Guido Monaco ha analizzato la vittoria di Jannik Sinner contro il francese Terence Atmane al secondo turno del torneo ATP 500 di Pechino durante l’ultima tappa di Tennismania, trasmissione del canale YouTube di OA Sport: “Atmane gioca veramente bene con questo servizio mancino. Ci sono dei giocatori che quando entrano in campo con Sinner e vanno sotto di un break smettono di crederci, invece Atmane per carattere e personalità dimostra di crederci, è un passaggio mentale complicato quando giochi contro un fenomeno del genere. Nel terzo set sono venuti fuori valori e continuità che Atmane non può reggere, ma ha tenuto testa per due set e dimostra che è un giocatore molto interessante“.

Il telecronista di Eurosport ha poi proseguito: “Vincesse sempre 6-2, 6-2 sai che noia. Non è che tutti gli avversari sono delle vittime sacrificali, siamo a sport ai massimi livelli. La cosa importante è che Jannik trovi sempre le soluzioni per uscirne e match difficili aiutano a testarsi. Siamo davanti a un giocatore che non perde praticamente mai, ci rendiamo conto della grandezza di quello che sta facendo da due anni a questa parte? Mi sembra esagerato andare a vedere il capello delle percentuali se per caso ha lasciato un set. Alcune delle dichiarazioni che fanno, che sembrano banalissime, racchiudono verità: ogni avversario ha delle caratteristiche e ogni giornata è diversa sarà noioso da sentire, ma è vero“.

L’esperto di tennis si è soffermato sulle novità al servizio del numero 2 del mondo e sul quarto di finale da disputare contro l’ungherese Fabian Marozsan: “In questo momento il servizio di Sinner ha qualche pensiero in più, non ha ancora assimilato delle novità. Siamo proiettati su Alcaraz, ma intanto questa settimana non abbiamo il problema Alcaraz. Marozsan avrebbe le qualità per fare partita, ma sappiamo che con l’andare del torneo perde un po’ di performance, di solito i colpacci li fa a inizio torneo“.

Un passaggio anche su Flavio Cobolli: “Leggo da più parti che Cobolli avrebbe un dritto straordinario, ma lui ha un rovescio straordinario, è una macchina lancia palle. Di diritto ha messo su peso, lo cerca, ha dei piedi fantastici. Meccanicamente non mi fa impazzire il diritto di Flavio, ma è un’arma che sta diventando pericolosa: se l’è costruita, deve tirare 3-4 pallate per sfondare il muro, non ha l’accelerazione fulminante. Con Rublev si sono viste angolazioni strette e cambi di altezza, ci sono vari modi di arricchire il gioco, non passa solo da slice, discesa a rete e serve and volley. Anche i cambi di direzione e di velocità sono delle variazioni e su questo è completo, ribattere Rublev dopo Amburgo è una bella conferma e un ulteriore segnale che la top-20 salda è un obiettivo concreto“.