Il team di Woking ha mancato il primo appuntamento con il titolo Costruttori, mentre Verstappen mette sempre più sotto pressione l’ambiente. Singapore sarà decisiva per la scuderia papaya e per la Red Bull, che può risalire in classifica
Chiara Scaccabarozzi
1 ottobre – 21:01 – MILANO
Ottobre sarà un mese decisivo per la McLaren: dopo aver mancato a Baku la prima occasione per rivincere il titolo Costruttori, Singapore può essere decisiva. È solo questione di tempo prima che il trofeo sia portato a Woking per il secondo anno consecutivo: la supremazia della MCL39 non è mai stata messa in discussione e non è il passaggio a vuoto in Azerbaijan a cambiare le sorti del campionato. Se quello delle scuderie è già deciso, così non è quello Piloti. Piastri e Norris si sono dati battaglia sin dalle prime battute della stagione, anche se di bagarre tra i due in pista se ne sono viste ben poche. Lo scopo? Non lasciare indietro alcun punto per l’obiettivo finale del team, a discapito della lotta in pista tra due piloti che guidano la stessa vettura e che possono più di tutti gli altri regalare spettacolo. Hanno fatto tanto discutere, infatti, i diversi ‘ordini di scuderia’ impartiti ai due giovani alfieri papaya, gli swap chiesti dopo errori ai box per non turbare la serenità interna. Ma la tranquillità che si respira nel box è vera o solo apparente?
BATTAGLIA DI NERVI IN MCLAREN—
“Rispetto Verstappen per quello che sta facendo, ma è in una posizione molto più facile per farlo rispetto a me o a Piastri. Se fosse in lotta per il campionato e si cimentasse in cose del genere non credo che farebbe una bella figura”: ancora una volta Norris non nasconde i suoi momenti di difficoltà durante un evento dopo la gara a Baku, quando era già noto come l’olandese stesse cercando di prendere la patente per poter guidare la Ferrari 296 GT3 nella 4 Ore del Nordschleife. Se tra Norris e Piastri mancano le bagarre in pista, non manca però la tensione per quella che potrebbe essere la prima vittoria del titolo Piloti di entrambi. La sensibilità più acuta del britannico rispetto a quella di altri colleghi in griglia, emersa durante la scorsa stagione nella lotta con Verstappen, l’ha penalizzato in più occasioni e dunque non sorprende. L’australiano, invece, ha stupito tutti nella gestione delle emozioni al suo terzo anno in Formula 1. In quest’ottica colpiscono i due errori commessi a Baku, che hanno compromesso prima la qualifica e poi la gara. In quest’occasione Norris non è però riuscito ad approfittare del ritiro del compagno di squadra, tagliando il traguardo soltanto in settima posizione. Spettatore molto interessato delle faccende interne della McLaren è Verstappen, che grazie alle due vittorie di Monza e Singapore ha accorciato le distanze in classifica, ancora una volta approfittando più di tutti del passo falso papaya.
SERVONO ORDINI DI SCUDERIA?—
Sin dalla scorsa stagione in casa McLaren hanno sempre anteposto gli interessi del team a quelli dei piloti con le famose ‘Papaya Rules’. È così che è arrivata la controversa prima vittoria in Formula 1 di Piastri, nella Sprint in Ungheria, dopo che il muretto ha detto a Norris di lasciare la posizione dopo averlo favorito coi pit stop. Queste regole non scritte sono state protagoniste anche in questa stagione, culminate con un altro swap ordinato a Monza: a essere incriminato è un pit stop particolarmente lento del team, cosa a cui non ha abituato. Norris, rientrato ai box quando era in seconda posizione, torna in pista in terza dietro a Piastri, a cui viene detto di lasciarlo passare. L’ordine di scuderia, o l’assenza di esso, è stato tanto discusso al termine della gara. Il primo a commentarlo è stato Toto Wolff, che ha ribadito come abbiano creato un precedente difficile da cancellare, se sia stato giusto o sbagliato si vedrà a fine stagione. a intervenire sull’argomento è stato anche Riccardo Patrese, che evidenzia come le vittorie e la pressione che Verstappen sta mettendo sui piloti McLaren si sia vista negli errori inusuali commessi da Piastri a Baku e dal fatto che Norris non si sia preso rischi per poter rosicchiare punti importanti in classifica. Per l’ex pilota italiano, “Questo è il problema che deve affrontare Andrea Stella. Se Max continua così nelle prossime due gare, magari vincendone una, allora la McLaren dovrà dire: ‘Ora servono ordini di scuderia’. Il team non può permettersi che Norris e Piastri si scontrino e perdano punti. Dal modo in cui Verstappen parla dimostra che sa che la macchina è migliorata e che forse ci saranno dei piccoli miglioramenti in arrivo. Quindi, ha la possibilità di mettere pressione e magari vincere il campionato.”
SINGAPORE BANCO DI PROVA—
Chi arriva meglio a Singapore è sicuramente Verstappen, forte di due vittorie che danno fiducia al team rinato sotto la guida di Mekies e fanno sperare per il finale di stagione. L’olandese sembra aver trovato la quadra con la sua RB21 di difficile gestione da inizio stagione e ha lasciato Baku conscio di aver capitalizzato al massimo e di aver messo pressione su tutto il team McLaren. Ma Max non si è fermato qui: nella settimana di pausa tra un Gran Premio e l’altro si è lanciato in una nuova avventura in NLS, prima ottenendo la patente per poter correre in quella categoria e poi partecipando, e vincendo, la 4 Ore del Nordschleife alla guida della Ferrari 296 GT3 in coppia con Chis Lulham. Tempo di scendere di nuovo dalla GT ed è di nuovo al volante di una monoposto in un weekend decisivo sotto diversi punti di vista. Singapore, infatti, è l’unico circuito in calendario dove Verstappen non è mai salito sul gradino più alto del podio. Inoltre, questo particolare layout cittadino è sempre stato ostico per la Red Bull, basti pensare al campionato 2023 dove proprio tra le strade asiatiche è arrivata l’unica vittoria non targata Milton Keynes. Dopo le difficoltà di Baku, però, nemmeno la McLaren è sicura di andare forte, ma mentre nella prima parte di stagione riusciva ad andare oltre e ad avere ugualmente successo, ora con un Verstappen in forma smagliante e in grado di dire la sua non è più così scontato. L’esito della gara a Singapore non solo può far rimandare ancora una volta i festeggiamenti a Woking, ma una eventuale vittoria di Max metterebbe ulteriormente pressione sul team e sui piloti. Nel box Red Bull, invece, sono convinti che potrebbe cambiare la classifica finale dei Costruttori ai danni di Mercedes e Ferrari, se non addirittura rilanciare l’olandese in quella Piloti, come ammesso da Helmut Marko a Baku.
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