Pedro Acosta ha vissuto una gara da incubo a Motegi. Ma non solo lui, bensì tutti i piloti KTM hanno avuto problemi nella gara domenicale di un Gran Premio del Giappone, nel quale il pilota spagnolo era partito dalla pole position nella stagione 2024.

Lo “Squalo di Mazarron” non ha iniziato male la gara lunga, secondo al via dietro al vincitore finale Pecco Bagnaia. Poco prima di metà gara, Marc Marquez lo ha sopravanzato, prendendogli la seconda posizione. Da quel momento in poi, il ritmo dello spagnolo ha iniziato a calare drasticamente, apparentemente a causa dell’usura degli pneumatici. Joan Mir gli ha “rubato” il podio al 14° giro, Marco Bezzecchi e Franco Morbidelli lo hanno passato con facilità e quando si trovava davanti ad Alex Marquez ha commesso un errore.

A sei giri dalla fine è finito lunghissimo nella ghiaia della curva 1 e quando è rientrato in pista si è ritrovato in 20° posizione, chiudendo 17°, penultimo davanti solo ad Alex Rins. Enea Bastianini ha concluso undicesimo, Brad Binder dodicesimo e Maverick Vinales sedicesimo, configurando una domenica nera per la KTM. Spiegando la gara, Acosta ha riconosciuto di essersi infilato in una buca da cui non è riuscito ad uscire, a causa di problemi che hanno colpito tutte le RC16, anche se non è entrato troppo nei dettagli.

“La gara è stata difficile. Siamo partiti abbastanza bene, ma da un momento all’altro, senza che ce lo aspettassimo, siamo finiti in una buca da cui non siamo riusciti a uscire, e non siamo riusciti a capire perché ci siamo finito dentro. Ora dovremo valutare con tutta la fabbrica e vedere cosa è successo, perché sembra che tutte le KTM fossero più o meno nelle stesse condizioni, solo che alcune erano più avanti e altre più indietro. Non so, non capisco perché ci siamo trovati in quella situazione”, ha esordito, prima di fornire ulteriori dettagli.

“La frenata era a posto, ma dobbiamo controllare le gomme, perché non è normale. Ci è capitato anche in Thailandia, nei test, di non finire i giri con le gomme, e qui è successo a tutti noi, di nuovo. È una cosa che dobbiamo cercare di migliorare, perché altrimenti dobbiamo cercare di limitare i danni per tutta la gara. Io ho fatto credo 15 giri prima che mi succedesse, poi sono finito in una buca e non capisco perché, dobbiamo esaminarlo”.

Pedro Acosta, Red Bull KTM Factory Racing

Pedro Acosta, Red Bull KTM Factory Racing

Foto di: Gold and Goose Photography / LAT Images / via Getty Images

“Perché più o meno ho finito la Sprint in questo modo già ieri, ma ovviamente abbiamo girato con la gomma morbida. Non mi aspettavo che domenica, con la gomma media e più morbida, sarei finito di nuovo in quella buca. Ma è così che vanno le cose. Dobbiamo prendere gli aspetti positivi: venerdì e sabato eravamo molto veloci, credo che questi siano aspetti che dobbiamo migliorare, e finché non lo faremo continueremo a trovarci in questa situazione difficile in alcune gare”, ha continuato.

Tuttavia, il due volte campione vuole essere positivo per il secondo round della doppietta, a Mandalika: “Ora arriva l’Indonesia, dove siamo stati abbastanza competitivi l’anno scorso, e penso che stia arrivando anche la gomma Michelin che aiuta un po’ affinché questo non accada, come in Austria. Dobbiamo essere positivi e guardare avanti, questo ci aiuterà a migliorare”.

“Frenavo bene, ma non riuscivo ad avere trazione, ero bloccato. Joan Mir mi ha passato alla curva 7, Marco Bezzecchi mi ha passato come se fossi fermo, poi Alex Marquez mi ha ripreso, di nuovo come se fossi fermo…. Ma non ero solo io, erano le quattro KTM. Per me è stato più evidente perché ero più avanti. Dobbiamo migliorare, ma è compito della fabbrica. Dobbiamo guardare avanti, sapendo che ci sono circuiti positivi per me e per la moto”.

Acosta ha anche ricordato Marc Marquez e si è congratulato con lui per il suo nono titolo mondiale: “Voglio congratularmi con Marc, perché come ho detto qualche tempo fa, è stato uno dei migliori ritorni di uno sportivo nella storia. Anche io mi sono divertito a guardare i festeggiamenti e mi sono commosso per il video che gli hanno mostrato. Congratulazioni anche a chi gli sta intorno, tutti devono aver sofferto quanto lui”.

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