Di iPhone Air e del suo design abbiamo parlato così tanto prima che fosse presentato, al punto da convincerci che non ci fosse più nulla da dire e nulla di cui stupirci. È stato un errore. iPhone Air, una volta sperimentato, non solo stupisce ma ci offre spunti per raccontare molte cose.

In primo luogo possiamo dire che è bellissimo, più di quanto avessimo immaginato. iPhone Air, appena lo si estrae dalla scatola, appare subito come un qualche cosa di minimalista, ma ricco di sfaccettature di stile, affascinante, quasi magnetico e per questo in grado di diventare un oggetto del desiderio, scatenando il classico colpo di fulmine cui seguirà un “sì” istantaneo.

Ma i colpi di fulmine chiedono prudenza e qualcuno che racconti anche ciò che l’emozione nasconde e non possiamo vedere. E noi siamo qui per questo, per raccontarvi quel che c’è dietro questa emozione.

Cominciamo da quello che è impossibile non notare: forme e materiali.

iPhone Air, la forma che affascina

Maneggiando iPhone Air non si può non restare immediatamente ammirati da questa lastra di titanio e vetro, spessa mezzo centimetro, leggerissima (165 grammi) e rifinita con una cura maniacale.

Con iPhone Air si entra subito in sintonia: il design ci manda il messaggio e tecnologia e funzioni passano in secondo piano, nascoste dietro a linee, proporzioni e design. Si corre il rischio di dimenticare che nasce per fare qualche cosa e non solo per essere ammirato.

Modello
Spessore
Peso
Display
iPhone Air 5,6 mm 165 g 6,5″ iPhone 17 7,95 mm 177 g 6,3″ iPhone 17 Pro 8,75 mm 204 g 6,3″

 

Materiali e solidità

Sgombrata la mente e passati alla materialità, noteremo che iPhone Air è realizzato, appunto, in titanio lucido, un materiale che Apple ha brevemente (con iPhone 15 e iPhone 16) abbracciato nella linea Pro e che ora ha abbandonato in quella gamma per ragioni di costi e soprattutto per ridurre il surriscaldamento dei circuiti.

L’alluminio dissipa il calore circa 9 volte meglio del titanio e rende più facile integrare componenti come il processore A19 Pro; sopravvive in iPhone Air perché offre una superiore rigidità rispetto all’alluminio.

Il titanio è accompagnato dal nuovo vetro Ceramic Glass 2 che resiste “tre volte meglio” (dice Apple) ai graffi. Il Ceramic Shield tradizionale, opacizzato come negli ultimi iPhone, che ricopre interamente il dorso, è invece funzionale a irrobustire ulteriormente la struttura e proteggere il telefono dalle cadute.

Anche se non conoscessimo tutti questi dettagli e non avessimo visto i test da laboratorio allestiti da Apple e quelli più brutali cui alcuni siti indipendenti hanno sottoposto il nuovo telefono, si capirebbe subito a vista che iPhone Air è robusto.

Resistenza iPhone Air, anche Apple ha provato a distruggerlo - macitynet.it

Non è facile dire se davvero è in grado di resistere, come dice Apple, a una forza di 60 kg e ad urti ripetuti, ma sicuramente l’ultima cosa che ci verrà in mente è che possiamo spezzarlo con la sola forza delle mani.

Azzeccati, benché non brillanti, i colori. La palette poco satura ricorda quella degli iPhone 15. Quella ci era piaciuta molto poco, questa invece si colloca in un contesto che la rende molto apprezzabile.

Le tinte di iPhone Air conferiscono al telefono un aspetto adatto ad ogni contesto, una via di mezzo tra un prodotto per chi vuole distinguersi con gusto e chi cerca semplicemente il minimalismo. Troviamo gradevole in particolare il celeste molto tenue, quasi un bianco freddo, che stiamo provando in questo momento.

Recensione iPhone Air, ascoltate un amico - macitynet.it

Dimensioni ed ergonomia

iPhone Air è un telefono fisicamente “grande”. L’impronta a schermo è vicina a un 16 Pro Max che aveva uno schermo da 6,7″, ma nel maneggiarlo riesce a mascherare meglio le sue proporzioni, dando la sensazione di essere più piccolo.

Resta, ovviamente, la superficie “da phablet”, così che raggiungere il lato opposto con il pollice tenendolo solo con una mano è ancora un esercizio di stretching o da presa precaria. In compenso si trova a suo agio dove altri telefoni di simili dimensioni ingombrano, come nelle tasche. Il peso lo rende, infine, meno faticoso da tenere a lungo all’orecchio.

Recensione iPhone Air, ascoltate un amico - macitynet.it

Complessivamente, se è vero che le dimensioni sono inferiori solo di un paio di millimetri a quelle di altri dispositivi e il peso è ridotto di appena una decina di grammi, parlando di qualche cosa che, maneggiamo o trasportiamo costantemente, anche le differenze minime fanno differenza.

Modello
Spessore
Peso
Display
iPhone Air 5,6 mm 165 g 6,5″ iPhone 17 7,95 mm 177 g 6,3″ iPhone 17 Pro 8,75 mm 204 g 6,3″ iPhone 17 Pro Max 8,75 mm 233 g 6,9″ iPhone 16 Plus 7,8 mm 203 g 6,7″

 

Ergonomicamente iPhone Air è accettabile, ma non perfetto: i bordi arrotondati aiutano la presa e il plateau offre un supporto all’impugnatura. Ma essendo sottile e lucido sui bordi, corre il rischio di scivolare dalle mani; oltre a ciò lo spessore dà una sensazione non troppo piacevole se lo si stringe in mano.

La custodia necessaria

Meglio a questo punto usare una custodia che pur minimizzando l’effetto estetico mette in sicurezza la presa e permette di tenere in mano il telefono con meno scomodità. In commercio ce ne sono già molte anche di terze parti. Apple stessa ne offre due: la custodia trasparente nuova versione di quella che abbiamo imparato a conoscere da anni a questa parte e il bumper.

La custodia (qui leggermente rivista con un dorso opacizzato) la mettiamo da parte perché, pur essendo leggera e sottile, alla fine snatura parecchio l’idea di base di iPhone Air. In più, come sempre, è abbastanza scivolosa.

Il bumper è invece una semplice cornice in materiale plastico piuttosto rigido che circonda totalmente il bordo di iPhone Air. Non è troppo facile da calzare e alla caduta proteggerà essenzialmente, appunto, solo i bordi.

In compenso è piacevole al tatto, è poco scivoloso, consente la pressione facile e naturale dei tasti (compreso quello semi-touch di Controllo Fotocamera) e quando il telefono viene appoggiato al tavolo, la cornice preserva schermo e dorso dal contatto con le superfici.

Del bumper apprezziamo soprattutto il fatto che sia poco intrusivo (benchè anche lui cancelli una parte del design di iPhone Air, in particolare l’aspetto futuristico dato dai bordi lucidi ed extrasottili) e che consenta un’impugnatura più confortevole senza “effetto lama” quando si stringe in pugno il telefono.

Il suo prezzo non si può definire economico (45 €), ma al momento, in attesa del lancio di concorrenti ed imitatori, potrebbe essere l’accessorio più urgente da acquistare.

iPhone 17
iPhone 17 Pro
iPhone Air
Colori Nero, Bianco, Salvia, Azzurro, Lavanda Arancio, Blu, Argento, Nero siderale Celeste, Oro, Bianco, Nero Materiali Alluminio e Vetro Alluminio e Vetro Ceramic Shield 2 Titanio e Vetro Ceramic Shield 2 Display 6,3″ OLED LTPO, 120 Hz 6,3″ OLED LTPO, 120 Hz, 3.000 nit 6,5″ OLED LTPO, 120 Hz, 3.000 nit Fotocamera posteriore 48 MP principale, zoom 2×, ultragrandangolo e macro 48 MP principale, ultra-grandangolo, tele 4×, macro 48 MP principale e zoom 2× digitale Video Modalità cinema con effetto bokeh ProRes e audio qualità studio Standard Chip A19 A19 Pro con GPU completa e vapor chamber A19 Pro ottimizzato (1 core grafico in meno) Connettività eSIM e SIM fisica eSIM e Sim fisica 5G sub-6 GHz, eSIM Autonomia 41 h (dato EPREL) fino a 47 h (dato EPREL) 40 h (dato EPREL) Ricarica veloce 50% in ~20 min (alimentatore 40 W) 50% in ~20 min (alimentatore 40 W) 50% in ~30 min (alimentatore 20 W) Memoria 256, 512 GB 256 GB, 512 GB, 1 TB 256 GB, 512 GB, 1 TB Speaker Stereo Stereo Mono Prezzo da 979 € da 1.339 € da 1.239 €

 

Il plateau

I dettagli di design di iPhone Air sono quelli tipici della serie del 2025, che conosciamo da mesi per via dei ripetuti leak. Spicca l’ormai famoso ed iconico “plateau” come lo chiama Apple, dove troviamo l’unica lente fotografica, un dettaglio di design iconico e funzionale su cui vale la pena spendere qualche parola in più

Questo rigonfiamento ha una ragione tecnica, almeno in iPhone Air. Ospita infatti praticamente tutta la circuiteria liberando lo spazio sottostante per la batteria.

Recensione iPhone Air, ascoltate un amico - macitynet.it

Una soluzione funzionale che diventa anche elegante perché abilita lo spessore ridottissimo e si traduce in un’estetica molto riconoscibile. Estendendosi da parte a parte contribuisce anche a ridurre un po’, seppur non a cancellare del tutto (per questo serve la custodia Clear Case ), il dondolio rispetto ai classici quadrati delle fotocamere.

Se vi state poi chiedendo se il plateau sbilancia il telefono, la risposta è no. Non ci sono particolari problemi nel maneggiare iPhone Air perché Apple ha fatto un buon lavoro nell’equilibrare il dispositivo.

Controlli, connessioni e speaker

Tutto nella norma, o quasi, per i controlli e le porte. Sui bordi Apple ha trovato posto per il tasto azione (che come da tre anni a questa parte resta sostanzialmente ininfluente nella nostra vita digitale di ogni giorno) e anche per il tasto Controllo Fotocamera, ancora troppo cervellotico da utilizzare.

Si segnala anche la porta USB-C (purtroppo da solo 512 MB/s) intorno alla quale Apple ha fatto una significativa ginnastica ingegneristica. Viene stampata in 3D per ridurne lo spessore e l’impiego di materiali (-33%) senza modificarne la resistenza. Un’innovazione delle molte che consentono ad iPhone Air di essere così sottile e che probabilmente vedremo in futuro anche altrove.

Lo spessore del telefono, ma forse sarebbe meglio dire le dimensioni della batteria (che occupa interamente la parte inferiore) hanno impedito agli ingegneri di ricavare lo spazio per due altoparlanti. iPhone Air ne ha infatti uno solo nella parte superiore.

Non che sia un dramma ma essendo abituati ad un suono molto dettagliato, potente e anche stereo di tutti gli altri iPhone recenti, la riproduzione audio di iPhone Air appare meno ricca e questo in un telefono del costo di iPhone Air fa storcere il naso.

Lo schermo

Come detto, lo schermo da 6,5 pollici è una via di mezzo tra quello di iPhone 17 Pro e quello di iPhone 17 Pro Max, perfetto per chi vuole uno schermo grande, senza subirne eccessivamente la scomodità.

Tecnicamente, nonostante la Dynamic Island resti al suo posto immutata nelle dimensioni (contrariamente alle voci), lo schermo è di una generazione, forse una e mezza, più avanti di quello dell’iPhone 17 Plus di cui prende il posto.

Recensione iPhone Air, ascoltate un amico - macitynet.itLa differenza di luminosità tra iPhone Air (a sinistra) e un iPhone 15 Pro (a destra) in piena luce è molto importante

I suoi 3000 nit di luminosità di picco (erano 2000 in iPhone 16 Plus) fanno emergere anche in luce piena l’HDR, esaltato dal nuovo trattamento antiriflesso. Ma è soprattutto la frequenza variabile da 1–120 Hz a fare la differenza, cancellando l’ingiusta penalizzazione inflitta ai suoi predecessori che, fermi agli arcaici 60 Hz, sembravano più lenti di quello che in realtà erano. Ora lo scroll è meno gelatinoso e le animazioni meno scattose e senza scia.

Lo schermo, grazie alla capacità di scendere nel refresh a 1 Hz, offre anche la funzione Always-On; è ben fatta, utile per uno sguardo rapido specialmente se amate le live activities, ma se (come capitato a noi) non vi ha cambiato la vita quando apparve per la prima volta con iPhone 14 Pro non ve la cambierà neppure ora con iPhone Air.

Recensione iPhone Air, ascoltate un amico - macitynet.itEccellente la resa cromatica
Il processore

Un telefono tanto sottile potrebbe avere parecchi problemi nell’integrare un processore molto potente, ma Apple ha un trucco “risolvi-tutto”: i suoi processori, che può ottimizzare alla bisogna, come dimostra ciò che è accaduto con iPhone Air.

Su iPhone Air monta l’A19 Pro che usa sugli iPhone Pro, ma qui in versione ottimizzata: stessa componente, ma con un core grafico in meno e profili di clock e consumi più conservativi. In pratica, nell’uso quotidiano tutto — app, social, navigazione, foto — funziona come si deve, con prestazioni impeccabili, grazie anche ai 12 GB di RAM.

Un’idea su quanto sia veloce iPhone Air e in che modo la otteniamo dai benchmark che vedete pubblicati qui sotto. Da essi apprendiamo che il nuovo modello supera in termini di puri muscoli un iPhone 16 Pro che fino allo scorso anno era di gran lunga il più potente iPhone, anzi il più veloce smartphone, sul mercato. Oggi quel modello perde il confronto su tutti i fronti se si considerano i numeri forniti da GeekBench 6.

Se si usa 3DMark succede lo stesso, ma si possono aggiungere alcune considerazioni. In Wild Life Extreme i due dispositivi quasi si equivalgono, ma in tutti e due c’è un throttling (una diminuzione delle prestazioni per contenere il calore) significativo, come si nota dallo stress test.

iPhone 17 Pro, tutte le novità dalla superfotocamera e al raffredamento a vapore - macitynet.it

Il 16 Pro perde potenza in maniera più graduale ma anche più significativa, scendendo a ogni ciclo. Alla fine riporta un dato di stabilità del 57,7%, segno di un surriscaldamento importante e conferma che il titanio e il vetro avevano più di un problema a gestire il calore di A18 Pro.

iPhone Air, invece, perde subito prestazioni ma poi resta più o meno allo stesso livello. Al termine dello stress test si ottiene un dato di stabilità del 62%, non entusiasmante ma comunque migliore di quello di iPhone 16 Pro.

I dati rilevati da Apsi Bench, che misura la riduzione di prestazioni sotto stress, forniscono indicazioni simili. Le prestazioni della CPU di iPhone Air vengono tagliate, sul ciclo di 20 minuti, all’80,36%: restano ancora abbastanza buone. iPhone 16 Pro riduce le prestazioni all’87%, facendo un pochino meglio.

In attesa di vedere che cosa accadrà con iPhone 17 Pro, che ha tutt’altra struttura di dispersione, aggiungiamo che il calore in iPhone Air lo si percepisce chiaramente nel plateau e poco più sotto, ma il resto del dorso rimane sostanzialmente alla stessa temperatura. iPhone 16 Pro invece si riscalda in maniera quasi uniforme, al punto che al termine del test dava una sensazione di scarso comfort, cosa che non avviene per iPhone Air.

Al momento non abbiamo ancora completato le prove con iPhone 17 e iPhone 17 Pro. Sospettiamo, confortati in questo anche dalle parole di Apple, che iPhone Air sarà quindi più lento di iPhone 17 Pro e più veloce di iPhone 17, ma nell’uso comune chi usa un telefono per la vita di ogni giorno, nel lancio delle applicazioni, nella gestione dei video, nei giochi, difficilmente si porrà il problema.

Si deve anche considerare che iPhone Air è un telefono per la quotidianità e non per riprese video professionali o montaggi “on the road” e, una volta collocato nelle sue vesti, non potrà mai in nessun modo lasciare a desiderare dal punto di vista delle prestazioni.

Fotocamera selfie rivoluzionata da Center Stage

Una delle novità tecniche più interessanti — e soprattutto più utili per l’intera gamma iPhone 17, non solo per Air — è il nuovo sensore quadrato della fotocamera frontale. È la base di Center Stage, una tecnologia che richiama nel nome quella di iPad e del Mac e rinnova una delle funzioni più usate di qualsiasi telefono: il selfie.

Con Center Stage si può tenere l’iPhone in verticale e il dispositivo sceglierà al volo la miglior inquadratura, in orizzontale o verticale, senza ruotarlo. Allargherà quando entra un’altra persona, stringerà sul primo piano quando si è da soli. Si può anche intervenire manualmente su zoom o formato: l’automatismo si disattiva e va riattivato dal pulsante dedicato (opzioni Auto Zoom e Auto Rotate).

Recensione iPhone Air, ascoltate un amico - macitynet.itIl sensore quadrato di iPhone Air

Il risultato è reso possibile dall’abbandono del classico sensore 4:3 a favore di un sensore quadrato da 24 megapixel limitato, per via del ritaglio, a 18 megapixel. L’AI interpreta la scena e adegua l’inquadratura (in 16:9, 4:3, 1:1; esempio qui sotto) con un vero PTZ digitale (pan-tilt-zoom) che adatta il riquadro automaticamente, rendendo più comodi e naturali selfie, vlog e videochiamate e supportando formati multipli.

La lente è anche più grandangolare (20 mm contro i 23 mm dei modelli precedenti) e questo fa sì che il soggetto sia ben collocato e nell’inquadratura entri più contesto.

Infine c’è anche la stabilizzazione ottica nei video in 4K HDR, un bonus per chi ama “seguirsi” mentre parla camminando e una cosa non del tutto comune nel mondo degli smartphone.

Anche qui, come molto di quel che fa Apple, il sistema semplicemente funziona. Con pochi accorgimenti (distanza di un braccio, un po’ di “aria” ai bordi, evitare controluce estremi) si riducono gli scatti persi, si impugna con più sicurezza il telefono e, mentre si filma, l’immagine resta stabile e leggibile anche in movimento.

I compromessi restano quelli tipici di una camera frontale: niente zoom ottico (ovviamente) e, quando il crop diventa spinto — soprattutto in poca luce — aumentano rumore e perdita di microdettaglio.

La doppia ripresa

Un’altra novità interessante della fotocamera frontale di iPhone Air è Acquisizione doppia. Non è un concetto completamente nuovo — alcune app di terze parti lo facevano già — ma ora la funzione la troviamo integrata nell’app Fotocamera.

Recensione iPhone Air, ascoltate un amico - macitynet.it

In pratica, consente di filmare contemporaneamente con la fotocamera posteriore e quella frontale, inserendo il volto dell’utente in un riquadro picture-in-picture sovrapposto al video principale. Il riquadro si può spostare in tempo reale negli angoli dello schermo, ma non è modificabile in post-produzione.

A prima vista può sembrare un gadget, ma nell’uso quotidiano torna utile in molte situazioni: vlog, riprese di viaggio, video con i figli o con gli amici. Il vantaggio è che chi riprende non resta solo una voce fuori campo: compare nella scena e diventa parte del ricordo che si sta creando. È un’aggiunta che arricchisce la narrazione personale, soprattutto per chi usa lo smartphone come strumento per raccontare momenti della propria vita.

Fotocamera principale

Se si passa alla fotocamera principale, la scheda tecnica si esaurisce in fretta: è la stessa unità di iPhone 17 — sensore da 48 MP con pixel binning a 24 megapixel — rapida nella messa a fuoco e con resa cromatica piacevole, nel solco del bilanciamento Apple che tutela incarnati e cieli.

Il sensore è più piccolo di quello di un iPhone 17 Pro e di tutti i Pro precedenti e recenti. Equivale tecnicamente a un 26 mm (con la possibilità di ritagliare sul sensore un equivalente di 35 mm) e produce file nitidi, ben esposti, con gamma dinamica che raramente impone ritocchi in post anche quando la luce non è perfetta.

Le immagini in risoluzione nativa sono molto buone, paragonabili a quelle di un 16 Pro e probabilmente anche superiori, scavando tra i pixel, a quelle di un iPhone 15 Pro. Quindi, fin qui, ci siamo…

Il punto critico non è però ciò che c’è, ma ciò che manca: niente ultra-grandangolo, niente tele. In pratica c’è una sola vera lente e un solo vero sensore che deve servire per tutto compreso lo zoom.

Quando facciamo lo zoom 2×, come sempre, si applica un ritaglio sul centro e si produce uno scatto da 12 megapixel con una qualità leggermente inferiore a quella del pieno sensore, perché viene catturata meno luce e quindi anche meno dettagli. Lo si noterà quando si portano al massimo delle loro dimensioni le immagini. Mancheranno anche profondità e “stacco” dell’ingrandimento ottico.

In notturna e in scarsa luce il compromesso si sente anche di più (vedere foto qui sopra): l’algoritmo Notte interviene con decisione, ma quando si chiama il crop crescono di molto rumore e perdita di microdettaglio.

I ritratti convincono alla distanza giusta e con la luce giusta, ma senza un tele dedicato il bokeh computazionale deve lavorare molto e non sempre risulta naturale.

Recensione iPhone Air, ascoltate un amico - macitynet.it

Ma dopo alcuni giorni di utilizzo intensivo, è l’assenza di ultra-wide la rinuncia più penalizzante. La mancanza della lente grandangolare penalizza più dell’assenza dello zoom situazioni molto comuni. La si usa per interni stretti (case, musei, chiese); scatti di architettura e paesaggi quando arretrare è impossibile; foto di gruppo a tavola o in locali affollati. Qui è impossibile rimediare con artifici software: serve un hardware che iPhone Air non ha.

Recensione iPhone Air, ascoltate un amico - macitynet.it

Cosa si ottiene con un grandangolo

Recensione iPhone Air, ascoltate un amico - macitynet.it

e cosa senza

I video 4K/60 sono tra i migliori nel segmento: immagine pulita, ottima gamma dinamica e stabilizzazione elettronica efficace su tutte le modalità. Anche il 2× regge bene di giorno; di notte, come nelle foto, cala contrasto e sale il rumore, ma il risultato resta più che godibile per il target di mercato.

Autonomia

E ora veniamo all’elefante nella stanza: l’autonomia. L’iPhone Air da ben prima di nascere si porta dietro il sospetto che il peggiore compromesso, insieme a quello sulla flessibilità della fotocamera, sarebbe stato proprio questo. Ma diciamo subito che si tratta di un mito da sfatare: la batteria (da 3.150 mAh, circa 12,2 Wh, con chimica tradizionale e non innovativa) non è grandiosa, soprattutto in rapporto alle dimensioni del telefono, ma non è neppure disastrosa.

Su questo convengono tutti. Inclusi molti siti americani che hanno passato giorni a fare test. Si sarebbe potuta anticipare la buona notizia (come abbiamo fatto noi) iniziando col leggere le etichette energetiche UE, standardizzate su cicli precisi e che rappresentano un’ottima base di partenza per cominciare a parlare di autonomia.

Recensione iPhone Air, ascoltate un amico - macitynet.it

Da esse sappiamo che iPhone Air è certificato per 40 ore. Poco o tanto che sia, il dato è sostanzialmente identico a quello di iPhone 17 e di iPhone 16e (41 ore) e migliore, e non di pochissimo, di quello di iPhone 16 e iPhone 16 Pro (37 ore).

Questi numeri non sono Vangelo e non sono molto amati da Apple (che preferisce riferirsi allo streaming video per darci un’idea sull’autonomia dei suoi dispositivi), ma alla fine i rapporti coincidono con quelli rilevati dai citati YouTuber che hanno sperimentato nella pratica l’autonomia dei dispositivi.

Per verificare di persona la situazione, abbiamo usato iPhone Air in compiti quotidiani. Con sei ore di attività miste, in parte connessi alla rete cellulare e in parte al Wi-Fi, la batteria si è attestata attorno al 20% residuo; in una giornata con circa 100 attivazioni schermo, 40 minuti nell’app Foto, 60 minuti di scatti (totale 2 h di uso attivo), si arriva a sera con circa il 10%.

 

Recensione iphone air - macitynet.itLa batteria di iPhone 17 Air (Foto iFixit)

Nello streaming (quattro episodi di Shōgun, 4 ore con luminosità 50%, senza rete cellulare attiva) l’Air si allinea di fatto al 16e (82% a parità di condizioni), mentre un 16 Plus — che resta un riferimento per capienza — chiudeva all’88%.

Nei fatti se ci si attende un’autonomia da record non la si troverà in iPhone Air. E se vi aspettate un progresso tangibile anno su anno rispetto a modelli precedenti, neppure questa troverete (citofonare alla porta dei Pro per questo), ma iPhone Air ha comunque la stessa autonomia di un iPhone 17 e fa meglio degli iPhone 16 e 16 Pro dello scorso anno.

Perché dunque tutta questa ansia sulle prestazioni della batteria, se abbiamo un telefono che fa meglio di modelli elogiati lo scorso anno per la loro autonomia?

Forse perché l’autonomia è sempre in cima alle preoccupazioni dei clienti, forse perché altri dispositivi sottili hanno ricevuto pessime recensioni. Ma forse anche un po’ per colpa di Apple che, lanciando una batteria con tanto di specifiche del telefono con e senza battery pack, ha fatto temere il peggio.

Il MagSafe Battery Pack

Recensione iPhone Air, ascoltate un amico - macitynet.itA proposito della batteria MagSafe, di fronte a questi dati vale la pena chiedersi seriamente se abbia senso spendere 115 euro per un accessorio che snatura forma e spirito di iPhone Air.

La risposta è che per le giornate più intense il pacco batteria potrebbe essere utile quanto lo è per altri iPhone. Ma a questo punto ci si chiederà che valore si ricava dall’acquisto.

La MagSafe Battery offre 3.149 mAh (12,26 Wh) aggiuntivi. Numerose batterie magnetiche di marchi qualificati, ad esempio la Anker Nano MagGo Slim Qi2, offrono più wattora (59% in più) con velocità di ricarica superiore (15 W contro 12 W) a meno della metà del prezzo.

Certo, non sono così sottili come quella Apple (la Anker è 0,86 cm) né si integrano perfettamente con il design, ma offrono il vantaggio del prezzo e la compatibilità con tutti i telefoni dotati di ricarica wireless.

Quindi la risposta sull’opportunità di comprare la batteria MagSafe è no. Non vale proprio la pena di spendere più di cento euro per aggiungere peso e spessore ad un telefono che ha la ragione di essere in spessore e dimensioni ridotte.

Ricarica: via cavo e wireless (MagSafe/Qi2)

Sulla carta Apple promette fino al 50% in 30 minuti con un alimentatore USB-C da 20 W o superiore. Nella pratica, nei nostri test, iPhone Air è arrivato al 58% in 30 minuti con un caricatore USB-PD da 60 W (senza protocollo AVS).

iPhone Air supporta la ricarica senza fili fino a 20 W sia con MagSafe sia con Qi2; gli altri iPhone 17 (17/17 Pro) arrivano a 25 W. La differenza c’è, ma non è drammatica nell’uso quotidiano. In più, in ricarica supera i precedenti iPhone dal 15 in giù che si ricaricavano a 15 W in wireless.

Il vantaggio vero è che, finalmente, oltre al MagSafe 2 Apple, si possono usare molti caricatori Qi2 di terze parti, con allineamento magnetico e velocità piena supportata su Air (20 W). Apple gestisce comunque la potenza erogata (in base a calore, stato batteria, ecc.), quindi i numeri possono variare leggermente da base a base e da scenario a scenario.

Rete & telefonia: C1X ed eSIM-only sono indolori

Sull’iPhone Air troviamo il modem C1X, evoluzione della C1 Apple vista sui 16e. In uso reale non c’è nulla che faccia immaginare un comportamento diverso da un modem Qualcomm: aggancio rapido, handover 4G/5G regolari e una costanza di banda che evita i fastidiosi “denti di sega” quando ci si sposta.

L’impressione, rispetto ad altri modelli, è che l’integrazione stretta con A19 Pro e con il chip di connettività Wi-Fi/Bluetooth riduca i tempi di wake-up e gli scambi tra reti. Questo potrebbe contribuire a ridurre sprechi energetici invisibili e calore diffuso, un punto chiave per un telaio da 5,6 mm.

Modem Apple C1X

eSIM soltanto

iPhone Air è anche il primo telefono importato in Italia e prodotto da Apple senza carrellino per la SIM fisica. Nel nostro giro di prova non sono emerse criticità: il trasferimento dell’eSIM da un iPhone 15 Pro all’Air è avvenuto in pochi secondi, con procedura guidata direttamente dalle impostazioni di iOS. In Italia, tutti i principali operatori offrono ormai attivazione e migrazione eSIM via app/QR, quindi per la stragrande maggioranza degli utenti la transizione non sarà un problema.

iPhone Air con la eSIM offre vantaggi pratici come la riduzione dei punti di ingresso (niente carrellino) e la riduzione dello spessore, più spazio interno (coerente con lo spessore record), più profili memorizzabili e due eSIM attive per separare lavoro/privato o usare piani dati locali in viaggio.

Tra gli svantaggi: il cambio al volo richiede una breve procedura (non si scambia una tessera in due secondi; serve seguire la migrazione del profilo e, in alcuni casi, avere app dell’operatore e Wi-Fi a portata di mano). In caso di telefono guasto o smarrito, il ripristino dell’eSIM dipende dai canali dell’operatore; alcuni operatori minori, pur supportando la eSIM, hanno processi meno snelli rispetto ai big.

In pratica, l’adozione obbligatoria della eSIM su iPhone Air rende la transizione sostanzialmente indolore, con qualche accortezza in più da tenere pronta nel cassetto delle emergenze.

Prezzo: l’innovazione che si paga (quasi) da Pro

Di solito non dedichiamo considerazioni approfondite sul prezzo degli iPhone, perché alla fine si direbbero sempre le stesse cose (prezzo alto, ma Apple è Apple, ad esempio), ma qui un appunto ci vuole.

Considerato il marchio e l’inedito esercizio di design, il listino di iPhone Air è sostanzialmente in linea con le attese, forse solo di un poco più alto. Ma nella gamma 2025 Apple ha mantenuto i prezzi stabili (o migliorato il valore percepito), offrendo ad esempio iPhone 17 da 256 GB al prezzo dei 16 da 128 GB. Anche i Pro sono rimasti allo stesso prezzo, anzi il 17 Pro da 256 GB è calato di trenta euro (anche se è stata tolta di torno la versione da 128 GB).

Il nodo è che a 1.239 € l’Air si colloca a circa 100 € da iPhone 17 Pro che — spessore e peso a parte — lo supera quasi in tutto (fotocamere, autonomia, prestazioni, versatilità).

È quindi probabile che, volessimo parlare di difetti, per il prezzo il secondo peggior difetto di iPhone Air stia proprio qui: sta nella difficoltà a competere internamente, assegnando alla forma tutte le sue ambizioni nel convincere qualcuno a comprarlo.

Recensione iPhone Air, ascoltate un amico - macitynet.it

Conclusioni

Dopo quattro giorni di prova quasi esclusiva, ammettiamo di esserci cascati anche noi: ci siamo innamorati di iPhone Air, di questo esperimento audace con cui Apple allarga e ridefinisce i confini del progetto iPhone.

Abbiamo amato il suo spessore ridottissimo e il peso piuma, capaci di farci dimenticare il disagio che ci piove addosso ogni volta che maneggiamo un phablet. Ci hanno affascinato i materiali, il design e quel tratto identitario che da solo basta a definire chi lo tiene in mano.

Ma, come accade in tutte le storie d’amore quando al colpo di fulmine fa seguito la convivenza, emerge la razionalità. Difetti caratteriali e orizzonti divergenti ci interrogano sulle storie d’amore e ci ricordano che gli affetti hanno sempre qualche complicazione.

Nel caso della nostra relazione con iPhone Air, di difetti veri e propri — archiviata la batteria come un limite relativo, messo il singolo altoparlante nella categoria dei dettagli stonati e il prezzo in una categoria a parte che non vale la pena di approfondire — ne abbiamo trovato solo uno: la fotocamera.

Le foto sono ottime, ma la flessibilità creativa è spiacevolmente limitata. Nei viaggi, negli appuntamenti sociali, nei ricordi personali ci si accorgerà che manca qualcosa.

Domandatevi quanto è importante per voi un telefono in funzione fotografica e avrete la risposta al 50% della domanda se vale la pena di cedere alla tentazione di acquistarlo.

La parte restante della risposta arriverà dalla domanda su che cosa vi attendete da un iPhone. Se la risposta sarà “distinguersi e sperimentare” ed essere disposti a spendere anche più del lecito, senza temere i compromessi e i limiti rispetto ad altri modelli, allora potrebbe essere il telefono per voi.

Se la risposta sarà “un punto di equilibrio, ottimizzare ogni euro speso”, allora dirigetevi (spendendo molto meno) verso l’iPhone 17 oppure (spendendo pochissimo di più) verso un iPhone Pro.

Se siete ancora in imbarazzo, seguite il nostro consiglio da amico: per quest’anno passate la mano. iPhone Air alla fine è un esperimento ammirevole, per certi versi sorprendente, la dimostrazione di che cosa sa fare Apple, bellissimo da guardare e da tenere in mano, carico di innovazioni che ci indicano un futuro prossimo e non troppo distante. Ma l’attualità, almeno per ora, resta ancora da un’altra parte.

Pro e contro
Pro

  • Design raffinatissimo
  • Dimensioni irreali
  • Prestazioni di eccellente livello
  • Schermo di alta qualità

Contro

  • Funzioni fotografiche insufficienti
  • Speaker di scarsa qualità
  • Prezzo non competivo con il resto della gamma

Prezzi e disponibilità

iPhone Air è disponibile in tre tagli di memoria: 256, 512 e 1 TB. I colori sono Celeste, Bianco, Nero e Oro. I prezzi partono da 1.239 euro e arrivano a 1.739 euro.

Sto caricando altre schede…

Sto caricando altre schede…

Sto caricando altre schede…

Sto caricando altre schede…

Sto caricando altre schede…

Sto caricando altre schede…

Sto caricando altre schede…

Sto caricando altre schede…

Sto caricando altre schede…