Il Senato ha dato il via libera definitivo al disegno di legge sulle “Disposizioni per la prevenzione e la cura dell’obesità”. Dopo l’approvazione alla Camera, il provvedimento diventa ufficialmente legge dello Stato. Per la prima volta l’obesità viene riconosciuta come malattia cronica, progressiva e recidivante, da affrontare come emergenza di salute pubblica e non come semplice questione individuale.

Cosa cambia per i cittadini

La legge garantisce l’accesso alle cure nell’ambito dei LEA, stabilendo che le persone con obesità abbiano diritto alla presa in carico da parte del Servizio sanitario nazionale. Viene istituito un Programma nazionale di prevenzione e cura, le cui risorse saranno ripartite tra le Regioni tramite decreto ministeriale. Un ruolo centrale sarà affidato ai percorsi diagnostico-terapeutici (PDTA), che dovranno essere attivati sia per gli adulti che per i bambini.

Formazione e Osservatorio

Un punto qualificante è la formazione obbligatoria di medici di medicina generale, pediatri, personale sanitario e studenti universitari delle aree mediche. L’obiettivo è garantire una gestione clinica più uniforme ed efficace. Accanto a questo, nasce l’Osservatorio per lo studio dell’obesità (OSO) presso il Ministero della Salute, incaricato di raccogliere dati epidemiologici e presentare ogni anno una relazione alle Camere.

Prevenzione e campagne informative

La legge interviene anche sul fronte della prevenzione primaria. Sono previste campagne di informazione ed educazione rivolte alla popolazione, con attenzione alla corretta alimentazione, agli stili di vita e alla promozione dell’attività fisica. L’obiettivo è agire non solo sul versante clinico, ma anche culturale e sociale.

Le risorse economiche

Il provvedimento dispone di una copertura finanziaria definita. Il Programma nazionale avrà 700 mila euro nel 2025, 800 mila nel 2026 e 1,2 milioni di euro annui dal 2027. Alla formazione vengono destinati 400 mila euro l’anno a partire dal 2025, mentre le campagne di sensibilizzazione disporranno di 100 mila euro annui. Nel complesso, la spesa ammonterà a 1,2 milioni nel 2025, 1,3 milioni nel 2026 e 1,7 milioni annui dal 2027, finanziati attraverso il Fondo nazionale per futuri interventi in materia di obesità, creato con la legge di bilancio 2024.

Prossimi passi

Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e l’entrata in vigore, si aprirà la fase operativa. Entro novanta giorni il Ministero della Salute dovrà definire il riparto delle risorse con le Regioni, adottare i decreti attuativi sulla formazione del personale e varare il Piano nazionale di contrasto all’obesità, che indicherà la rete dei centri dedicati e i PDTA.

La sfida sarà ora passare dalle norme ai fatti, trasformando il riconoscimento dell’obesità come patologia complessa in una presa in carico concreta e uniforme per i cittadini, e garantendo che la prevenzione e la cura diventino finalmente una priorità del Servizio sanitario nazionale.