Per non riconoscere l’enorme talento di Max Verstappen o si è in malafede o si è abituati a negare l’innegabile. Può essere arrogante, sbruffone e sì, anche antipatico, ma è abbagliante ad un livello altissimo. Che sia Formula 1, un simulatore o una Ferrari 296 GT3 con cui ha dominato la 4 Ore del Nurburgring con un primo stint magico, il ragazzo va forte, fortissimo. E ha qualcosa di romantico e di antico nel suo atteggiamento verso le corse: non lo vedremo mai ad una sfilata di moda, non lo vedremo mai sulle copertine delle riviste patinate, non lo sentiremo mai grattugiare politicamente corretto a destra e manca. Ma sappiamo dove trovarlo: in pista.

E quest’oggi guidava una Ferrari, anche se sul podio è salito senza Cavallino Rampante sul petto. Non si può negare una certa suggestione anche solo nell’avvicinare i due nomi, Verstappen e la Ferrari.
Il quattro volte campione del mondo dopo la stagione 2026 si guarderà attorno e sfoglierà la margherita. E’ stato chiarito a lettere cubitali e la Ferrari non può restare indifferente. Parliamo di un talento generazionale, di una forza prepotente e trascinante. Senza macchina non può fare molto, vero. Ma senza macchina gli abbiamo già visto fare cose entusiasmanti e memorabili.
Non è tipo da fare dichiarazioni d’amore alla Ferrari. Non lo sentiremo mai dire che la rossa era il sogno di una vita o che correre per il Cavallino Rampante darebbe un senso alla sua carriera. No, ha già chiarito urbi et orbi che pur essendo “un brand enorme“, sceglierebbe la Ferrari “per vincere e non per correrci e basta“. E un assaggio l’ha dato alla 4 Ore del Nurburgring. Un killer della vittoria, non un veneratore del marchio in ogni intervista.
Certo, per i tifosi Ferrari c’è una ferita di cinque parole, risalente quasi a sei anni fa: “Accade quando smetti di barare…“.
Ma a posteriori – alla luce dell’accordo segreto tra Maranello e la FIA di inizio 2020 – quanto è stata sbilenca quella dichiarazione di Max?
E a voi, che effetto farebbe Max Verstappen alla Ferrari? Io non vedrei l’ora di raccontarlo…