L’ora della verità sta per arrivare. Parliamo di Red Bull che, durante il prossimo fine settimana, capirà se gli ultimi aggiornamenti sulla vettura saranno sufficienti per proseguire con la rimonta di Verstappen nella classifica piloti. Ci sono un paio di domande interessanti a tal proposito. Perché la RB21 ha performato così bene? E soprattutto, qual è il fattore tecnico che ha spinto verso l’alto la vettura austriaca?
Il passo in avanti della RB21
In questa fase della stagione è interessante analizzare i fattori che hanno permesso alla Red Bull di imporsi negli ultimi due appuntamenti iridati. Dalle osservazioni emerge chiaramente come alcuni aspetti caratteristici dei circuiti di Baku e Monza abbiano supportato la nuova strategia del team guidato da Mekies. Diverse peculiarità della pista si sono armonizzate con l’essenza della monoposto.
Al contempo, è indiscutibile che da Zandvoort l’auto progettata da Pierre Waché abbia compiuto un step verso l’alto sulla prestazione piuttosto significativo. Il prossimo weekend, a Marina Bay, sarà l’occasione perfetta per valutare quanto questo progresso sia reale. E soprattutto se la RB21 sarà in grado di confrontarsi ancora ad armi pari con la McLaren MCL39, anche su una pista assai differente.
La RB21 è più semplice da gestire. Le performance in crescita del compagno di squadra di Max confermano questa tendenza. Gli interventi che hanno favorito tale evoluzione sono essenzialmente due: i vari aggiornamenti all’ala anteriore e le modifiche al fondo introdotte a Monza. Serve però trovare i giusti meriti, attribuendo un peso proporzionato a ciascun update, che ha permesso al pilota olandese di ottenere due vittorie consecutive.
Oltre al fondo c’è di più
Il guadagno prestazionale è dovuto principalmente alle novità apportate al pavimento nel GP di Monza? Non del tutto. In Italia, la squadra austriaca ha introdotto una modifica nella zona che delimita le ruote posteriori dell’auto. Manovra mirata a gestire le turbolenze generate dal rotolamento dello pneumatico posteriore. Questo fattore va regolato con attenzione per non compromettere la produzione del carico al diffusore.
Nella nuova versione del pavimento modificato dal pool di tecnici della Red Bull, il canale è stato ridisegnato per adattarsi in maniera più efficiente alla direzione locale del flusso d’aria. Inoltre, possiamo aggiungere che una delle due appendici presenti prima della sezione di ingresso è stata rimossa. Un lavoro di fino per ottimizzare il comportamento della monoposto austriaca.
Un cambio assai utile per stabilizzare la spinta verticale al retrotreno della RB21 in determinate condizioni di marcia. Come sempre in questo caso vanno considerate le combinazioni di beccheggio, rollio e imbardata, tenendo presente che la downforce generata dipende in maniera diretta da questi tre movimenti. Un aggiornamento senza dubbio utile, am fortemente supportato da un’altra modifica decisiva.
Carenza di rotazione minimizzata
L’upgrade che ha sbloccato tanto potenziale della RB21 è rappresentati dalla nuova ala anteriore. Il campione del mondo in carica Max Verstappen ha sempre patito un sottosterzo cronico, segnalando a più riprese la difficoltà nel mantenere equilibrata la sua auto in diverse piste. Ragione per cui abbiamo spesso assistito a cambi di setup invasivi. Una condizione che ha limitato fortemente le performance della vettura.
Regolare l’inclinazione dell’ala frontale, solo in parte leniva questo problema. Con l’aumento della corda sui flap, la Red Bull ha finalmente un intervallo di regolazione più ampio, attenuando sensibilmente il grattacapo. Un lavoro del mirato, come lo stesso Paul Monaghan conferma davanti ai microfono: le corde dei profili sono incrementate progressivamente, permettendo alla nuova configurazione di generare più downforce.
Ma gli interventi non sono limitati sola a questo. Prendendo in esame l’ala anteriore della RB21, si notano altresì le modifiche alla distribuzione del carico lungo la larghezza dell’alettone. I profili non presentano più una distanza uniforme tra bordo d’attacco e d’uscita, avendo una zona che rappresenta il punto di corda massima, dove il carico raggiunge il suo picco essendo spostato verso l’esterno.
Parliamo pertanto anche di componenti trasversali, oltre a quelle longitudinali. Modifica che ha dato stabilità al flusso al variare dell’angolo di imbardata: ed è proprio questa evoluzione che ha garantito un passo avanti tangibile in pista. Ovviamente dobbiamo ancora capire se questa evoluzione fornirà gli stessi vantaggi sui circuiti cittadini come Singapore, dove le condizioni sono del tutto differenti. Red Bull ci crede.