Attesa per il piano che Donald Trump presenterà a Benjamin Netanyahu, oggi a Washington, per il rilascio degli ostaggi e la fine delle ostilità a Gaza. Il presidente americano ha sentito la premier italiana Giorgia Meloni. \n

Intanto la Flotilla naviga verso Gaza. Il ministro Crosetto, dopo avere incontrato una delegazione degli attivisti, avvisa: \”Se forzano il blocco c’è il rischio di effetti drammatici, ogni sforzo perché prevalga il senso di responsabilità\”. E sui corridoi umanitari chiesti dagli attivisti aggiunge: ‘per aiutare Gaza ci sono canali già attivi’. Schlein, che ha incontrato i volontari, si augura che ‘il governo protegga la Flotilla e si faccia promotore dell’apertura di canali per gli aiuti’. Dure le parole di Israele che considera l’iniziativa dei volontari ‘una provocazione al servizio di Hamas’.

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Il gruppo armato Houthi dello Yemen ha rivendicato la responsabilità del lancio di un missile balistico ipersonico e di due droni contro obiettivi in ​​Israele. In una dichiarazione, afferma di aver lanciato un \”missile balistico ipersonico Palestine 2 con testate multiple\” nella zona di Tel Aviv e di aver inviato due droni verso Eilat, nel sud di Israele, durante la notte. 

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Il gruppo ha dichiarato che gli attacchi sono stati effettuati \”in risposta ai crimini di genocidio e alla pericolosa escalation portata avanti dal nemico israeliano contro il nostro popolo nella Striscia di Gaza\”, aggiungendo che continueranno \”a svolgere i loro doveri religiosi, morali e umanitari finché l’aggressione contro Gaza non cesserà\”. Secondo l’esercito israeliano, il missile è stato intercettato con successo, senza causare feriti o danni. Non ci sono state segnalazioni relative ai due droni. 

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Le forze israeliane hanno arrestato 15 palestinesi durante le incursioni di stamattina in Cisgiordania. Secondo l’agenzia di stampa Wafa, nel corso delle ultime operazioni l’esercito israeliano ha arrestato sei persone provenienti da diverse città del governatorato di Hebron, due giovani della città di Beit Fajjar, nel governatorato di Betlemme, e sette persone, tra cui un ragazzo di 14 anni, provenienti dai governatorati di Ramallah ed el-Bireh.

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Il leader dei coloni Yossi Dagan, a capo del Consiglio regionale di Samaria, si è detto \”molto preoccupato\” al termine di un incontro a New York con il primo ministro Benjamin Netanyahu prima che questi veda il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Dagan ha infatti detto al sito di notizie Ynet che l’incontro è stato \”molto lungo e la sensazione che ne è derivata è che siamo molto preoccupati\”.

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Dagan ha affermato che Netanyahu li ha ascoltati, ma ha rifiutato di impegnarsi a stabilire una tempistica per l’annessione della Cisgiordania da parte di Israele. \”Questo governo potrebbe firmare la costituzione di uno Stato palestinese il prossimo 7 ottobre\”, ha affermato Dagan.

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Almeno 17 persone, di cui 16 nella città di Gaza, hanno perso la vita da stamattina a causa degli attacchi israeliani nella Striscia. Lo scrive al Jazeera. Secondo fonti locali citate dall’agenzia di stampa Wafa, i soccorritori palestinesi hanno recuperato i corpi di nove persone morte in un attacco notturno in via Nassr a Gaza City. Più a sud, a Nuseirat, un attacco contro una tenda che ospitava sfollati ha causato la morte di un’altra persona e il ferimento di nove, ha aggiunto l’agenzia palestinese.

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\”Netanyahu è sotto pressione: se a quella interna aggiungiamo quella che potrebbe mettere Trump, potremmo essere davanti ad una svolta\”. Lo spiega a Repubblica Yossi Beilin, ex ministro e negoziatore di Yitzak Rabin a Oslo, in merito al vertice che si tiene oggi tra Trump e Netanyahu per arrivare ad un cessate il fuoco. Accettare il piano Trump vuol dire far cadere il governo. \”Vuol dire perdere questa maggioranza. Far uscire l’estrema destra. Ma centro e centro-sinistra hanno già detto di essere pronti a sostenerlo pur di arrivare al cessate il fuoco – evidenzia -. Quindi Netanyahu potrà restare al potere, almeno per il tempo necessario a implementare il piano\”. \”La priorità di Netanyahu è mantenere le redini. I partiti che lo sosterranno sono in condizione di imporgli condizioni: la prima dovrebbe essere far uscire completamente l’estrema destra dal governo. La seconda trattare per arrivare a uno schema di accordo complessivo con i palestinesi: non solo Gaza, anche la Cisgiordania – prosegue -. Su quello schema, sulle opposte visioni si dovrebbe basare la campagna elettorale del 2026. Su quello schema il Paese potrebbe arrivare ad una svolta\”. \”C’erano 90 mila coloni in Cisgiordania quando io parlavo con Abu Mazen, 30 anni fa. Oggi ce ne sono 500 mila: se non risolviamo questo problema, non risolveremo la questione centrale per il nostro futuro – sottolinea -. Pochi forse se ne rendono conto: ma su Gerusalemme, come sul diritto al ritorno dei palestinesi, nel tempo sono stati raggiunti degli accordi\”.  \”Questi ostacoli oggi sono superabili. Quello dei coloni, così com’è, no: blocca il nostro futuro. È tempo di pensarci e questa può essere l’occasione giusta\”, conclude. 

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Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Esmaeil Baghaei ha criticato la decisione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di attuare il meccanismo di snapback e ripristinare le sanzioni contro l’Iran, definendo la misura \”un doppio standard e una prova che dimostra che il sistema del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite si basa su ordini, in cui un governante detta legge e gli E3 (Gran Bretagna, Francia e Germania) si limitano a obbedire\”. \”Quasi la metà dei membri del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite non è convinta che la reimposizione innescata dagli E3 sia giustificata, legittima o legale\”, ha scritto oggi Baghaei su X, aggiungendo: \”L’abuso di procedura da parte dei Tre E non può alterare la realtà giuridica: la Risoluzione 2231 sarà considerata terminata il 18 ottobre 2025. Qualsiasi tentativo da parte degli E3 o degli Stati Uniti di ripristinare le sanzioni revocate è nullo e privo di valore\”. 

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Diversi civili sono rimasti uccisi e feriti dall’alba a causa dei continui bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza, in particolare a Gaza City. Lo riporta l’agenzia palestinese Wafa, che citando fonti locali riferisce che le squadre di soccorso hanno recuperato i corpi di nove persone uccise dal fuoco dell’esercito israeliano in via Al-Nasr. Le stesse fonti hanno aggiunto che le forze israeliane stanno prendendo di mira le vicinanze del complesso medico di Al-Shifa a Gaza City e ne stanno impedendo l’accesso nel tentativo di circondare l’area e costringere i civili a fuggire, nonostante le pericolose condizioni sul terreno. Inoltre l’esercito israeliano continua a far esplodere autobombe nel campo profughi di Al-Shati, a ovest di Gaza City. Sempre secondo le stesse fonti un cittadino è stato ucciso e altri nove sono rimasti feriti quando l’esercito israeliano ha bombardato una tenda che ospitava sfollati a nord di Nuseirat, nella Striscia di Gaza centrale. Nella Striscia meridionale continuano i bombardamenti di artiglieria dell’occupazione nel centro di Khan Yunis. Intanto le forze di occupazione israeliane hanno arrestato, all’alba di lunedì, sette cittadini dei governatorati di Ramallah e al-Bireh, tra cui un bambino. Fonti della sicurezza hanno riferito a Wafa che le forze di occupazione israeliane hanno preso d’assalto il campo profughi di Jalazone, a nord di al-Bireh, e hanno arrestato diverse persone dopo aver fatto irruzione e perquisito le loro case. Le forze avrebbero fatto irruzione nell’ufficio di al-Dawayima e lo hanno trasformato in un centro di indagine sul campo. Hanno sottoposto diversi cittadini a indagini sul campo e hanno chiuso il centro medico dell’Unrwa prima di ritirarsi. Le forze di occupazione avrebbero arrestato un ragazzo di 14 anni e un cugino di 18 dopo aver fatto irruzione nelle case dei loro genitori nel quartiere di Ein Misbah, nella città di Ramallah. Infine, i coloni hanno aperto il fuoco contro le case del villaggio di Burqa, a est di Ramallah. Non sono stati segnalati feriti. 

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Il presidente israeliano Isaac Herzog ha annunciato che potrebbe concedere la grazia al primo ministro Benjamin Netanyahu nel processo per corruzione, affermando che \”il caso grava pesantemente sulla società israeliana\”. Intervistato dalla radio dell’Esercito, Herzog ha detto che \”il caso Netanyahu pesa molto sulla società israeliana. Se ci sarà una richiesta o un procedimento giudiziario, lo renderò pubblico in piena trasparenza. Valuterò ciò che è meglio per lo Stato e tutte le altre considerazioni\”.

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Netanyahu è sotto processo per tre casi di corruzione, ma il premier nega qualsiasi illecito e sostiene che tutte le accuse siano state inventate durante un colpo di stato politico guidato dalla polizia e dalla procura di Stato.

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Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu terranno oggi una conferenza stampa congiunta al termine dei loro incontri a Washington. Lo rende noto la Casa Bianca con un cambio di programma, dato che inizialmente non era previsto alcun incontro con i media per Trump e Netanyahu. La conferenza stampa è stata fissata alle 13.15 ora di Washington, le 19.15 in Italia. 

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E’ stato ”positivo” l’incontro che si è svolto nelle scorse ore tra il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, l’inviato speciale Usa Steve Witkoff e il genero di Donald Trump, Jared Kushner. Lo ha affermato una fonte citata dal Times of Israel secondo la quale rispetto al piano dell’Amministrazione Trump per mettere fine alla guerra ”il divario si sta riducendo”.

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L’Hostage Family Forum ha inviato una lettera al presidente degli Stati Uniti Donald Trump prima del suo incontro con Benjamin Netanyahu, ringraziandolo profonamente per i suoi sforzi per liberare i prigionieri e implorandolo di spingere l’ultimo accordo oltre il limite. \”Siamo grati e dipendiamo dalla vostra forza e dalla forza e dal potere impressionante degli Stati Uniti d’America\”, scrive il forum che racchiude i familiari degli ostaggi, sottolineando il suo impegno per la loro causa. Le famiglie chiedono a Trump di \”resistere a qualsiasi tentativo di sabotare l’accordo che hai portato avanti\”. 

“,”postId”:”02fd68c1-3093-4536-9060-45946fbe1e8e”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-09-29T05:47:48.152Z”,”timestampUtcIt”:”2025-09-29T07:47:48+0200″,”image”:{“imgSrc”:”https://www.europesays.com/it/wp-content/uploads/2025/09/IPA_trump_netanyahu.jpg”,”imgAlt”:”Trump – Netanyahu “,”imgCredits”:”©IPA/Fotogramma”,”imgCaption”:null},”altBackground”:true,”title”:”Oggi vertice Trump-Netanyahu, focus sul futuro ruolo del Qatar”,”content”:”

Si incontreranno oggi alla Casa Bianca il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il premier israeliano Benjamin Netanyahu. I media israeliani spiegano che uno dei temi critici che discuteranno i due nello Studio Ovale è il coinvolgimento del Qatar nella ricostruzione e nella gestione della Striscia di Gaza. Il Qatar vuole essere il \”fattore dominante\” nella Striscia di Gaza, mentre Israele – in seguito al deterioramento delle relazioni con il Qatar – vuole ridurre il piu’ possibile l’influenza del Qatar nella Striscia di Gaza nel \”giorno dopo\”. Da ieri, rivelano fonti, è stato raggiunto un compromesso sul tema. Un’altra questione riguarda invece la questione della libertà d’azione dell’Idf di agire nel caso in cui Hamas rafforzi, ricostruisca, accumuli armi e altro ancora. Israele ha chiesto che fosse chiaramente dichiarato che l’esercito avrà libertà d’azione per rimuovere le \”minacce terroristiche\” dalla Striscia di Gaza. 

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\”Gli Stati Uniti e Israele sono molto vicini a raggiungere un accordo sul piano di Trump per porre fine alla guerra\”. Lo ha dichiarato un alto funzionario della Casa Bianca al termine dell’incontro tra il premier israeliano Benyamin Netanyahu e l’inviato speciale Usa Steve Witkoff e il genero del presidente Donald Trump, Jared Kushner. E’ quanto riporta la testata israeliana N12, sostenendo che sarebbe risolta \”la maggior parte delle questioni riguardanti la proposta di accordo sugli ostaggi\”. L’alto funzionario della Casa Bianca ha osservato che, in ogni caso, affinché si raggiunga un accordo, è necessario anche il consenso di Hamas, che non è ancora arrivato ufficialmente. All’incontro, a cui ha partecipato anche il ministro per gli Affari Strategici di Israele Ron Dermer, è stato discusso il \”piano in 21 punti\” per porre fine alla guerra a Gaza e restituire gli ostaggi. Durante l’incontro, sono state delineate quasi tutte le complesse questioni per Israele, ha appreso N12. Questo in preparazione dell’incontro tra Netanyahu e Trump. Le nuove formulazioni proposte da Witkoff e Kushner sarebbero state accettate da Netanyahu e Dermer. Al centro due questioni centrali: il coinvolgimento dell’Autorità Nazionale Palestinese nelle questioni di Gaza e il disarmo di Hamas.   Il disaccordo tra Stati Uniti e Israele sarebbe sul percorso e il ritmo con cui verranno condotte le azioni. Secondo la testata israeliana ci sarebbe preoccupazione che, nella battaglia per conquistare l’attenzione di Trump, i paesi arabi siano riusciti a influenzarlo e a oscurare la richiesta israeliana di stroncare Hamas. Si prevede che Netanyahu incontrerà i membri della sua coalizione, in particolare il ministro Bezalel Smotrich, che sta facendo pressioni sul premier. Netanyahu cercherà di calmare i suoi alleati. Non è certo che Netanyahu abbia attualmente tutte le risposte per loro, ma cercherà di dire loro di non preoccuparsi, perché la situazione è sotto controllo. 

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La Striscia di Gaza \”sarà una zona deradicalizzata e liberata dal terrorismo, che non rappresenterà più una minaccia per i suoi vicini. E sarà riqualificata a beneficio della sua popolazione\”. Inizia così, con questa promessa, il piano in 21 punti elaborato dal presidente americano Donald Trump e dalla sua amministrazione. Anche se Hamas sostiene di non averlo ancora ricevuto e quindi di non poterlo valutare,diversi media israeliani e arabi sono stati in grado di rivelarne già alcuni frammenti. Eccoli nel dettaglio.

“,”postId”:”bf1777bb-33a2-4978-8d13-dae321427dc4″,”postLink”:{“title”:”Gaza, dal ritiro dell’Idf al nuovo governo: cosa prevede il piano Usa”,”url”:”https://tg24.sky.it/mondo/2025/09/28/gaza-piano-usa”,”imageSrc”:”https://static.sky.it/editorialimages/781fd9115391301d5e34a3427c8ab9486e288a5c/skytg24/it/mondo/2025/09/28/gaza-piano-usa/gaza-getty.jpg?im=Resize,width=1218″}},{“timestamp”:”2025-09-29T05:21:05.568Z”,”timestampUtcIt”:”2025-09-29T07:21:05+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Iran, impiccato uomo accusato di spionaggio pro Israele”,”content”:”

Le autorità iraniane hanno affermato di aver impiccato un uomo accusato di spionaggio per Israele in quella che è l’ultima di una serie di esecuzioni che Teheran ha eseguito. L’uomo giustiziato è stato identificato in Bahman Choobiasl, accusato di aver incontrato funzionari dell’agenzia di spionaggio israeliana Mossad. Lo riporta l’agenzia di stampa iraniana Mizan, portavoce ufficiale della magistratura, secondo cui Choobiasl ha lavorato a \”progetti di telecomunicazioni sensibili\” e ha riferito sulle \”modalità di importazione di dispositivi elettronici\”.

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Il ministro Crosetto, dopo avere incontrato una delegazione degli attivisti, avvisa: ‘se forzano il blocco c’è il rischio di effetti drammatici, ogni sforzo perchè prevalga il senso di responsabilità’. E sui corridoi umanitari chiesti dagli attivisti aggiunge: ‘per aiutare Gaza ci sono canali già attivi’. Schlein, che ha incontrato i volontari, si augura che ‘il governo protegga la Flotilla e si faccia promotore dell’apertura di canali per gli aiuti’. Dure le parole di Israele che considera l’iniziativa dei volontari ‘una provocazione al servizio di Hamas’. L’ambasciatore italiano in Israele, Luca Ferrari, è stato ricevuto dal presidente della Repubblica Isaac Herzog. Meloni chiama Trump.

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Attesa per il piano che Donald Trump presenterà a Benjamin Netanyahu, oggi a Washington, per il rilascio degli ostaggi e la fine delle ostilità a Gaza. Il presidente americano ha sentito la premier italiana Giorgia Meloni. 

Intanto la Flotilla naviga verso Gaza. Il ministro Crosetto, dopo avere incontrato una delegazione degli attivisti, avvisa: “Se forzano il blocco c’è il rischio di effetti drammatici, ogni sforzo perché prevalga il senso di responsabilità”. E sui corridoi umanitari chiesti dagli attivisti aggiunge: ‘per aiutare Gaza ci sono canali già attivi’. Schlein, che ha incontrato i volontari, si augura che ‘il governo protegga la Flotilla e si faccia promotore dell’apertura di canali per gli aiuti’. Dure le parole di Israele che considera l’iniziativa dei volontari ‘una provocazione al servizio di Hamas’.

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Houthi dello Yemen rivendicano attacco con missile ipersonico su Israele

Il gruppo armato Houthi dello Yemen ha rivendicato la responsabilità del lancio di un missile balistico ipersonico e di due droni contro obiettivi in ​​Israele. In una dichiarazione, afferma di aver lanciato un “missile balistico ipersonico Palestine 2 con testate multiple” nella zona di Tel Aviv e di aver inviato due droni verso Eilat, nel sud di Israele, durante la notte. 

Il gruppo ha dichiarato che gli attacchi sono stati effettuati “in risposta ai crimini di genocidio e alla pericolosa escalation portata avanti dal nemico israeliano contro il nostro popolo nella Striscia di Gaza”, aggiungendo che continueranno “a svolgere i loro doveri religiosi, morali e umanitari finché l’aggressione contro Gaza non cesserà”. Secondo l’esercito israeliano, il missile è stato intercettato con successo, senza causare feriti o danni. Non ci sono state segnalazioni relative ai due droni. 

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Media: “Idf arresta 15 palestinesi in raid in Cisgiordania”

Le forze israeliane hanno arrestato 15 palestinesi durante le incursioni di stamattina in Cisgiordania. Secondo l’agenzia di stampa Wafa, nel corso delle ultime operazioni l’esercito israeliano ha arrestato sei persone provenienti da diverse città del governatorato di Hebron, due giovani della città di Beit Fajjar, nel governatorato di Betlemme, e sette persone, tra cui un ragazzo di 14 anni, provenienti dai governatorati di Ramallah ed el-Bireh.

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Leader dei coloni: “Molto preoccupato”, dopo incontro con Netanyahu per lo Stato palestinese

Il leader dei coloni Yossi Dagan, a capo del Consiglio regionale di Samaria, si è detto “molto preoccupato” al termine di un incontro a New York con il primo ministro Benjamin Netanyahu prima che questi veda il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Dagan ha infatti detto al sito di notizie Ynet che l’incontro è stato “molto lungo e la sensazione che ne è derivata è che siamo molto preoccupati”.

Dagan ha affermato che Netanyahu li ha ascoltati, ma ha rifiutato di impegnarsi a stabilire una tempistica per l’annessione della Cisgiordania da parte di Israele. “Questo governo potrebbe firmare la costituzione di uno Stato palestinese il prossimo 7 ottobre”, ha affermato Dagan.

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Media: “17 persone uccise da stamattina negli attacchi israeliani a Gaza”

Almeno 17 persone, di cui 16 nella città di Gaza, hanno perso la vita da stamattina a causa degli attacchi israeliani nella Striscia. Lo scrive al Jazeera. Secondo fonti locali citate dall’agenzia di stampa Wafa, i soccorritori palestinesi hanno recuperato i corpi di nove persone morte in un attacco notturno in via Nassr a Gaza City. Più a sud, a Nuseirat, un attacco contro una tenda che ospitava sfollati ha causato la morte di un’altra persona e il ferimento di nove, ha aggiunto l’agenzia palestinese.

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35 minuti fa

Yossi Beilin: “Ora Netanyahu può liberarsi dell’ultradestra”

“Netanyahu è sotto pressione: se a quella interna aggiungiamo quella che potrebbe mettere Trump, potremmo essere davanti ad una svolta”. Lo spiega a Repubblica Yossi Beilin, ex ministro e negoziatore di Yitzak Rabin a Oslo, in merito al vertice che si tiene oggi tra Trump e Netanyahu per arrivare ad un cessate il fuoco. Accettare il piano Trump vuol dire far cadere il governo. “Vuol dire perdere questa maggioranza. Far uscire l’estrema destra. Ma centro e centro-sinistra hanno già detto di essere pronti a sostenerlo pur di arrivare al cessate il fuoco – evidenzia -. Quindi Netanyahu potrà restare al potere, almeno per il tempo necessario a implementare il piano”. “La priorità di Netanyahu è mantenere le redini. I partiti che lo sosterranno sono in condizione di imporgli condizioni: la prima dovrebbe essere far uscire completamente l’estrema destra dal governo. La seconda trattare per arrivare a uno schema di accordo complessivo con i palestinesi: non solo Gaza, anche la Cisgiordania – prosegue -. Su quello schema, sulle opposte visioni si dovrebbe basare la campagna elettorale del 2026. Su quello schema il Paese potrebbe arrivare ad una svolta”. “C’erano 90 mila coloni in Cisgiordania quando io parlavo con Abu Mazen, 30 anni fa. Oggi ce ne sono 500 mila: se non risolviamo questo problema, non risolveremo la questione centrale per il nostro futuro – sottolinea -. Pochi forse se ne rendono conto: ma su Gerusalemme, come sul diritto al ritorno dei palestinesi, nel tempo sono stati raggiunti degli accordi”.  “Questi ostacoli oggi sono superabili. Quello dei coloni, così com’è, no: blocca il nostro futuro. È tempo di pensarci e questa può essere l’occasione giusta”, conclude. 

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41 minuti fa

L’Iran critica la decisione dell’Onu di ripristinare le sanzioni

Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Esmaeil Baghaei ha criticato la decisione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di attuare il meccanismo di snapback e ripristinare le sanzioni contro l’Iran, definendo la misura “un doppio standard e una prova che dimostra che il sistema del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite si basa su ordini, in cui un governante detta legge e gli E3 (Gran Bretagna, Francia e Germania) si limitano a obbedire”. “Quasi la metà dei membri del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite non è convinta che la reimposizione innescata dagli E3 sia giustificata, legittima o legale”, ha scritto oggi Baghaei su X, aggiungendo: “L’abuso di procedura da parte dei Tre E non può alterare la realtà giuridica: la Risoluzione 2231 sarà considerata terminata il 18 ottobre 2025. Qualsiasi tentativo da parte degli E3 o degli Stati Uniti di ripristinare le sanzioni revocate è nullo e privo di valore”. 

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47 minuti fa

Media: “Almeno nove morti dall’alba a Gaza City”

Diversi civili sono rimasti uccisi e feriti dall’alba a causa dei continui bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza, in particolare a Gaza City. Lo riporta l’agenzia palestinese Wafa, che citando fonti locali riferisce che le squadre di soccorso hanno recuperato i corpi di nove persone uccise dal fuoco dell’esercito israeliano in via Al-Nasr. Le stesse fonti hanno aggiunto che le forze israeliane stanno prendendo di mira le vicinanze del complesso medico di Al-Shifa a Gaza City e ne stanno impedendo l’accesso nel tentativo di circondare l’area e costringere i civili a fuggire, nonostante le pericolose condizioni sul terreno. Inoltre l’esercito israeliano continua a far esplodere autobombe nel campo profughi di Al-Shati, a ovest di Gaza City. Sempre secondo le stesse fonti un cittadino è stato ucciso e altri nove sono rimasti feriti quando l’esercito israeliano ha bombardato una tenda che ospitava sfollati a nord di Nuseirat, nella Striscia di Gaza centrale. Nella Striscia meridionale continuano i bombardamenti di artiglieria dell’occupazione nel centro di Khan Yunis. Intanto le forze di occupazione israeliane hanno arrestato, all’alba di lunedì, sette cittadini dei governatorati di Ramallah e al-Bireh, tra cui un bambino. Fonti della sicurezza hanno riferito a Wafa che le forze di occupazione israeliane hanno preso d’assalto il campo profughi di Jalazone, a nord di al-Bireh, e hanno arrestato diverse persone dopo aver fatto irruzione e perquisito le loro case. Le forze avrebbero fatto irruzione nell’ufficio di al-Dawayima e lo hanno trasformato in un centro di indagine sul campo. Hanno sottoposto diversi cittadini a indagini sul campo e hanno chiuso il centro medico dell’Unrwa prima di ritirarsi. Le forze di occupazione avrebbero arrestato un ragazzo di 14 anni e un cugino di 18 dopo aver fatto irruzione nelle case dei loro genitori nel quartiere di Ein Misbah, nella città di Ramallah. Infine, i coloni hanno aperto il fuoco contro le case del villaggio di Burqa, a est di Ramallah. Non sono stati segnalati feriti. 

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54 minuti fa

Invasione Gaza, nella Striscia mancano cibo e acqua. VIDEO

08:14

Herzog: “Potrei concedere la grazia a Netanyahu nel processo per corruzione”

Il presidente israeliano Isaac Herzog ha annunciato che potrebbe concedere la grazia al primo ministro Benjamin Netanyahu nel processo per corruzione, affermando che “il caso grava pesantemente sulla società israeliana”. Intervistato dalla radio dell’Esercito, Herzog ha detto che “il caso Netanyahu pesa molto sulla società israeliana. Se ci sarà una richiesta o un procedimento giudiziario, lo renderò pubblico in piena trasparenza. Valuterò ciò che è meglio per lo Stato e tutte le altre considerazioni”.

Netanyahu è sotto processo per tre casi di corruzione, ma il premier nega qualsiasi illecito e sostiene che tutte le accuse siano state inventate durante un colpo di stato politico guidato dalla polizia e dalla procura di Stato.

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08:06

Casa Bianca, Trump e Netanyahu terranno conferenza stampa

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu terranno oggi una conferenza stampa congiunta al termine dei loro incontri a Washington. Lo rende noto la Casa Bianca con un cambio di programma, dato che inizialmente non era previsto alcun incontro con i media per Trump e Netanyahu. La conferenza stampa è stata fissata alle 13.15 ora di Washington, le 19.15 in Italia. 

07:58

Positivo incontro tra Netanyahu, Witkoff e Kushner: “Divario si riduce”

E’ stato ”positivo” l’incontro che si è svolto nelle scorse ore tra il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, l’inviato speciale Usa Steve Witkoff e il genero di Donald Trump, Jared Kushner. Lo ha affermato una fonte citata dal Times of Israel secondo la quale rispetto al piano dell’Amministrazione Trump per mettere fine alla guerra ”il divario si sta riducendo”.

07:53

Famiglie degli ostaggi inviano lettera a Trump: “Dipendiamo da te”

L’Hostage Family Forum ha inviato una lettera al presidente degli Stati Uniti Donald Trump prima del suo incontro con Benjamin Netanyahu, ringraziandolo profonamente per i suoi sforzi per liberare i prigionieri e implorandolo di spingere l’ultimo accordo oltre il limite. “Siamo grati e dipendiamo dalla vostra forza e dalla forza e dal potere impressionante degli Stati Uniti d’America”, scrive il forum che racchiude i familiari degli ostaggi, sottolineando il suo impegno per la loro causa. Le famiglie chiedono a Trump di “resistere a qualsiasi tentativo di sabotare l’accordo che hai portato avanti”. 

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07:47

Oggi vertice Trump-Netanyahu, focus sul futuro ruolo del Qatar

Si incontreranno oggi alla Casa Bianca il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il premier israeliano Benjamin Netanyahu. I media israeliani spiegano che uno dei temi critici che discuteranno i due nello Studio Ovale è il coinvolgimento del Qatar nella ricostruzione e nella gestione della Striscia di Gaza. Il Qatar vuole essere il “fattore dominante” nella Striscia di Gaza, mentre Israele – in seguito al deterioramento delle relazioni con il Qatar – vuole ridurre il piu’ possibile l’influenza del Qatar nella Striscia di Gaza nel “giorno dopo”. Da ieri, rivelano fonti, è stato raggiunto un compromesso sul tema. Un’altra questione riguarda invece la questione della libertà d’azione dell’Idf di agire nel caso in cui Hamas rafforzi, ricostruisca, accumuli armi e altro ancora. Israele ha chiesto che fosse chiaramente dichiarato che l’esercito avrà libertà d’azione per rimuovere le “minacce terroristiche” dalla Striscia di Gaza. 

Trump - Netanyahu

©IPA/Fotogramma

07:41

Media: “Usa e Israele vicini a accordo per finire guerra a Gaza”

“Gli Stati Uniti e Israele sono molto vicini a raggiungere un accordo sul piano di Trump per porre fine alla guerra”. Lo ha dichiarato un alto funzionario della Casa Bianca al termine dell’incontro tra il premier israeliano Benyamin Netanyahu e l’inviato speciale Usa Steve Witkoff e il genero del presidente Donald Trump, Jared Kushner. E’ quanto riporta la testata israeliana N12, sostenendo che sarebbe risolta “la maggior parte delle questioni riguardanti la proposta di accordo sugli ostaggi”. L’alto funzionario della Casa Bianca ha osservato che, in ogni caso, affinché si raggiunga un accordo, è necessario anche il consenso di Hamas, che non è ancora arrivato ufficialmente. All’incontro, a cui ha partecipato anche il ministro per gli Affari Strategici di Israele Ron Dermer, è stato discusso il “piano in 21 punti” per porre fine alla guerra a Gaza e restituire gli ostaggi. Durante l’incontro, sono state delineate quasi tutte le complesse questioni per Israele, ha appreso N12. Questo in preparazione dell’incontro tra Netanyahu e Trump. Le nuove formulazioni proposte da Witkoff e Kushner sarebbero state accettate da Netanyahu e Dermer. Al centro due questioni centrali: il coinvolgimento dell’Autorità Nazionale Palestinese nelle questioni di Gaza e il disarmo di Hamas.   Il disaccordo tra Stati Uniti e Israele sarebbe sul percorso e il ritmo con cui verranno condotte le azioni. Secondo la testata israeliana ci sarebbe preoccupazione che, nella battaglia per conquistare l’attenzione di Trump, i paesi arabi siano riusciti a influenzarlo e a oscurare la richiesta israeliana di stroncare Hamas. Si prevede che Netanyahu incontrerà i membri della sua coalizione, in particolare il ministro Bezalel Smotrich, che sta facendo pressioni sul premier. Netanyahu cercherà di calmare i suoi alleati. Non è certo che Netanyahu abbia attualmente tutte le risposte per loro, ma cercherà di dire loro di non preoccuparsi, perché la situazione è sotto controllo. 

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07:27

Gaza, dal ritiro dell’Idf al nuovo governo: cosa prevede il piano Usa

La Striscia di Gaza “sarà una zona deradicalizzata e liberata dal terrorismo, che non rappresenterà più una minaccia per i suoi vicini. E sarà riqualificata a beneficio della sua popolazione”. Inizia così, con questa promessa, il piano in 21 punti elaborato dal presidente americano Donald Trump e dalla sua amministrazione. Anche se Hamas sostiene di non averlo ancora ricevuto e quindi di non poterlo valutare,diversi media israeliani e arabi sono stati in grado di rivelarne già alcuni frammenti. Eccoli nel dettaglio.

Gaza, dal ritiro dell'Idf al nuovo governo: cosa prevede il piano UsaGaza, dal ritiro dell’Idf al nuovo governo: cosa prevede il piano UsaVai al contenuto

07:21

Iran, impiccato uomo accusato di spionaggio pro Israele

Le autorità iraniane hanno affermato di aver impiccato un uomo accusato di spionaggio per Israele in quella che è l’ultima di una serie di esecuzioni che Teheran ha eseguito. L’uomo giustiziato è stato identificato in Bahman Choobiasl, accusato di aver incontrato funzionari dell’agenzia di spionaggio israeliana Mossad. Lo riporta l’agenzia di stampa iraniana Mizan, portavoce ufficiale della magistratura, secondo cui Choobiasl ha lavorato a “progetti di telecomunicazioni sensibili” e ha riferito sulle “modalità di importazione di dispositivi elettronici”.

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07:16

Global Flotilla, Crosetto: “Rischio effetti drammatici per l’equipaggio”. VIDEO

07:10

Flotilla, Crosetto: “Se forzano il blocco rischio di effetti drammatici”

Il ministro Crosetto, dopo avere incontrato una delegazione degli attivisti, avvisa: ‘se forzano il blocco c’è il rischio di effetti drammatici, ogni sforzo perchè prevalga il senso di responsabilità’. E sui corridoi umanitari chiesti dagli attivisti aggiunge: ‘per aiutare Gaza ci sono canali già attivi’. Schlein, che ha incontrato i volontari, si augura che ‘il governo protegga la Flotilla e si faccia promotore dell’apertura di canali per gli aiuti’. Dure le parole di Israele che considera l’iniziativa dei volontari ‘una provocazione al servizio di Hamas’. L’ambasciatore italiano in Israele, Luca Ferrari, è stato ricevuto dal presidente della Repubblica Isaac Herzog. Meloni chiama Trump.

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