Da oggi anche gli utenti italiani troveranno sulla app di Amazon una nuova sezione: si chiama «Haul» e promette prodotti a prezzi ultra convenienti, tutti sotto i 20 euro, molti sotto i 10, qualcuno persino a 1 euro. Una scommessa che il colosso di Seattle ha già testato negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in Germania, e che ora debutta anche da noi. Non è un’iniziativa qualsiasi: dietro c’è la volontà di difendere (e riconquistare) terreno in un segmento sempre più dominato da due protagonisti cinesi, Temu e Shein, che hanno cambiato le regole del gioco dell’e-commerce low cost.

Che cos’è Amazon Haul

Amazon definisce «Haul» come «un’esperienza di shopping dedicata». Nei fatti, si tratta di un negozio nel negozio: una sezione separata dentro l’app e la versione desktop, con ricerca, carrello e checkout indipendenti. Qui l’utente trova migliaia di articoli in categorie trasversali – moda, casa, lifestyle, accessori – ma tutti accomunati da un prezzo contenuto: il tetto massimo è 20 euro, con gran parte dell’offerta sotto i 10.
I prodotti vengono spediti in due settimane o meno, con consegna gratuita a partire da 15 euro di spesa (sotto quella soglia il costo fisso è 3,50 euro). Sono previsti sconti extra: 5% sopra i 30 euro di acquisti, 10% oltre i 50. Tutti i resi sono gratuiti entro 15 giorni, con la formula semplificata che molti clienti già conoscono: basta consegnare l’articolo al punto di ritiro, senza preoccuparsi di scatole ed etichette.

Dal punto di vista tecnico, Haul non rivoluziona l’esperienza Amazon: le recensioni, le valutazioni e la garanzia restano quelle del marketplace principale. Ma il packaging è nuovo: un’area separata, con un’identità visiva propria, pensata per rendere lo shopping «più divertente e coinvolgente», come dicono dall’azienda.

La concorrenza che arriva dalla Cina

Il contesto in cui Amazon lancia Haul in Italia non potrebbe essere più chiaro. Negli ultimi due anni Temu e Shein sono diventati fenomeni globali, capaci di erodere quote di mercato allo stesso gigante di Jeff Bezos.
Temu, app della cinese PDD Holdings, è sbarcata in Europa nell’aprile 2022. In dodici mesi ha superato i 75 milioni di utenti mensili nell’Unione europea, secondo i dati diffusi a maggio. Numeri impressionanti, soprattutto considerando la velocità con cui ha saputo scalare le classifiche di download e il tempo di utilizzo per utente.
Shein, la piattaforma di fast fashion fondata a Nanchino e oggi con sede legale a Singapore, è ancora più radicata: 45 milioni di utenti mensili solo in Europa. Tanto che ad aprile 2024 la Commissione europea l’ha classificata come «Very Large Online Platform (VLOP)» ai sensi del Digital Services Act: un’etichetta che comporta obblighi di trasparenza e responsabilità molto più stringenti. In Italia Shein è ormai un nome di casa, soprattutto tra i più giovani, tanto da farne il terzo mercato europeo per volumi di acquisto.
Entrambe le piattaforme puntano tutto su prezzi bassissimi, assortimento smisurato e logiche di acquisto impulsivo: sfogliare migliaia di articoli su Temu o Shein ricorda più il feed infinito di TikTok che un catalogo di e-commerce tradizionale. Un modello che Amazon non poteva più ignorare.

Amazon si difende (e rilancia)

Haul, allora, è la risposta di Seattle a un trend che rischiava di travolgerla. Negli ultimi anni Amazon ha consolidato la sua posizione come supermercato universale del web, ma ha mostrato qualche fragilità proprio nel settore del fast fashion e dei piccoli accessori low cost, due categorie centrali per Shein e Temu.
Con Haul, Amazon cerca di presidiare questo spazio con un’offerta più ordinata e affidabile. Non tanto sul prezzo, dove difficilmente riuscirà a battere i rivali cinesi (per motivi legati alla catena di approvvigionamento e ai costi logistici), quanto sulla fiducia. Recensioni verificate, garanzia sui resi, controlli di conformità: sono questi i punti su cui l’azienda insiste.
Non a caso Dharmesh Mehta, VP Worldwide Selling Partner Services di Amazon, ha dichiarato: «Trovare ottimi prodotti a prezzi molto bassi è importante per i clienti e continuiamo a esplorare modi in cui possiamo collaborare con i nostri partner di vendita in modo che possano offrire articoli convenienti». Tradotto: Amazon punta a mettere il suo sigillo di affidabilità su un settore che, nelle mani dei competitor, è ancora percepito come una zona grigia, dove la qualità è altalenante e i tempi di consegna incerti.

Un segnale per il futuro

La domanda resta aperta. Haul non è il primo esperimento di Amazon per intercettare il pubblico più giovane e attento al prezzo: in passato l’azienda aveva già testato sezioni speciali e modalità di shopping più «giocose», senza grande successo.
Il vantaggio competitivo dei rivali cinesi non è soltanto nei prezzi bassi, ma nell’esperienza ipnotica che offrono: scroll infinito, offerte a tempo, gamification continua con punti e ricompense. Amazon, per ora, sembra volersi limitare a un approccio più sobrio, che punta sulla fiducia e sull’integrazione con i servizi già esistenti.
Se basterà a convincere un pubblico abituato a riempire il carrello di Temu con dieci articoli da pochi euro, è tutto da vedere.
Di certo, il lancio di Haul segna un cambio di passo. Amazon non è più l’unico polo d’attrazione dell’e-commerce: oggi deve confrontarsi con avversari capaci di parlare meglio alle nuove generazioni, di cavalcare le mode dei social e di attrarre milioni di clienti con logiche nuove.
L’Italia diventa così un laboratorio: se Haul troverà spazio qui, potrà essere ampliato, se invece resterà una curiosità di nicchia, rischia di diventare un esperimento abortito.
Quel che è certo è che la partita non si gioca più solo sul «prezzo più basso», ma sulla fiducia, sulla trasparenza e sulla capacità di costruire un ecosistema credibile. Amazon, con «Haul», prova a dimostrare di poter giocare anche questa partita.

Ogni recensione è curata dalla redazione in modo indipendente. Se fate un acquisto attraverso i nostri link, Corriere della Sera potrebbe ricevere una commissione. Leggi di più

1 ottobre 2025 ( modifica il 1 ottobre 2025 | 12:55)