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A volte ritornano. Mancava da poco più di un anno nella sua teca l’incantevole Totò in legno di tiglio del maestro Luigi Buommino, accanto alla pizzeria “La taverna di Totò” in via Arena alla Sanità. Il motivo erano i lavori di ristrutturazione proprio dello storico locale che dal 16 maggio 1996 ospita al suo esterno quella che è a tutti gli effetti la prima – e in fin dei conti unica – scultura dedicata al Principe della risata nel quartiere in cui era nato, il rione Sanità.
APPROFONDIMENTI
Se oggi accanto alla casa natale dell’incommensurabile e nobile attore in via Santa Maria Antesaecula capeggia un murale raffigurante il suo volto – e se anche in via Arena alla Sanità, proprio di fronte alla “Taverna di Totò”, un’intera facciata di palazzo è dedicata a De Curtis e a Peppino De Filippo – l’omaggio del maestro Buommino è stato da considerarsi, fino a poco tempo fa, l’unico segno tangibile ed evocativo della profonda devozione del quartiere nei confronti del suo figlio più illustre.

Ancor oggi, quando Buommino con il placet dei gestori della “Taverna di Totò” ha rimesso a posto con le sue mani il suo capolavoro in legno di tiglio realizzato nella sua bottega nel lontano 1992, tantissimi turisti e abitanti del rione si sono fermati a scattare una foto, come rapiti, estasiati. Lo testimoniano le belle foto di Sergio Siano, presente sul posto come lo fu trent’anni orsono.
Un’opera magica e altamente ispirata, quella di Buommino. E che il maestro dell’intaglio, scultore, modellatore, restauratore, anche lui figlio della Sanità – essendovi nato, in zona Fontanelle, il 12 aprile 1942 – non ha tenuto per sé stesso, non ha venduto a meritate alte cifre ma ha voluto donare al popolo, come recita un’iscrizione posta alla sua base. Un gesto di affetto e di grazia, proprio in onore del luogo dove Luigi da ragazzino imparò l’arte dal padre, a pochi passi dalla piazza di Santa Maria alla Sanità.
“Nato nel rione Sanità come il suo Totò, Luigi Buommino artista, scultore, vanto di Napoli, pregio del nobilissimo rione dona all’associazione San Vincenzo Ferreri e agli abitanti” è l’effigie posta alla base della scultura. Pochi lo sanno, ma a questo busto di Totò è legata una storia molto particolare: ne fu fatta una fotografia che venne posta all’interno della tomba del Principe, al cimitero del Pianto. La devozione popolare napoletana volle che per molto tempo in molti apponessero una firma su quella foto, chiedendo una “grazia” al defunto Antonio De Curtis. Lo sa bene Elena Anticoli De Curtis, nipote del Principe, legata da antico affetto al maestro Buommino.

Oggi gli antichi fasti dell’inaugurazione del busto sono stati rinverditi con una semplice cerimonia spontanea. Buommino è da considerarsi un artista d’altri tempi; la sua produzione di opere lignee ha fatto davvero scuola. Che siano volti di Pulcinella, scene di animali, busti di San Gennaro, la mano di Luigi – decantata anche dal maestro Roberto De Simone – per diversi anni ha incantato napoletani e personaggi della cultura e dello spettacolo a livello nazionale nei suoi studi-atelier d’antiquariato in via Carlo Poerio, vicoletto Sant’Arpino a Chiaia e via Nardones. Un maestro da non dimenticare e che negli ultimi mesi è stato protagonista del libro “Luigi Buommino, il maestro del bello”, scritto dal giornalista Giuseppe Giorgio e presentato con grande successo al Gambrinus.
D’ora in poi, l’anima di Totò è tornata a incarnarsi nel suo volto espressivo in tiglio e siamo sicuri che sarà un’ulteriore attrazione per un rione, come la Sanità, divenuto ormai meta imprescindibile di tantissimi turisti che desiderano scoprire la Napoli più autentica e profonda. Quella Napoli di cui Buommino è una delle più genuine espressioni.