Si è chiusa la Ryder Cup 2025, e lo ha fatto con quello che sembrava un preventivato successo dell’Europa, che porta a casa la coppa dopo le meraviglie dei primi due giorni sul Bethpage Black Course di Farmingdale, New York. Il team capitanato da Luke Donald prevale per 13-15 sugli USA, che però nell’ultima giornata, quella dedicata ai match singoli, fanno il possibile e l’impossibile per recuperare, arrendendosi soltanto poco oltre la quinta ora di gioco, quando una rimonta sembrava diventata possibile sul serio. L’Europa ritorna a vincere in trasferta a 13 anni di distanza dal miracolo di Medinah.

Non è, comunque, una giornata in cui ci si possa rilassare, per diversi motivi (a cominciare dall’infortunio di Viktor Hovland che, dovendo rinunciare ad affrontare Harris English, fa sì che arrivi mezzo punto a testa). Rory McIlroy si ritrova presto la polizia intorno a proteggerlo non da Scottie Scheffler, ma dall’inciviltà di alcuni tifosi americani che lo insultano in ogni modo possibile e immaginabile, ma nei fatti la supersfida a lungo non decolla davvero, anche per la tensione di quanto succede in altri match.

Quegli altri dicono che, prima di loro, Young non ha particolari problemi (all’inizio) contro Rose, mentre Thomas rimonta Fleetwood fino a sorpassarlo nella sequenza 10-11-12. Il tutto mentre Fitzpatrick va 5 Up in 7 buche, DeChambeau recupera a 8 e 9, ma viene respinto alla 12 nel tentativo di andare 2 Down.

Altrove si alternano blu e rossi sullo scoreboard, e se a un certo punto ci sono 4 blu contro 2, dopo mezz’ora, nel primo pomeriggio, il dato si ribalta e diventa 2 contro 5. Il bello di seguire 11 confronti in contemporanea: non sarebbe la Ryder Cup se non fosse così. E non sarebbe Ryder Cup senza quest’equilibrio che lascia anche un pizzico di tensione, perché così gli USA qualche tipo di miracolo possono sempre metterlo insieme.

Verso la quarta ora molte cose cambiano: DeChambeau rosicchia qualcosa a Fitzpatrick (2 Down alla 14), ma soprattutto Rose mette dentro tre birdie in quattro buche e, alla 16, manda il match con Young pari da 3 Down, mentre Schauffele alla 12 va 3 Up su Rahm e tutti gli altri match sono sostanzialmente sul filo. E sempre alla 14 c’è il bogey di McIlroy che manda Scheffler 1 Up e i match 4-6-2 per gli USA (compreso il pari d’ufficio di Hovland-English).

Mentre Griffin alla 12 manda dentro un putt lunghissimo per andare avanti su Hojgaard (che gli risponde presente), Morikawa va avanti su Hatton. Ma, mentre in molti iniziano a capire che Aberg in casa Europa può essere una delle chiavi decisive, gli occhi sono tutti sulla 18: Young contro Rose. Ed è l’americano che vince con il birdie contro par alla 18. 

DeChambeau riesce nella clamorosa rimonta su Fitzpatrick alla 17, mentre Thomas porta a casa il settimo punto USA con un gran putt su Fleetwood: 7-12, seguito dall’8-12 di Schauffele che batte 4 Up Rahm. Nel giro di 30 secondi Aberg firma il primo punto intero europeo battendo Cantlay, mentre Fitzpatrick riesce tenersene mezzo con DeChambeau (che deve anche fare il putt per evitare il 14 europeo). McIlroy non riesce a rientrare su Scheffler, e a questo punto è 9,5-13,5.

Spaun, già da tempo in sostanziale sicurezza su Straka, accorcia ancora a 10,5-13,5 mentre Lowry tenta una rimonta da par suo su Henley e Hojgaard perde fuori limite la palla alla 15 contro Griffin in quella situazione di parità attorno alla quale navigano tutti gli ultimi quattro match. Poi, improvvisamente, qualcosa accade.

Quel qualcosa, alla 18, ha la forma di un Henley che manca un putt da distanza non elevata, consentendo a Lowry di chiudere il discorso a 14. E lui lo fa, saltando subito dopo di gioia sul green, una gioia che si può paragonare solo all’Open Championship da lui vinto sei anni fa al Royal Portrush. Forse, però, questa è una cosa anche migliore, e lo si vede nelle lacrime di un uomo che vive il golf come pochissimi.

A questo punto c’è solo da attendere l’arrivo degli altri match rimasti, e a siglare il punto della vittoria definitiva per l’Europa è Hatton attraverso un altro pareggio, quello con Morikawa. E, quando si avvicinano le 18 newyorkesi, MacIntyre rimette in parità anche l’ultimo match con Burns. Termina così una Ryder Cup che pareva dominata, si è rivelata soffertissima, ma ha avuto il sapore vincente per il Vecchio Continente. E non dimentichiamolo: nel gruppo dei vicecapitani di Luke Donald c’erano a Roma e ci sono anche stavolta Francesco ed Edoardo Molinari.

Si tratta del ritorno dell’Europa a vincere in territorio americano dopo il miracolo di Medinah nel 2012, quando il Vecchio Continente rimontò da 6-10 nell’ultima giornata (anzi, da 4-10 contando gli ultimi due match fourball del sabato) e trovò in Martin Kaymer l’uomo del 14° punto e in Francesco Molinari quello dell’altro mezzo, della vittoria, incluso nel pari trovato contro Tiger Woods.

Tra due anni l’appuntamento sarà ad Adare Manor, in Irlanda, mentre negli USA ci sarà Chaska, nel Minnesota, che ha con l’Italia un fuso orario di sette ore. Poi, nel 2031, si andrà dalle parti di Barcellona e quindi si affronterà un fuso di 9 ore per arrivare fino a San Francisco, in California, dove si trova il Lake Course dell’Olympic Club.

RISULTATI MATCH SINGOLI RYDER CUP 2025

Cameron Young–Justin Rose 1 Up
Justin Thomas–Tommy Fleetwood 1 Up
Bryson DeChambeau–Matt Fitzpatrick Pari
Scottie Scheffler–Rory McIlroy 1 Up
Patrick Cantlay–Ludvig Aberg 2&1
Xander Schauffele–Jon Rahm 4&3
J.J. Spaun–Sepp Straka 2&1
Russell Henley–Shane Lowry Pari
Ben Griffin–Rasmus Hojgaard 1 Up
Collin Morikawa–Tyrrell Hatton Pari
Sam Burns–Robert MacIntyre Pari
Harris English–Viktor Hovland Pari*

Risultato finale: USA-Europa …

*Il match non si è disputato a causa di un infortunio di Hovland ed è stato assegnato il pareggio d’ufficio.