La vittoria, che non guasta mai, e una prestazione giunta al suo climax nel momento giusto. Si è conclusa positivamente la postseason della Bertram Derthona, con un’affermazione magari più sofferta del previsto sulla Vanoli Cremona, comunque un’affermazione di quelle che mostrano aspetti confortanti in termini di senso d’urgenza e carattere. «Abbiamo fatto fatica in difesa nei primi due quarti, nel secondo tempo invece abbiamo avuto un impatto difensivo e fisico completamente diverso, ciò ha girato la partita – prende questa come indicazione principale dalla trasferta di Soresina, coach Mario Fioretti –. Nei 40’ abbiamo fatto una partita più che discreta in attacco. La vera differenza è stata l’aggressività e la fisicità messe tra il primo e il secondo tempo».

La squadra segna con facilità

La gara con la Vanoli ha ribadito una caratteristica fondamentale della Tortona che ha preso forma in queste settimane, cioè che è una squadra capace di segnare con una certa facilità e con una varietà di interpreti. Volendo escludere i due estremi opposti della preseason bianconera (la brutta prova a livello realizzativo con la Virtus Bologna, il dilagante trionfo contro Varese a Varallo Sesia), i leoni sono quasi sempre riusciti a superare la quota degli 80 punti segnati, con la sola eccezione della sconfitta contro l’Olimpia Milano.

Una costanza offensiva che trova molte impronte impresse da Christian Vital, apparso essere già in palla come principale realizzatore della Bertram. Non dovrà essere e probabilmente non sarà l’unico a mettere canestri importanti in abbondanza, a giudicare da quanto visto nelle amichevoli. Pur senza imitare le medie realizzative del numero 1 bianconero, Manjon (alternandosi ai compiti di primo portatore di palla in attacco) e il duo Hubb-Baldasso in uscita della panchina hanno assicurato un buon bagaglio di punti nelle varie sfide affrontate a settembre.

Il contributo dei lunghi

Passando poi ai lunghi, prima Biligha, poi Olejniczak e in parte il neo arrivato Chapman hanno portato in dote contributi in area (che siano canestri o rimbalzi fonte di possibili seconde occasioni di tiro) che danno una dimensione interna non indifferente alla Bertram.

A fare da «collante» , come elemento capace di lavorare in post ma così come allargare il campo con tiro da tre, ha operato con buoni spunti Gorham, chiamato a una stagione da protagonista.

Difesa da rivedere

Tanto ha fatto vedere di interessante l’attacco tortonese, quanto deve far vedere di più la difesa. I numeri non dicono tutto ma qualche indizio lo danno (a parte la seconda amichevole con Varese, sono stati incassati sempre dai 75 punti in sù), nelle prestazioni offerte si sono osservati momenti di smarrimento e affanno (soprattutto su secondi attacchi e nelle transizioni su contropiedi avversari) ad altri invece di maggiore compattezza e fisicità.Discontinuità su cui lavorare con la squadra al completo, in vista dell’esordio contro una Milano fresca vincitrice della Supercoppa.