MESTRE (VENEZIA) – «Stellantis ha mantenuto i patti, qui da noi la situazione è migliore rispetto alla Germania. L’altro giorno Bosch ha annunciato il licenziamento di 25mila operai e lo stesso vale per altre società dell’automotive, aziende o addirittura case automobilistiche». Il ministro del Made in Italy, Adolfo Urso, ieri pomeriggio è arrivato a Mestre per inaugurare la mostra “Identitalia – The Iconic Italian Brands” che celebra i grandi marchi italiani e le indimenticabili pubblicità collegate. Parlando del comparto dell’auto, in ogni caso, Urso ha allargato il raggio d’azione e non ha escluso, in una prospettiva non lontana, una riconversione di alcune aziende per la realizzazione di produzioni e componenti legati al settore della difesa.
APPROFONDIMENTI
La prospettiva
«In alcuni casi l’industria dell’automotive potrà produrre, diversificandosi, anche per l’industria della difesa perché sono in alcuni casi contigue. Ad esempio un chip si può fare per un’auto ma anche per un autoblindo. E ricordiamoci che Leonardo è impegnata in prima linea anche nella realizzazione di sommergibili. Comunque in Italia la crisi non è così grave – ha rimarcato – perché l’accordo con Stellantis raggiunto al ministero nel dicembre del 2024 garantiva il mantenimento in attività di tutti gli stabilimenti e ora sono tutti in funzione. La crisi riguarda l’Europa, l’epicentro del terremoto sta a Bruxelles e nelle scelte folli del Green Deal che stanno mettendo in ginocchio l’intera filiera dell’auto. Voglio anche ricordare che la dotazione al ministero delle Imprese e del Made in Italy passa da 19,6 miliardi del piano originario ad oltre 30 miliardi. Oltre un terzo in più di quanto inizialmente previsto perché noi crediamo nelle imprese quale motore di sviluppo economico e sociale. Con i fondi del Pnrr, inoltre abbiano realizzato anche progetti Space Factory sullo spazio. In futuro potremo svolgere anche un ruolo più decisivo in un settore che ha ricadute, oltre che nella difesa, anche sul fronte civile. Insomma, un’area molto strategica».
Il ministro ha quindi parlato di un periodo di forte riscossa, a livello internazionale, del sistema Italia. «Nonostante i dazi e le crisi internazionali – ha aggiunto – le nostre esportazioni sono in costante crescita. Dieci anni fa eravamo all’ottavo posto ora abbiamo superato paesi come Inghilterra, Francia e Corea del sud e ci stiamo avvicinando al Giappone che è al quarto posto. È un riconoscimento al lavoro fatto dal governo Meloni. Il Pil è sostanzialmente in crescita mentre l’inflazione è scesa dal 12,8 all’1,6%. Ed ogni giorno una testata internazionale riconosce che l’Italia e il paese in questo contesto globale cosi difficile è un esempio di buon governo».
La crisi
Urso ha poi preso in esame la crisi di Superject. «I 150 lavoratori di Superjet International di Tessera saranno riassorbiti nel perimetro di Leonardo – ha assicurato – in tutte le crisi aziendali che sono sul tavolo del ministero i dipendenti hanno sempre trovato una prospettiva. Di questa vicenda se ne sta occupando direttamente anche il Comitato di sicurezza finanziaria». Per quanto concerne il prossimo candidato del centrodestra alla guida del Veneto, il ministro ha spiegato che nella coalizione di centrodestra serve una scelta coesa che guardi soprattutto al futuro, alla luce anche dei buoni risultati ottenuti da Fratelli d’Italia nelle ultime competizioni elettorali. «Per la Regione Veneto – ha concluso – serve un’altra stagione positiva, quello portato avanti dal governatore Luca Zaia è stato un modello da seguire».