Dopo le Marche, con il successo-riconferma per il governatore uscente Francesco Acquaroli, per il centrodestra è già tempo di rimettersi in cammino. Nel tardo pomeriggio di martedì 30 settembre c’è il comizio a Lamezia Terme dei quattro leader della maggioranza di governo – Meloni, Tajani, Salvini, Lupi – per la chiusura della campagna elettorale di Occhiuto, altro governatore uscente dato per favorito dai pronostici contro l”M5S Tridico: se vince anche la Calabria, il centrodestra partirebbe con un 2-0 nella lunga tornata di elezioni regionali che si chiude a fine novembre con il mini election day (Toscana, Puglia, Campania)-
Il Veneto
Ma subito dopo, se non già a margine del palco di Lamezia, i leader del centrodestra dovranno affrontare le questioni rimaste in sospeso. Su tutte il Veneto, su cui la Lega ha da tempo messo la sua bandierina, puntando al dopo-Zaia (dopo tutti i tentativi andati a vuoto di ottenere il terzo mandato per il “Doge”, governatore uscente) con Alberto Stefani, enfant prodige della politica del Carroccio. Finora Meloni ha nicchiato, aspettando – così si diceva – il risultato delle Marche, ma ora è il momento delle decisioni. E’ vero che FdI vorrebbe ottenere la guida di una grande regione del Nord ma la premier sa anche che, in questo momento, con un anno e mezzo di navigazione di governo davanti, forse non vale la pena andare ad inasprire i rapporti con l’alleato leghista. Veneto verso la Lega, quindi. E verso Stefani, salvo clamorosi colpi di scena.
La Campania
Forza Italia invece, anche in virtù dei risultati elettorali che la vedono ormai stabilmente come seconda forza della coalizione, rivendica la Campania, dove si pensa ad un civico di area: sono circolati diversi nomi (dal rettore dell’Università Federico II Matteo Lorito, al campo della Zes Giosi Romano, fino al prefetto di Napoli Michele Di Bari) e Tajani, durante la festa di Telese, ha confermato che farà di tutto per convincere gli alleati della bontà di una scelta di questo tipo (c’è anche chi, nel centrodestra, insiste invece sul viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli). Resta la Puglia, su cui il centrodestra è ancora in alto mare, ma quella – insieme alla Toscana – è la regione meno contendibile per la maggioranza di governo: da una parte c’è un campione di preferenze come De Caro, dall’altra l’uscente Giani. In Toscana, poi, bisognerà vedere il peso che avrà Vannacci nella Lega. Ma questa è un’altra storia.
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