Migliaia di manifestanti sono scesi in piazza a Buenos Aires per chiedere giustizia per le tre giovani donne, due ventenni e una quindicenne, torturate e uccise in diretta social, in un caso legato al narcotraffico che ha sconvolto l’Argentina.
I familiari delle vittime hanno esposto uno striscione con i loro nomi – «Lara, Brenda, Morena» – e cartelli con le loro immagini.
Il triplo femminicidio
Secondo le autorità, le tre donne sarebbero state torturate e uccise per aver violato il codice delle gang, una ‘punizione esemplare’ che avrebbe dovuto fungere da monito per chiunque altro. A quanto ricostruito, le tre giovani donne – i cui corpi sono stati trovati cinque giorni dopo la scomparsa – sarebbero state fatte salire su un furgone con la scusa di una festa, per poi essere torturate e uccise durante una diretta social su un gruppo chiuso al quale avrebbero partecipato 45 persone.
Argentina in rivolta
«È stato un narco-femminicidio!», «Le nostre vite non sono sacrificabili!» recitavano cartelli e striscioni esposti durante la marcia di protesta.
I corpi di Morena Verdi e Brenda Del Castillo, cugine di 20 anni, e della quindicenne Lara Gutierrez sono stati trovati sepolti mercoledì nel cortile di una casa in un sobborgo meridionale di Buenos Aires, cinque giorni dopo la loro scomparsa.
Il crimine, che gli investigatori hanno collegato a bande di narcotrafficanti, è stato perpetrato in diretta social e seguito da 45 membri di un account privato, hanno riferito le autorità. Per il caso sono stati arrestati tre uomini e due donne. Il quinto sospettato, accusato di aver fornito supporto logistico con un’auto, è stato arrestato nella città di confine boliviana di Villazon, grazie alla collaborazione tra le forze di polizia dei due Paesi.
La polizia ha scoperto il video dopo che uno degli arrestati lo ha rivelato durante un interrogatorio, ha spiegato Javier Alonso, Ministro della Sicurezza della provincia di Buenos Aires. Nel filmato, si sente un capobanda dire: «Questo è quello che succede a chi mi ruba la droga». I media argentini riferiscono che i torturatori hanno amputato dita, strappato unghie, picchiato e soffocato le vittime.
Ultimo aggiornamento: domenica 28 settembre 2025, 13:33
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