Pronto soccorso dell’Annunziata (foto archivio)
PAOLA (Cs) – Un incidente domestico, apparentemente banale, può diventare questione di vita o di morte quando la prevenzione è trascurata. È quanto accaduto a una donna di Paola che, dopo una caduta in casa con conseguente ferita, ha contratto il tetano. Non essendo coperta dal ciclo vaccinale – né da un richiamo recente – la paziente ha sviluppato un quadro clinico tanto grave da rendere necessaria l’intubazione e il ricovero in rianimazione.
La donna era stata inizialmente soccorsa al pronto soccorso dell’ospedale San Francesco di Paola. Considerata la gravità della situazione e il sospetto diagnostico, è stata trasferita con urgenza all’Annunziata di Cosenza, dove i medici hanno disposto la consulenza infettivologica e l’immediata terapia intensiva.
Il caso ha riportato sotto i riflettori un tema spesso sottovalutato: la copertura vaccinale contro il tetano. L’infezione, causata dal Clostridium tetani – un batterio che produce una tossina in grado di compromettere gravemente il sistema nervoso – è oggi rara nei Paesi con alta adesione vaccinale. Ma quando le difese immunitarie mancano, il rischio torna concreto.
Gli esperti ricordano che la vaccinazione primaria deve essere effettuata nell’infanzia, mentre nell’età adulta il richiamo è obbligatorio ogni dieci anni. L’Organizzazione Mondiale della Sanità e il Ministero della Salute sottolineano che il tetano non è trasmissibile da persona a persona: la prevenzione è individuale e si fonda esclusivamente sul vaccino.
«Il tetano non perdona: senza immunizzazione adeguata anche una ferita apparentemente insignificante può portare a complicazioni gravissime», spiegano fonti sanitarie. Il monito dei medici è chiaro: non dimenticare i richiami, soprattutto in un contesto in cui, complice la disinformazione o la semplice negligenza, molte persone trascurano la propria protezione.
Il drammatico episodio di Paola è dunque un campanello d’allarme per l’intera comunità. La prevenzione, in questo caso, è semplice, accessibile e garantita dal Servizio Sanitario Nazionale. Bastano pochi minuti per un’iniezione che può salvare una vita intera.
Il caso della donna di Paola mostra quanto la mancanza di prevenzione possa trasformare un incidente domestico in una tragedia sanitaria. Oggi la paziente lotta in rianimazione, ma l’insegnamento va oltre la sua vicenda personale: ricordare i richiami vaccinali non è solo un atto di responsabilità individuale, ma un gesto di tutela collettiva.