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Tira una brutta aria in casa Harry Potter. J.K Rowling, la “mamma” letteraria del maghetto più famoso al mondo, ha attaccato Emma Watson in maniera diretta e senza risparmiarsi in parole di condanna nei confronti della 35enne attrice che ha interpretato Hermione Granger.
Come riportato dal Daily Mail la scrittrice ha detto alla sua ex protetta che «ignora quanto sia ignorante» e che «ha poca esperienza della vita reale», aggiungendo che ha «gettato benzina sul fuoco» ponendola al centro di un dibattito sulla questione di genere che si trascina da anni con il trio di protagonisti della saga. Watson, insieme ai colleghi Daniel Radcliffe e Rupert Grint, ha sempre sostenuto i diritti delle persone transgender. Al contrario la Rowling, per le sue posizioni, è stata accusata di transfobia.
APPROFONDIMENTI
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Il caso è tornato sotto i riflettori dopo l’intervista di Emma Watson ai microfoni del podcast “On Purpose with Jay Shetty”.
L’attrice ha ricordato gli anni felici sul set, volendo dimostrare che le diverse posizioni politiche e sociali non le impediscono di essere grata a Rowling per averle cambiato la vita: «Non credo davvero che, avendo avuto quell’esperienza e avendo l’amore, il sostegno e le opinioni che ho, non possa e non voglia apprezzare Jo e la persona con cui ho avuto esperienze personali».
La scrittrice ha subito risposto pubblicamente sui social, dicendo che le star «hanno tutto il diritto di abbracciare l’ideologia dell’identità di genere», ma ha aggiunto: «Emma e Dan in particolare hanno entrambi chiarito negli ultimi anni che pensano che la nostra collaborazione professionale dia loro un diritto particolare, anzi, l’obbligo, di criticare me e le mie opinioni in pubblico. Anni dopo aver finito di recitare in ‘Harry Potter’, continuano ad assumere il ruolo di portavoce de facto del mondo che ho creato».
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Il lungo sfogo di J.K Rowling prosegue, quasi come un fiume in piena che non vedeva l’ora di rompere gli argini. Un discorso ai Bafta del 2022, quando l’attrice le ha rivolto una frecciatina pubblica, è stato un punto di svolta per lei, fino a quel momento incapace di scrollarsi di dosso un senso di protezione nei confronti di persone che ha cresciuto sin da bambini. Ma poi sono arrivate le minacce «di morte, stupro, tortura nei miei confronti. Erano al culmine, in un periodo in cui le mie misure di sicurezza personale avevano dovuto essere notevolmente rafforzate ed ero costantemente preoccupato per la sicurezza della mia famiglia». A nulla è valso il messaggio della star all’autrice, che lo giudicò insufficiente e contraddittorio.
E poi arriva la critica più personale. J.K Rowling accusa Emma Watson di essere stata accecata dalla ricchezza e dai privilegi che lo status della sua professione, inevitabilmente, le hanno portato. «Non avrà mai bisogno di un rifugio per senzatetto – ha dichiarato – Non verrà mai messa in un reparto misto di un ospedale pubblico. Non avrà mai bisogno di un centro antistupro che rifiuta di garantire un servizio esclusivamente femminile».
L’ultima stoccata arriva dopo: «Non ero multimilionaria a quattordici anni. Ho vissuto in povertà mentre scrivevo il libro che ha reso famosa Emma. Quindi, per esperienza personale, capisco cosa significhi per le donne e le ragazze prive dei suoi privilegi la violazione dei diritti delle donne, a cui Emma ha partecipato con tanto entusiasmo».
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