Si è parlato di gioco d’azzardo – e più precisamente della legge del 2014 che lo dovrebbe contrastare – in Consiglio regionale. La valutazione è inconcludente: c’è da considerare il rischio ludopatia da cui si devono proteggere i cittadini, ma secondo i consiglieri vanno tenuti in conto anche i più di 10 miliardi all’anno che schedine, scommesse e giochi fruttano allo Stato. In Friuli Venezia Giulia ci sono circa seimila famiglie con problemi di gioco d’azzardo, come ha riportato in consiglio Carlo Bolzonello (Fedriga presidente), oltre a seicento persone che stanno venendo trattate dal servizio sanitario regionale per ludopatia.

Oltre un miliardo di euro bruciati in un anno nel gioco d’azzardo

La raccolta del gioco fisico è stata di 723 milioni di euro nel 2020 – comunque quasi la metà rispetto al 2019 (1,368 miliardi) – ed è salita negli anni dopo: 800 milioni nel 2021 e 1,13 miliardi nel 2022, in media 1100 euro a persona. “Molti emendamenti in Parlamento – ha confermato inoltre Serena Pellegrino (Alleanza Verdi Sinistra) – prevedono come copertura gli introiti ricavati dal gioco d’azzardo. In parte quelle entrate servono a finanziare attività a beneficio della salute dei cittadini”. “Il dato dei 700 milioni spesi è clamoroso – sono state invece le parole di Furio Honsell (Open Sinistra) – e ci impone di contrastare questa piaga, che è di fatto una tassa sull’ignoranza”. Secondo il consigliere sarebbe inoltre opportuno togliere le deroghe sui contributi agli esercizi che permettono ancora di giocare alle slot machines e mancherebbero incentivi per chi non le tiene: “Gli effetti di questa legge – ha dettagliato –avrebbero dovuto essere monitorati ogni tre anni, ma da oltre dieci non vi è stata alcuna valutazione. Né gli incentivi Irap per chi dismette le apparecchiature, né gli aggravi per chi le mantiene sono stati applicati, poiché la Giunta regionale non ha emanato i regolamenti attuativi nei sette anni precedenti. A ciò si aggiunge che, su più di duecento Comuni, meno di una decina ha adottato misure concrete di contrasto”, ha concluso.