Sono 69 i punti che separano Max Verstappen da Oscar Piastri, leader della classifica mondiale. Le due vittorie consecutive di Monza e Baku hanno animato le discussioni circa le possibilità per il campione del mondo in carica di rimontare e lottare per la sua quinta corona iridata. Per capirlo bisognerà valutare come la Red Bull si comporterà a Singapore, circuito agli antipodi dai precedenti e più affine alla McLaren, ma è comunque innegabile che gli aggiornamenti estivi e le scoperte sull’assetto abbiano rivitalizzato la RB21.
Rischi ripagati
Nel mese di settembre Verstappen e la Red Bull si sono imposti su due piste simili ma allo stesso tempo diverse tra loro. Monza ha premiato l’efficienza aerodinamica, mentre Baku ha esaltato il grip meccanico e il bilanciamento nel lento, non propriamente i punti di forza del progetto. La RB21 ha mostrato quindi un salto prestazionale in avanti, non riconducibile ai soli aggiornamenti aerodinamici. La scuderia di Milton Keynes ha sbloccato nuove soluzioni di messa a punto, riuscendo a dare a Verstappen il bilanciamento di cui aveva bisogno per esprimersi al meglio.
La Red Bull ha studiato tanto durante i mesi estivi, effettuando diversi esperimenti per comprendere meglio le esigenze di assetto della macchina e capire come soddisfarle. Le prove non sono sempre andate a buon fine, compromettendo alcuni weekend, come quello in Ungheria. “Abbiamo corso dei rischi per capire il più possibile cosa abbia limitato il progetto quest’anno”, il commento di Mekies dopo la vittoria a Monza. “Ce li siamo presi a Budapest e abbiamo disputato un pessimo weekend, ma abbiamo imparato e oggi ci godiamo la ricompensa”.
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La Red Bull ha cambiato approccio, escogitando un diverso modo di impostare e far lavorare la macchina. La presenza sul podio a Baku di Paul Monaghan, responsabile dell’ingegneria di pista, è l’attestato di quanto il lavoro sulla messa a punto sia stato importante. Il nuovo modus operandi mette Verstappen al centro del progetto, ascoltando maggiormente i riscontri del proprio pilota di punta. Emblematico è stato il caso di Monza, quando l’olandese ha convinto la squadra a scaricare l’aerodinamica e a trovare una strada alternativa per compensare il bilanciamento. La rinascita della Red Bull mostra tutto lo spessore tecnico di Verstappen, sicuro delle proprie sensazioni e consapevole di poter gestire una macchina preparata in un certo modo.
L’arrivo di Mekies
La ripresa del team si è concretizzata nei due mesi successivi all’insediamento a Milton Keynes di Laurent Mekies. Sarebbe errato attribuire il cambio di rotta all’impronta del nuovo Team Principal, trovatosi al comando di una struttura consolidata i cui eventuali cambiamenti non saranno apprezzabili prima di alcuni anni. Gli stessi aggiornamenti arrivati prima della pausa estiva avevano già ricevuto il via libera sotto la gestione Horner, motivo per cui il salto in avanti della RB21 rintraccia le sue origini anche nel vecchio corso.
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Per contro, la formazione ingegneristica di Mekies ha contribuito a riorganizzare la preparazione ai weekend di gara. Il Team Principal ha negato di aver dato qualsiasi tipo di apporto tecnico, ma, pur non intervenendo direttamente nelle scelte di messa a punto, ha saputo rinnovare la visione e il metodo di lavoro. Helmut Marko ne ha elogiato la capacità di porre le domande giuste agli ingegneri, canalizzandone correttamente le energie rispetto a quando in precedenza la squadra procedeva quasi a tentoni per correggere l’assetto.
Lo sviluppo aerodinamico
Nel corso dei mesi estivi la RB21 ha anche cambiato pelle, dotandosi di diversi aggiornamenti. Il nuovo fondo introdotto a Monza, modificato lungo il bordo esterno e i convogliatori di flusso all’ingresso dei canali Venturi, è stato lo sviluppo che più ha attirato l’attenzione, avendo debuttato in concomitanza con la vittoria nel Gran Premio d’Italia. Altrettanto importanti però sono stati il fondo di Silverstone e il corposo pacchetto arrivato in Belgio, comprensivo di carrozzeria, prese dei radiatori laterali, aerodinamica dei gruppi ruota posteriori, carenature delle sospensioni e un’ala anteriore interamente nuova. Le modifiche raccontano di una ristrutturazione completa dei flussi che investono la macchina dall’anteriore al posteriore, fruttando subito a Spa la vittoria nella gara sprint di Verstappen.


Gli aggiornamenti si sono susseguiti per tutta l’estate, arrivando anche nella sofferta trasferta di Budapest. In Ungheria la Red Bull ha introdotto dei nuovi condotti dei freni anteriori, componenti sempre molto delicati in quanto influenzano il passaggio di calore tra l’impianto frenante e il cerchione, regolando anche le temperature e il degrado delle gomme. Forse anche per questo in quel weekend la squadra ha faticato ad accendere gli pneumatici sul giro secco, necessitando di un periodo di apprendimento per capire come ottimizzare il processo.


Suggestione mondiale
Il tutto ha portato a una situazione nella quale adesso il pubblico si interroga sulle possibilità per il campione in carica di rientrare in corsa per il mondiale. La domanda non è tanto se i 69 punti di ritardo siano recuperabili, quanto se Verstappen disponga di una macchina che gli consenta di stare ripetutamente davanti alla coppia McLaren. Entrambe le fazioni riconoscono che la RB21 sia la macchina più efficiente in configurazione da basso carico, caratteristica che ha contribuito alle buone prestazioni di Monza e Baku e che getta le migliori premesse per Las Vegas. Viceversa, fino a prova contraria la McLaren mantiene un vantaggio con la veste da massimo carico e nelle curve da media velocità, ponendosi come la favorita su piste come Singapore e Interlagos.
La RB21 dovrà dare prova di essere migliorata anche in quei contesti, nei quali inoltre, contrariamente a Monza e Baku, la gestione del degrado gomma sarà fondamentale, potenzialmente esaltando ancor di più i pregi della macchina papaya. La sfida più grande per la Red Bull però sarà fornire a Max il bilanciamento a lui più gradito, con un’auto reattiva e puntata in avanti, anche sui circuiti con un’ampia varietà di curve, dove bilanciare il passaggio dal lento al veloce è più difficile. Lottare per il titolo mondiale al momento appare una semplice suggestione per Verstappen, ma una Red Bull competitiva anche a Singapore renderebbe l’ipotesi decisamente meno remota.