie di parenti.
Dopo le primissime dichiarazioni dell’avvocato De Rensis, ha preso la parola Federica Panicucci: “Possiamo dire che questa non è una svolta ma è ‘la’ svolta?”, ha domandato la conduttrice. “Certamente questa mattina si sta compiendo qualcosa di eccezionalmente importante e ricordo, per l’ennesima volta, che ora i magistrati sono sei. Ora i procuratori capo sono due e quindi cerchiamo di comprendere tutti. Ma i cittadini l’hanno compreso bene”, ha proseguito l’avvocato di Stasi. E ancora: “Anche i negazionisti che parlano di asini che volano, di fuffa e di tante cose, spero che adesso comprendano che forse bisogna rispettare le istituzioni, tutte le istituzioni, perché come è stata rispettata la procura di Vigevano che ha compiuto molti errori e qualche orrore, a maggior ragione bisogna rispettare l’indagine di Pavia e ora quella importantissima della procura di Brescia”.
“Non condividevo l’idea di chi diceva che, comunque vada l’indagine, sarà una sconfitta, assolutamente no. Questa indagine ci sta dimostrando che normalmente i carabinieri, le forze dell’ordine, magistrati non cancellano gli alibi, repertano tutto ciò che si deve repertare e perseguono esclusivamente l’interesse della giustizia. È vero, sono passati degli anni ma se si arriva ad avere giustizia non è mai troppo tardi anche se questa è una vicenda che ha dato dolore e darà dolore a tantissima gente – ha detto sempre l’avvocato -. L’ipotesi accusatoria è talmente grave che credo non debba essere commentata da un semplice avvocato. I magistrati dimostreranno la fondatezza di queste indagini, ma la gravità dei fatti contestati è inaudita”.
“Alberto dorme in cella da dieci anni. Qui ci sono in ballo cose molto, molto gravi che hanno probabilmente interferito sulla vita di più persone. Il nostro assistito, in questo momento, continua a rispettare la condanna che lo vede in carcere da dieci anni e lo farà con la dignità e il rispetto che ha sempre dimostrato. Ma ovviamente non possiamo non prendere atto che la giornata odierna è importantissima”, ha continuato l’avvocato che ha poi commentato la notizia di un possibile “arresto imminente”. “Non posso esprimermi in tal senso ma, certamente, questa mattina, il procuratore capo di Brescia e il suo sostituto hanno dato un segnale molto importante”.
“Ha sentito Alberto Stasi?”, ha poi incalzato Panicucci. “Brevemente. Alberto ha sempre la stessa reazione. Un ragazzo che ha speranza e che spera di non svegliarsi e accorgersi che è stato solo un sogno. È un ragazzo che sta razionalizzando tutto ciò che avviene”, ha raccontato De Rensis. “Poi ci sono dei dati oggettivi – ha aggiunto -. Se dovessero emergere movimenti bancari, se dovessero emergere appunti o altre cose, allora poi si dovranno trarre le conclusioni. In questo momento noi viviamo sempre con il massimo rispetto per le istituzioni ciò che sta accadendo”. “Erano solo distrazioni, erano solo errori casuali quelli di quell’inchiesta?”, ha infine chiesto Panicucci. “Sì, io ho sempre parlato di errori, ovviamente fatti inavvertitamente, e di orrori, perché cancellare un alibi non è un errore, è un orrore”, ha concluso l’avvocato, prima di lasciare il collegamento.
A commentare il colpo di scena ci ha pensato anche il legale di Andrea Sempio, Massimo Lovati, sempre in diretta su Mattino Cinque: “Questa indagine non riguarda il mio assistito. Il pizzino? Serve una perizia calligrafica per stabilire chi lo ha scritto”, ha dichiarato l’avvocato Lovati. “So che ci sono state queste perquisizioni, ma non sono a conoscenza di altri dettagli – ha continuato -. Non ho letto il decreto, anche perché l’indagine non riguarda il mio assistito. – ha precisato Lovati – Ad ogni modo, si tratta solo di supposizioni”. E sui 40mila euro che sarebbero stati girati dai familiari ai genitori del ragazzo, l’avvocato ha detto che “non c’è niente di strano”, ribadendo, a più riprese, di non aver avuto ancora modo di parlare col proprio assistito. E infine: “I genitori di Sempio sono stati sempre collaborativi”.