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Il 29 settembre si celebra in tutto il mondo la Giornata Mondiale del Cuore per sensibilizzare i cittadini sull’importanza della prevenzione cardiovascolare e per ricordare a tutti quanto sia fondamentale prendersi cura del proprio cuore. Le malattie cardiovascolari sono la prima causa di morte al mondo e in Italia, dove rappresentano circa il 31% di tutti i decessi. Conoscere e misurare i fattori di rischio individuali delle malattie cardiovascolari è importante per prevenirle e, quindi, ridurre drasticamente il numero di decessi associati.

Le linee guida

Nel corso del congresso della Società Europea di Cardiologia (Esc) che si è da poco concluso a Madrid sono state presentate le nuove linee guida sulla gestione delle malattie cardiovascolari in gravidanza, approvate anche dalla Società Europea di Ginecologia, che sostituiscono quelle precedenti del 2018 e intendono fornire a medici e pazienti strumenti chiari, accessibili e basati sulle evidenze più aggiornate.

Queste linee guida nascono dalla consapevolezza che la gravidanza rappresenta un periodo ad alto rischio per le donne con cardiopatia, a causa dei profondi adattamenti fisiologici richiesti al sistema cardiovascolare.

I numeri

La malattia cardiovascolare materna rappresenta oggi la principale causa di mortalità non ostetrica in gravidanza, responsabile del 33% dei decessi correlati alla gravidanza a livello mondiale. Di questi, il 68% risulta prevenibile. A livello globale, fino al 4% delle gravidanze è complicato da una malattia cardiovascolare, percentuale che sale al 10% se si includono i disordini ipertensivi. La riduzione della mortalità e della morbilità materna è oggi una priorità per l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms).

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Il team

In passato, alcune condizioni rare che rendevano la gravidanza ad altissimo rischio erano considerate una controindicazione assoluta alla gravidanza, e questo era il messaggio trasferito alle pazienti. Le nuove raccomandazioni adottano un approccio meno proibitivo e suggeriscono invece che le pazienti ricevano una dettagliata consulenza specialistica da parte di un’équipe multidisciplinare, potendo così acquisire tutti gli elementi per poter giungere a una scelta consapevole. La valutazione del team deve tenere conto del profilo genetico, della storia familiare e di eventuali eventi vascolari pregressi, offrendo così un quadro personalizzato del rischio.