Perché se il centrodestra è in vantaggio potrebbe non governare la Valle d’Aosta?
A differenza di altre regioni, in Valle d’Aosta il presidente regionale non viene eletto direttamente, ma scelto dal nuovo consiglio regionale.
Anche questa volta il principale partito sarà, come sembra dallo spoglio in corso, l’autonomista Union Valdôtaine, che guida la regione da anni. La destra si presenta in una coalizione unica, come a livello nazionale. Non esiste invece un’alleanza di centrosinistra: il Partito Democratico e Alleanza Verdi e Sinistra si presentano separatamente, mentre il Movimento 5 Stelle fa parte della coalizione detta “Valle d’Aosta Aperta”.
Il sistema elettorale regionale valdostano è proporzionale con una soglia di sbarramento variabile. Gli elettori possono votare fino a tre candidati consiglieri nella lista scelta. Da eleggere ci sono 35 consiglieri regionali. Alla lista o gruppo di liste che ottiene almeno il 42% dei voti validi viene garantito un premio di maggioranza di 21 seggi. Se nessuno raggiunge tale soglia, i seggi sono assegnati secondo la proporzionale pura. Il presidente è selezionato tramite un accordo tra i 35 consiglieri.
Negli ultimi cinque anni Union Valdôtaine ha governato con il supporto del centrosinistra, ma il segretario Joel Farcoz ha sottolineato recentemente che “non siamo né a destra né a sinistra, ma portiamo avanti politiche pragmatiche per la regione”. Ad Aosta, per le amministrative, l’Union Valdôtaine si presenta insieme al Partito Democratico, con il candidato sindaco Raffaele Rocco, ingegnere ed ex dirigente pubblico. Il candidato sindaco del centrodestra è Giovanni Girardini, consigliere comunale in carica, imprenditore ed ex sacerdote.