Dopo 500 anni dal momento in cui venne commissionata e dopo più di due secoli di assenza dalla Chiesa di Monteluce, fa ritorno nella città di Perugia un’opera tanto complessa quanto stupefacente: “L’Incoronazione della Vergine”.

Era il 1505 quando le clarisse di Monteluce richiesero a Raffaello all’epoca 22enne, la realizzazione di una grande pala d’altare. L’opera arrivò a Perugia dopo anni, nel 1525, contratti andati in fumo e dopo la morte del celebre pittore urbinate.

L’Incoronazione della Vergine” venne ultimata da due dei suoi allievi più promettenti che poi avranno notevole successo a Roma e non solo: Giulio Romano e Giovan Francesco Penni. Per secoli la pala d’altare venne collocata nella chiesa di Santa Maria Assunta di Monteluce ma poi arrivò l’epoca napoleonica e venne requisita dagli emissari dell’imperatore.

Oggi, dopo diverse e complesse vicissitudini, appartiene alla Pinacoteca dei Musei Vaticani.

L’opera monumentale commissionata secoli or sono a Raffaello torna a casa per celebrare e raccontare un cammino di Speranzaall’arte, in questo caso, viene affidato il compito di raccontare il percorso giubilare del 2025.

I protagonisti del dipinto riscoprono infatti la speranza trovandosi dinanzi a un sepolcro dentro il quale non c’è un corpo disteso ma fiori coloratissimi, simbolo di prosperità e di speranza nel futuro.

Il percorso espositivo verrà allestito all’interno del Museo del Capitolo – Isola San Lorenzo fino al 7 gennaio 2026

La mostra è organizzata e curata dalla Diocesi di Perugia – Città della Pieve in collaborazione con i Musei Vaticani.

Per il momento il sempre vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.

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After 500 years since it was commissioned and after more than two centuries of absence from the Church of Monteluce, a work as complex as it is astonishing returns to the city of Perugia: “The Coronation of the Virgin.”

It was 1505 when the Poor Clares of Monteluce commissioned Raphael, then 22, to create a large altarpiece. The work arrived in Perugia years later, in 1525, after contracts fell through and the death of the famous painter from Urbino.

“The Coronation of the Virgin” was completed by two of his most promising students, Giulio Romano and Giovan Francesco Penni, who would later achieve considerable success in Rome and beyond. For centuries, the altarpiece was located in the Church of Santa Maria Assunta di Monteluce, but then, during the Napoleonic era, it was requisitioned by the emperor’s emissaries.

Today, after several complex vicissitudes, it belongs to the Pinacoteca of the Vatican Museums.

The monumental work commissioned centuries ago from Raphael returns home to celebrate and narrate a journey of hope: art, in this case, has been entrusted with the task of narrating the Jubilee journey of 2025.

The painting’s protagonists rediscover hope as they find themselves before a tomb containing not a reclining body but brightly colored flowers, a symbol of prosperity and hope for the future.

The exhibition will be held in the Museo del Capitolo – Isola San Lorenzo until January 7, 2026.

The exhibition is organized and curated by the Diocese of Perugia – Città della Pieve in collaboration with the Vatican Museums.

For now, yours truly, Michelangelo Buonarroti bids farewell and invites you to join him in future posts and on social media.

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Pubblicato da Michelangelo Buonarroti

Chi non conosce Michelangelo Buonarroti? Scultore, pittore, architetto e raffinato poeta. Ma chi è il suo alter ego che gli da voce sul blog michelangelobuonarrotietornato.com e sui social connessi? Antonietta Bandelloni, art blogger e scrittrice toscana appassionata d’arte. Da più di dieci anni si dedica allo studio approfondito delle opere e della tormentata esistenza di Michelangelo Buonarroti.
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