L’Italia è diventata il primo paese dell’UE a approvare una legge sull’intelligenza artificiale completa. Regola l’uso dell’intelligenza artificiale e include sanzioni penali per l’abuso.

La legislazione, che fu annunciata per la prima volta nel marzo 2024, si allinea con la legge AI di riferimento dell’UE. Introduce condanne carcerarie da uno a cinque anni per la diffusione di contenuti generosi dannosi, come DeepFakes.

Si applicano sanzioni più severe quando l’IA viene utilizzata per commettere crimini, inclusi frode o furto di identità. La legge stabilisce anche rigorose regole di trasparenza e supervisione per luoghi di lavoro e settori tra cui assistenza sanitaria, istruzione, giustizia e sport.

I bambini di età inferiore ai 14 anni avranno bisogno del consenso dei genitori per accedere all’IA.

Per quanto riguarda il copyright, le opere create con supporto AI saranno protette se mostrano un vero sforzo intellettuale. Il testo e il data mining guidato dall’IA saranno consentiti solo per contenuti non congiunti o ricerche scientifiche autorizzate.

Alessio Butti, sottosegretario alla trasformazione digitale, ha affermato che la legge dell’intelligenza artificiale “riporta l’innovazione all’interno del perimetro dell’interesse pubblico, guidando l’IA verso la crescita, i diritti e la piena protezione dei cittadini”.

L’agenzia per l’Italia digitale e l’agenzia nazionale di sicurezza informatica applicheranno la legislazione.

Il primo ministro Giorgia Meloni ha definito AI “la più grande rivoluzione del nostro tempo”. Ha detto che può solo raggiungere il suo potenziale “all’interno di un quadro di regole etiche che si concentrano sulle persone e sui loro diritti e bisogni”.

La legge autorizza anche fino a 1 miliardo di euro da un fondo di capitale di rischio sostenuto dallo stato per sostenere l’IA, la sicurezza informatica e le aziende di telecomunicazioni. I critici sostengono che l’importo è piccolo rispetto agli investimenti negli Stati Uniti e in Cina.