L’accordo che non c’è

Nel mercato-piloti della Formula 1 si sta creando una situazione piuttosto peculiare, anche per un mondo decisamente abituato ai colpi di scena come quello del Circus. George Russell e la Mercedes sono pressoché certi di poter (o dover?) proseguire insieme nella stagione 2026 – anche perché tutti gli altri sedili al momento sono occupati in vista del prossimo anno – eppure la firma sul prolungamento di un accordo che scade al termine di quest’anno tarda ad arrivare.

La situazione è delicata perché si intrecciano piani e ragionamenti diversi tra loro, senza contare che gli stessi interessi di Russell sono formalmente gestiti da Toto Wolff e dalla Mercedes. Inevitabile dunque il rischio di arrivare a un cortocircuito. I problemi nascono dal serrato corteggiamento fatto da Wolff a Max Verstappen, sia durante la scorsa stagione che in questa. Come è stato suggerito dal sito giapponese Autosport Web, Wolff avrebbe usato il potenziale arrivo dell’olandese nella prossima stagione come merce di scambio, offrendo a Russell uno stipendio significativamente inferiore a quello richiesto dall’inglese e rifiutandosi di scendere a compromessi sulla durata dell’accordo, che sarebbe di un solo anno.

Soldi e clausole

Russell da parte sua chiede un accordo pluriennale – che lo ‘proteggerebbe’ nel caso effettivamente Verstappen arrivasse a Brackley nel prossimo futuro – e un ingaggio paragonabile a quello che percepisce Lando Norris in McLaren, stimato attorno ai 20 milioni di dollari. Lo stipendio di Russell al momento dovrebbe invece attestarsi sui 16 milioni di dollari. Trovare un punto d’incontro sarà necessario, ma tutt’altro che facile. Inoltre l’inglese, che in questo 2025 sta certamente vivendo la sua miglior stagione della carriera, vorrebbe l’introduzione di alcune clausole legate alla prestazione che lo tutelino rispetto all’attuale compagno di squadra, Andrea Kimi Antonelli.

Un’ipotesi che sembra realistica è quella di inserire un prolungamento automatico del contratto nel caso in cui Russell dovesse trovarsi stabilmente davanti all’italiano in classifica con un determinato margine di punti. Non è però da scartare neanche l’idea di fare buon viso a cattivo gioco: Russell infatti potrebbe accettare un rinnovo annuale, trovarsi un manager indipendente e sondare le opzioni di mercato in chiave 2027. Al termine del prossimo anno infatti saranno in scadenza i contratti di diversi top-driver tra cui Hamilton (che però ha un’opzione a suo favore con la Ferrari) e Fernando Alonso, che potrebbe appendere il casco al chiodo nel caso in cui l’Aston Martin gli permettesse di giocarsi podi e vittorie già nel 2026. Un Risiko di mercato intrigante che potrebbe avere ripercussioni sull’intera griglia.