Alcune testate giornalistiche statunitensi scrivono che sono stati licenziati circa una ventina di agenti dell’FBI che erano stati fotografati mentre si inginocchiavano durante le proteste contro l’omicidio di George Floyd, nel 2020, con un gesto interpretato come una manifestazione di sostegno alle stesse proteste. L’FBI è la polizia federale degli Stati Uniti, e le proteste del 2020, che furono enormi, erano state organizzate proprio contro il razzismo della polizia, allargandosi poi al razzismo radicato in molti altri ambiti della società statunitense e non solo. Floyd era un uomo afroamericano morto durante un arresto della polizia, soffocato da un agente davanti a decine di passanti.

Al momento la notizia del licenziamento degli agenti non è stata confermata dall’FBI e le uniche fonti restano le fonti dei giornali che ne scrivono, che sono anonime ma presentate come a conoscenza dei fatti. Secondo le informazioni disponibili la scorsa primavera gli agenti erano stati trasferiti ad altre mansioni, e da allora licenziati. Il gesto di inginocchiarsi durante le proteste, che come detto è stato interpretato come un’espressione di sostegno ai manifestanti, è stato secondo altri pareri un modo per diminuire la tensione nei momenti più intensi delle proteste.