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L’Arco di Trionfo di Chișinău, capitale della Moldavia, chiamato anche “Arco della Vittoria”, nelle prossime ore vedrà confluire migliaia di persone, a festeggiare o a protestare. Oggi si vota per il rinnovo del Parlamento, saranno eletti 101 deputati in un Paese di 2,4 milioni di abitanti. Il risultato di questo appuntamento elettorale è davvero difficile da pronosticare: i filoeuropei e i filorussi si contendono il voto in un Paese-cerniera, avamposto dell’Unione europea o della Russia. A seconda della posizione geografica dell’osservatore. La Moldavia gioca un ruolo strategico, stretta tra Romania e Ucraina; l’export di grano di Kiev è un tema di grande importanza nella Resistenza ucraina.

«Ieri e oggi, le infrastrutture legate al processo elettorale sono state oggetto di diversi tentativi di attacchi informatici» ha denunciato domenica su Facebook il premier della Moldavia, Dorin Recean, spiegando che gli hacker hanno preso di mira il portale ufficiale della Commissione elettorale centrale e diversi seggi all’estero. Recean ha aggiunto che gli attacchi sono stati neutralizzati.

I sondaggi, quasi sempre discordanti tra loro, concordano solo sull’elevata volatilità del numero di indecisi e sulla costante instabilità politica del Paese, su cui Bruxelles e Mosca si contendono l’influenza. I blocchi sono due: il Pas (Partito d’azione e solidarietà), filoeuropeo; e il Bep, (Blocco elettorale patriottico), fronte pro-russo, coalizione costituita da quattro partiti, uno dei quali è stato escluso dalla Commissione elettorale.

Il Paese è spaccato anche linguisticamente, entrambi gli idiomi rumeno e russo sono ufficiali; la crisi economica di Chișinău, (con un Pil cresciuto solo dello 0,1% nel 2024), un’inflazione crescente e povertà diffusa determinano sacche di malcontento che i partiti filorussi cavalcano da tempo. Il messaggio europeo fatica comunque a guadagnare consensi in un Paese che patisce le conseguenze della guerra in Ucraina, innanzitutto per l’approvvigionamento di gas russo.

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Il Pas, pro-Ue, della presidente Maia Sandu, in alcune aree del Paese fatica molto a convincere gli elettori e la congiuntura economica sfavorevole (blackout, aumenti del prezzo del gas, imposizioni della Ue) amplifica il dissenso, strumentalizzato da Mosca. Un tema chiave di quest’elezione sono le interferenze, con accuse reciproche tra i due blocchi. Una recente analisi di Carnegie Endowement sostiene che «l’ecosistema di interferenze rimane un passo avanti, più agile, reattivo e veloce ad adattarsi in tempo con il calendario elettorale della Moldavia. E lo scontento dell’opinione pubblica è reale». Infatti fino a poche settimane fa il 40% degli elettori si dichiaravano indecisi.