Giornata decisiva per il futuro dello stadio di San Siro. Il Consiglio comunale si riunirà oggi per la delibera che prevede la cessione del Meazza a Milan e Inter per 197 milioni di euro, oltre che il via libera al progetto del nuovo stadio voluto dalle due società. Per approvare la delibera con i soli voti della maggioranza servono 25 sì. Nel centrodestra Forza Italia ha reso nota la sua posizione: i consiglieri usciranno dall’aula per permettere l’approvazione della delibera. Si preannuncia già come una seduta fiume, convocata ad oltranza: il parere sulla delibera deve arrivare entro domani, 30 settembre, data in cui scade l’offerta di acquisto dei club. Il documento è emendabile e, dopo gli interventi dei consiglieri, si terrà la discussione sugli emendamenti presentati dai partiti che al momento sono circa 60. In aula è presente il sindaco Giuseppe Sala e tutta la giunta. Nella maggioranza, sette i consiglieri contrari alla vendita. Nel frattempo, davanti a Palazzo Marino il presidio dei comitati contrari al progetto.
Scaroni: “Sono ottimista, il progetto farà bene a tutti”
Secondo il presidente del Milan, Paolo Scaroni, “siamo in dirittura d’arrivo” e “naturalmente il Consiglio comunale dovrà decidere” ma “resto ottimista perché faccio fatica a immaginare come si possa rifiutare un progetto di ammodernamento della città e dell’intero quartiere che farà bene a Milano, al calcio milanese e a quello italiano”. Per Scaroni il progetto è “qualcosa che farà bene a tutti”. Poi ha aggiunto: “Siamo fiduciosi perché se dovessero, per ipotesi, sollevarsi problemi, tutti perderemmo: le squadre, Milano, l’Italia, il calcio italiano. Non vedo bene chi si potrebbe prendere la responsabilità di creare un danno di questo tipo”.
Abodi: “Euro 2032 senza Milano? Un rischio che stiamo correndo”
“Euro 2032 senza Milano? È un rischio che oggi stiamo correndo”, ha detto il ministro per lo sport e per i giovani, Andrea Abodi, a margine dell’evento Be Active allo Stadio dei Marmi. “Mi aspetto che per San Siro ci sia quella capacità di trasformazione sostenibile che c’è stata per la città, perché la componente sportiva è rimasta indietro rispetto alla trasformazione urbana”, ha ribadito.
Proteste in piazza Scala: “No alla svendita di San Siro”
Alcuni rappresentanti dei comitati contro la vendita di San Siro a Milan e Inter hanno protestato in piazza della Scala, prima dell’inizio della seduta del Consiglio comunale. Il voto di oggi “dovrebbe essere il capitolo finale di una tragedia che dura da anni. Una vicenda assurda per questa città, che è stata calpestata in tutti i modi”, dice Piero del comitato Colibrì. “San Siro viene svenduto a un prezzo inferiore a qualunque dei top player di Milan e Inter. Il Consiglio comunale è stato completamente scavalcato, decide sempre e solo l’uomo al comando. Come comitati abbiamo sempre detto come la pensiamo, ma non credevamo di arrivare a questo punto. Comunque non è finita, ci sono ancora molte carte da giocare”, ha aggiunto.
“Questa delibera è una sciagura per questa città, perché significa la svendita dello stadio a fondi esteri di cui non si conoscono i terminali”, dice Erika Rodari, della Rete dei comitati milanesi, sottolineando che la vendita “comporta anche l’abbattimento dello stadio con un enorme danno ambientale, economico e urbanistico per la città. Questa delibera è contraddittoria e serve solo per fare un favore alle squadre. Non ci sono motivi reali per farlo se non la speculazione che faranno le squadre intorno al nuovo stadio. Ci meravigliamo che alcuni consiglieri si assumano la responsabilità di approvare uno sfregio così grande per la città”.

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