Botta e risposta in Regione, tra il gruppo di Fratelli d’Italia e l’assessore alla Sanità Raffaele Piemontese. Lo scontro verte sul futuro delle strutture finanziate dal Pnrr in Puglia.
“In una recentissima intervista il ‘taglianastri’ assessore alla Sanità, Raffaele Piemontese, ha dichiarato che non c’è nessun rischio che la Regione Puglia perda i finanziamenti del Pnrr, in materia di sanità, e che in Puglia ora sono stati rimodulati: 93 Case di Comunità e 29 Ospedali di Comunità, due nuove strutture sanitarie che dovrebbero migliorare l’assistenza e fornire servizi sanitari fra il territorio e l’ospedale vero e proprio. Piemontese ha dato numeri precisi, ma noi di Fratelli d’Italia ne avevamo altri: in Puglia erano previste ben 120 Case di Comunità e gli Ospedali di Comunità erano 31. Questo significa che ci sono 27 Comuni pugliesi che non vedranno realizzata le nuove strutture sociosanitarie, mentre due Comuni non avranno la struttura sanitaria intermedia fra l’assistenza domiciliare e l’ospedale”, accusano il capogruppo di Renato Perrini e i consiglieri Basile, Caroli, De Leonardis, Pagliaro, Scatigna e Spina, che hanno chiesto quali sarebbero i 29 comuni pugliesi esclusi dal finanziamento: “Non solo, vogliamo sapere se in questi comuni erano già stati avviati i cantieri e se, capendo che le opere non sarebbero state collaudate entro il 30 giugno 2026, siano stati ‘abbandonati’, ma in questo caso il finanziamento era già pervenuto? E ne caso, deve essere restituito all’Europa? Come dire, oltre il danno la beffa?”.
“Nessun Comune pugliese perde un cantiere o un’opera: le Case e gli Ospedali di Comunità programmati restano confermati e in corso di realizzazione”, replica Piemontese. “I colleghi di Fratelli d’Italia hanno equivocato le conseguenze della decisione dell’Ecofin — il Consiglio dell’Economia e della Finanza del Consiglio dell’Unione Europea — assunte l’8 dicembre 2023. I ministri dell’Economia e delle Finanze di tutti gli Stati membri dell’Ue non hanno tagliato progetti, ma semplicemente ridotto il target minimo nazionale da raggiungere entro il 30 giugno 2026”. “In altre parole, Bruxelles ha chiesto all’Italia di alleggerire il numero di strutture da completare entro la scadenza, ma non ha cancellato gli interventi già finanziati e avviati”, puntualizza l’assessore, che aggiunge: “I cittadini pugliesi, dunque, vedranno comunque realizzate tutte le opere previste, perché la Regione Puglia e le Asl stanno lavorando con il massimo impegno per rispettare tempi e procedure, riducendo al minimo eventuali slittamenti”.
“Faccio osservare – conclude – che ogni nastro tagliato non è una passerella: è un reparto che apre, un servizio che parte, un diritto che diventa concreto. Quando si tratta di salute, i risultati positivi vanno condivisi perché appartengono a tutta la comunità”.