Non è stato un concerto come gli altri e lo si era già capito alla vigilia. Lo ha anticipato sin dalle prime parole lo stesso Claudio Baglioni, visibilmente emozionato nel suo discorso introduttivo che ha anticipato la lunga maratona musicale allo stadio di Lampedusa con oltre 10 mila persone: “Se non vi dico questa cosa non riuscirei nemmeno a iniziare. Sono emozionato come forse mai nella mia vita”. Poi, con voce a tratti incrinata dall’emozione, ha ripercorso il legame con Lampedusa, nato alla fine degli anni Novanta e consolidato nel tempo con il progetto O’ Scià, i concerti del 3 ottobre e le iniziative culturali che hanno dato voce alle Pelagie.
“Ho voluto che fosse proprio Lampedusa a ospitare l’anteprima del mio ultimo tour”, ha detto davanti a uno stadio gremito, con oltre 10 mila persone. “Mi sento davvero molto coinvolto. La mia storia con quest’isola è cominciata nel 1998 – ha raccontato – durante un tour negli stadi. Dopo le tappe di Roma, Milano e Palermo, avevamo qualche giorno libero prima di suonare a Napoli, in quello stadio che allora si chiamava San Paolo. Insieme ad alcune persone care decidemmo di venire qui. E fu una scoperta: da allora è nata una passione che non si è mai spenta. Abbiamo fatto tante cose. Per dieci anni abbiamo portato avanti l’avventura di O’ Scià, dal 2003 al 2012. Ho presentato ‘Buon viaggio della vita’, ho partecipato a una festa dei pescatori, abbiamo fatto uno spettacolo nella piazza della chiesa per la Madonna che esce dal mare. Sono stato a Malta e persino all’Europarlamento per parlare di ciò che accade a Lampedusa. E poi, nel 2013, in occasione della tragedia del 3 ottobre, abbiamo organizzato il concerto Noi qui”.

“Claudio, porta anche la voce di Gaza sul palco di Lampedusa”: l’appello di un gruppo di attivisti
Baglioni ha regalato uno spettacolo di circa 3 ore senza risparmiarsi, fino a sfiorare la mezzanotte. Brano dopo brano ha attraversato cinquant’anni di carriera alternando melodie recenti e classici che hanno segnato intere generazioni. E proprio su questi ultimi, quando lo stadio si è trasformato in un coro unico, il cantautore si è commosso ringraziando più volte i presenti. Non è mancata una riflessione sull’attualità. “Stamattina leggevo che oggi ci sono circa 60 guerre in corso, con oltre 100 paesi coinvolti. Dall’Ucraina al Medio Oriente, dallo Yemen al Sudan, tante terre dove non c’è pace e noi ci sentiamo impotenti, incapaci di intervenire. Forse l’unica cosa che possiamo fare è provare ad aumentare i fatti positivi, se non riusciamo a ridurre quelli negativi. Magari anche questa sera possiamo creare un momento di stupore, di comunità, di incanto, di entusiasmo. Qualcosa che ci porti a credere che domani potrà essere davvero un giorno migliore”. Le sue parole hanno attraversato lo stadio in silenzio prima che partisse la musica.
Applausi, baci, selfie… tanti selfie: Lampedusa abbraccia Claudio Baglioni
Baglioni ha ringraziato istituzioni e privati che hanno reso possibile l’evento, sottolineando il lavoro dei 250 tecnici e operai del suo staff e di altri 250 professionisti coinvolti in Sicilia. Non è stato un concerto che si è limitato alla presenza dei circa 10 mila allo stadio comunale: l’artista ha chiesto di installare un maxi schermo nella piazza della chiesa di San Gerlando, in questi giorni addobbata per la festa della Madonna di Porto Salvo, patrona dell’isola, così da permettere ad anziani e persone fragili di godersi lo spettacolo evitando i rischi della calca. La molteplice presenza del cantautore ha così trasformato Lampedusa in un palcoscenico diffuso. Case vacanza e b&b sono andati esauriti da settimane, mentre in tantissimi, da tutta Italia e non solo dalla Sicilia, non sono riusciti a raggiungere l’isola per la mancanza di collegamenti. Aerei, aliscafi e navi erano già pieni: qualcuno aveva pensato persino di dormire in spiaggia pur di esserci, ma senza trovare soluzioni. Insomma Lampedusa, per una notte, è diventata capitale della musica.
Giovani e meno giovani, famiglie arrivate da tutta la Sicilia e anche dal Nord Italia. “Siamo partiti da Catania e non è stato semplice trovare i biglietti dell’aliscafo – racconta Maria, 42 anni – ma per Baglioni ne è valsa la pena”. Accanto a lei un gruppo di ventenni di Palermo intona a memoria ogni brano: “Abbiamo preso una casa in sei, era l’unico modo per trovare posto. Un’esperienza indimenticabile”. Sui social sono state postate tante immagini: dal maxi schermo in piazza San Gerlando ai fuochi finali. “Uno spettacolo che ci ha fatto sentire comunità”, si legge nei commenti. Ed ancora: “Lampedusa merita eventi così”.
Claudio Baglioni torna a Lampedusa per i 40 anni di “La vita è adesso” ma è polemica sui costi
Quando l’ultima canzone ha lasciato spazio al silenzio, il pubblico ha rivolto un’ovazione all’artista che ha scelto il punto più a sud del Paese per aprire la sua tournée d’addio. Dal molo commerciale si sono alzati i fuochi d’artificio illuminando cielo e mare. Baglioni ha salutato con un ultimo “grazie” e con la promessa che questo viaggio musicale sarà il più intenso, perché “il cuore, soprattutto a Sud, pesa sempre un pò di più”.
La soddisfazione del sindaco Filippo Mannino
“Lampedusa merita eventi di punta della cultura italiana: il concerto di Claudio Baglioni è stato un successo straordinario”: sono le parole pronunciato dal sindaco Filippo Mannino all’indomani del concerto. “È stato un successo straordinario, di pubblico, di emozioni e di organizzazione. Il concerto di Claudio Baglioni allo stadio comunale di Lampedusa, completamente gratuito, ha registrato oltre 10.000 presenze tra residenti e turisti regalando all’isola una serata indimenticabile e segnando l’inizio di un nuovo corso culturale e turistico. Lo spettacolo è iniziato con un video emozionante che ha proiettato le meraviglie di Lampedusa sulle note di Isole del Sud, accogliendo il pubblico in un’atmosfera unica. L’evento ha attirato sull’isola migliaia di visitatori generando un indotto economico importante per le strutture ricettive, la ristorazione e le attività locali. È stato il primo appuntamento del GrandTour dei luoghi iconici della cultura italiana, un progetto nazionale che toccherà 40 mete simboliche e che ha voluto partire proprio da qui, da Lampedusa. Claudio Baglioni, che si è esibito a titolo completamente gratuito, ha scelto la nostra isola come prima tappa diventando il primo grande testimonial di una Lampedusa che non vuole più essere solo luogo di emergenze, ma protagonista culturale, turistica e sociale. In questo contesto, voglio rivendicare con orgoglio questa scelta”.
Mannino ha fatto anche riferimento ad alcune polemiche, innescate nei giorni scorsi, che si sono concentrate sui costi dell’evento: ”I fautori di questa polemica – ha detto il sindaco- dimenticano che Lampedusa ha il diritto di ospitare eventi di rilievo nazionale, proprio come avviene da anni in tante grandi città del Nord. Se gli stessi fondi fossero stati destinati a uno spettacolo a San Siro o al tradizionale concerto del Primo Maggio a Roma, certi sedicenti intellettuali, vicini alla solita sinistra, non avrebbero avuto nulla da ridire. Anzi, si sarebbero probabilmente accomodati in prima fila ad applaudire. Lampedusa è terra di approdi, di accoglienza e di speranza, ma anche di giovani che meritano un futuro dignitoso senza dover emigrare. Il concerto di Baglioni è stato un’occasione concreta per promuovere il nostro territorio, il nostro mare e le nostre bellezze. E questo è possibile anche grazie a un Governo ed una Regione attenti, che hanno sostenuto un evento di portata nazionale che ha acceso i riflettori sull’isola. Ringrazio la Presidente Giorgia Meloni e i Ministri coinvolti per aver creduto in questo progetto. I contestatori seriali potranno continuare a polemizzare, ma la realtà è sotto gli occhi di tutti: Lampedusa ha dimostrato di saper accogliere e organizzare un evento culturale di altissimo livello, con ricadute reali sull’economia e sull’immagine dell’isola”.
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