Poco dopo le 19.30 di mercoledì 1° ottobre è stato dichiarato lo stato di “massima allerta” a bordo della Global Sumud Flotilla, la missione umanitaria che naviga in zona “ad alto rischio”, a circa 75 miglia da Gaza. L’allerta è scattata alla vista di una ventina di imbarcazioni, inizialmente non identificate, a meno di 5 miglia dalla missione umanitaria. Successivo all’ “alt” da parte di Israele è iniziato l’abbordaggio e l’isolamento dell’imbarcazione Alma. Immediata la risposta da parte di collettivi, sindacati e associazioni che, anche a Torino, preparano l’immediata occupazione delle piazze con appuntamento davanti al Comune di Torino.
Aggiornamento: migliaia di persone in piazza Palazzo di Città, il corteo blocca il centro città
Aggiornamento delle 22.30 – Il corteo raggiunge la sede Rai di Torino in via Verdi, fermandosi in momentaneo presidio come simbolo di protesta contro la TV “megafono” della premier Giorgia Meloni. Dopo aver accesso fumogeni e cori di protesta, il corteo riprende raggiungendo Palazzo Nuovo, dove è un corso un presidio studentesco permanente per Gaza.
Aggiornamento delle 22 – Un migliaio di persone in corteo sfila in via Milano, attraversando piazza Castello e via Po, partiti da piazza Palazzo di Città. Annunciato per domani un primo blocco cittadino, un nuovo corteo che, in bicicletta, si muoverà da Palazzo Nuovo. Un nuovo presidio è previsto, sempre nella giornata di giovedì 2 ottobre, con appuntamento alle 18 in piazza Castello, davanti alla Prefettura. Tra i tanti cori in sostegno alla popolazione palestinese si fanno sentire le voci contro il Governo: “Dimissioni”, intonano i manifestanti.
Aggiornamento delle 21.40 – Sono centinaia le persone che in poche ore si sono riunite in piazza Palazzo di Città, ribattezzata piazza Gaza, dove già era in corso un presidio permanente. “Palestina libera. Abbiamo pronte le prime denunce che depositeremo domattina alla Procura di Roma sia nei confronti dei responsabili diretti degli atti di pirateria che sono stati compiuti, sia contro chi non li ha impediti e che ne aveva l’obbligo giuridico, cioè il Governo Italiano”, dichiara l’avvocato Gianluca Vitale, a nome di giuristi e avvocati per la Palestina, riferendosi al blocco della Global Sumud Flotilla. Chiusi i varchi d’accesso della metropolitana delle stazioni di Torino Porta Susa e Torino Porta Nuova.
Israele intercetta la Global Sumud Flotilla: “Blocchiamo tutto”, proclamato lo sciopero generale nazionale
“Questo potrebbe essere il segnale di un potenziale blocco navale — hanno fatto sapere gli attivisti italiani a bordo della GSF —. Ma sia chiaro che non ci faremo intimidire da minacce, vessazioni o tentativi di proteggere l’assedio illegale di Israele su Gaza”. Immediato l’appello lanciato dalla portavoce italiana della Global Sumud Flotilla, Maria Elena Delia, sui social: “Le navi militari dell’IOF hanno cominciato le procedure per intercettare le barche della Global Sumud Flotilla. In acque internazionali. Restate vigili. Non lasciamoli soli. Ora tocca all’equipaggio di terra fare la sua parte”. Confermato e proclamato dall’Usb un nuovo sciopero generale nazionale nella giornata di venerdì 3 ottobre, ma ha inizio la mobilitazione studentesca e cittadina anche a Torino con appuntamento in piazza Palazzo di Città, ribattezzata piazza Gaza, alle 21.30. È in corso altresì un presidio permanente organizzato dagli studenti universitari a Palazzo Nuovo, da dove partirà alle undici di giovedì mattina, 2 ottobre, un corteo in bici: “Israele ha bloccato la Flotilla, noi blocchiamo tutto”.
Interrotto improvvisamente, alla luce del blocco navale in acque palestinesi della missione umanitaria, anche l’Italian Tech Resistance, il contro-festival organizzato in contrapposizione all’Italian Tech Week, altro simbolico obiettivo per proteste previste nella giornata di venerdì mattina, 3 ottobre, in occasione dell’arrivo sul palco di Jeff Bezos, John Elkann e Ursula von der Leyen.