Poi un altro quando la dinamica dei fatti sembrava essere più chiara: “Caivano, sabato 27 settembre 2025. Le due orribili stese di questa sera, a pochi passi dalla mia parrocchia, stanno a dire una cosa importante, che nessuna persona, amante della verità e del territorio, può smentire. A Caivano e dintorni la malavita organizzata – ben radicata da anni – ha ricevuto, in questi ultimi mesi, un durissimo colpo. La Compagnia dei Carabinieri e la Polizia non si sono fermati un solo istante. Il commercio della maledettissima droga è diminuito a vista d’occhio. I capi clan quasi tutti in carcere. Il governo in carica si sta impegnando come non era mai successo. Nonostante un lavoro mai visto prima, i delinquenti tentano di riempire i vuoti lasciati dagli arrestati. È un meccanismo collaudato.

 

Gli esperti lo sanno bene. La domanda è: chi ha sparato? Perché? Da dove vengono questi moderni e incauti pistoleros? Qual è il messaggio da capire? Tra qualche giorno lo sapremo. Intanto, ringraziamo Dio che non ci sono state vittime innocenti. La nostra paura è sempre questa. E continuiamo a lavorare insieme per il vero bene del nostro paese. Ho visto, questa sera, persone del Parco Verde terrorizzate. Stringiamole al cuore. Diamo loro la più piena solidarietà. Non solo dalla Campania, ma da tutta l’ Italia facciamo arrivare loro il nostro abbraccio. Si denuncia il male per arrivare al bene non per denigrare il proprio paese. Le glorie antiche, i personaggi illustri del passato, di cui tutti andiamo fieri non giustificano ma amplificano le nostre negligenze e le nostre omissioni. Forza! Nessuno si abbatti. Nessuno perda la speranza. Noi ci siamo. Ci siamo stati. Ci saremo. Ce la faremo. Se saremo onesti e trasparenti, ce la faremo. Se avremo il coraggio di ammettere le nostre miopie, ce la faremo. Chiamiamo a raccolta i buoni. Nessuno osi tirare i remi in barca. Nessuno si metta alla finestra a guardare quello che fanno gli altri. Insieme: istituzioni, politica, professionisti, chiesa, popolo, per liberare dalla zavorra della camorra questa nostra terra tormentata e bella. Dio vi benedica. Padre Maurizio Patriciello”. 

 

Infine il post di questa mattina che racconta altri dettagli emersi dopo la notte. “Caivano, domenica 28 settembre 2025. I “ terroristi” che ieri sera hanno seminato il panico a Caivano, erano tutti giovanissimi. Ragazzi, nel nome di Dio, fermatevi! Godetevi la vostra bella gioventù. La strada che avete intrapreso è un vicolo cieco. Finisce sempre o al carcere o al camposanto. Sempre. Voi lo sapete. Stolti, non illudetevi. Non siete più scaltri di chi vi ha preceduto. Avete il fiato sul collo. A Caivano qualcosa sta cambiando. Checche’ ne dica chi non vuole bene al nostro popolo. E voi, poveri fratelli schiavi della maledetta droga, alzatevi! Ritornate a vivere. Non lasciatevi abbattere. Non sfidate la morte. Smettetela di tormentare le vostre mamme, i vostri figli, la vostra gente. La vita è bella ma tanto fragile. Si vive una volta sola. È domenica. Il giorno del Signore. Il giorno della vittoria. Il giorno della gioia. Il giorno della luce. Il giorno della fraternità. Andate a Messa. Se siete cattolici, andate a Messa. Se siete evangelici, andate al culto. Ma alzate gli occhi al cielo e ringraziate Dio per il dono incommensurabile della vita. Benedico tutti. Tutti. Anche chi si illude di vivere a sbafo sulla pelle della povera gente. Anche chi, ieri sera, ha spento il sorriso e riacceso la paura sul volto dei nostri bambini. Padre Maurizio Patriciello”. Una cronaca dei fatti e dello stato d’animo condiviso nel quartiere che sembrava rinascere ma che deve ancora fare i conti con la violenza.