1. Saccarosio: è il termine chimico dello zucchero da tavola.
  2. Glucosio o sciroppo di glucosio: spesso presente negli alimenti trasformati.
  3. Fruttosio: zucchero della frutta, spesso presente nella frutta o nello sciroppo di mais.
  4. Sciroppo di mais (sciroppo di mais ad alto contenuto di fruttosio): sciroppo di zucchero altamente trasformato utilizzato in molte bibite.
  5. Maltosio: zucchero di malto, spesso presente nel pane e nella birra.
  6. Destrosio: altra forma di glucosio.
  7. Lattosio: zucchero del latte presente nei prodotti caseari.
  8. Zucchero invertito: zucchero che deriva dalla scomposizione del saccarosio e si trova in molti prodotti dolciari.
  9. Miele: spesso percepito come “naturale”, ma anch’esso una forma di zucchero.
  10. Sciroppo d’agave, sciroppo d’acero o sciroppo di riso: dolcificanti alternativi che contengono anche zucchero.

In sintesi: tutto ciò che finisce in “-osio“, così come gli sciroppi e i dolcificanti, sono chiare indicazioni di zucchero.

Assumi troppo zucchero? 5 sintomi del corpo che lo dimostrano, spiegati da un’esperta

Resta da capire come riconoscere i segnali che indicano quando il consumo di zucchero ci sta sfuggendo di mano. Abbiamo posto questa domanda alla dottoressa Lela Ahlemann, specializzata in dermatologia, flebologia, proctologia e medicina nutrizionale, la quale sottolinea i segnali d’allarme che indicano un eccessivo consumo di zucchero:

#1 Aumento di peso dovuto alla fame costante

Non è un segreto che lo zucchero contenga molte calorie. Ma c’è un’altra ragione per cui ci fa aumentare di peso così rapidamente: «Se si mangia troppo zucchero, si ha costantemente fame. Il motivo è che lo zucchero aumenta i livelli di glucosio nel sangue a breve termine, ma non ha un effetto saziante duraturo a causa della mancanza di fibre. La fame persistente e il conseguente continuo mangiare portano infine all’aumento di peso, che tutti conosciamo come segno di un eccesso di zuccheri».

#2 Sviluppo di macchie o dell’acne

«Quando mangiamo zucchero, non solo aumenta il livello di insulina, ma anche quello di un ormone nel sangue chiamato fattore di crescita insulino-simile 1, o IGF-1. Insieme all’insulina, questo IGF-1 stimola le ghiandole sebacee e l’eccessiva cheratinizzazione nell’area delle ghiandole sebacee, che per questo motivo si intasano, e lì possono formarsi brufoli e infiammazioni», spiega l’esperta.

#3 Voglie e sbalzi d’umore

«L’elevato aumento dei livelli di glucosio nel sangue porta a un rilascio di insulina, spesso così notevole che la glicemia non si abbassa al livello normale, ma scende al di sotto della ‘linea di base’, per cui si ha un’ipoglicemia relativa, e questo porta alle voglie di cibo. In alcune persone provoca anche sbalzi d’umore e malumore», spiega la dottoressa Lela Ahlemann.

#4 Indebolimento del sistema immunitario e infiammazione

«Normalmente, lo zucchero viene assorbito dall’organismo attraverso l’intestino tenue. Tuttavia, se la quantità di zuccheri semplici come il glucosio e il fruttosio che consumiamo supera la capacità dell’intestino tenue, questi finiscono nell’intestino crasso», spiega la dottoressa Ahlemann. Si tratta di cibo per batteri che appartengono all’intestino crasso: «L’alimentazione selettiva porta a una proliferazione di questi batteri. Il problema è che sulla loro superficie purtroppo trasportano endotossine, i cosiddetti lipopolisaccaridi. Queste endotossine possono quindi lasciare l’intestino, entrare nel flusso sanguigno e portare a un’infiammazione silenziosa, che accelera l’invecchiamento del corpo e indebolisce il sistema immunitario».

#5 Invecchiamento cutaneo accelerato

Il dottor Ahlemann spiega: «È scientificamente provato che l’elevata assunzione di zuccheri porta alla formazione dei cosiddetti AGE (= Advanced Glycation End Products)». L’esperto paragona l’effetto alla caramellizzazione e spiega: «Idealmente, le fibre del nostro collagene dovrebbero scorrere in parallelo; quando il tessuto viene saccarificato, si formano legami incrociati nel tessuto connettivo del collagene, che lo rendono rigido, fragile, con tendenza a degenerare e, cosa molto importante, il corpo è anche meno in grado di ripararlo se è reticolato. Ciò significa che la qualità del nostro collagene si deteriora».

Dr. Lela Ahlemann

Dott.ssa Lela Ahlemann

Stephan Schmick

L’esperta

La dottoressa Lela Ahlemann è specializzata in dermatologia, flebologia, proctologia e medicina nutrizionale. Dal 2013 gestisce due studi privati in Germania: uno a Hagen e uno a Dortmund Sui social media fornisce approfondimenti sul suo lavoro, spiega in video il background e i metodi di trattamento, dà preziosi consigli per uno stile di vita sano, ad esempio, cosa mangiare per avere una flora intestinale sana e una pelle bellae. Su Instagram, @dr.ahlemann, e su TikTok: @dr.lela_ahlemann

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Questo articolo è stato pubblicato originariamente su Vogue Germania