Aumentare la piccola chirurgia destinata agli anziani all’interno del Rizzoli rappresenta un altro problema per l’istituto. Preoccupazione che è stata espressa in una lettera inviata ad agosto al presidente Michele de Pascale e all’assessore alla Salute, Massimo Fabi dai direttori dei due Dipartimenti, Patologie Complesse e Patologie Specialistiche guidate rispettivamente da Cesare Faldini e Davide Maria Donati.

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“Ci rivolgiamo direttamente a voi, perché il piano della rete ortopedico-traumatologica della città di Bologna che ci è stato recentemente proposto con la formazione di una orto-geriatria all’interno del Rizzoli ci spaventa: allungherà ulteriormente le liste d’attesa senza valorizzare una risorsa del sistema sanitario pubblico apprezzata nel mondo – scrivevano di due direttore a nome di tutti i primari dell’Istituto –. Dal nostro punto di vista ci sarebbero solo svantaggi per i pazienti e per il sistema sanitario. Innanzitutto un evidente controsenso clinico: trasferire al Rizzoli pazienti dalla complessità clinica elevata (anziani fragili con molteplici patologie e bisognosi di assistenza medica multispecialistica del tutto assente al Rizzoli), ma dalla complessità chirurgica medio-bassa (primo livello dei piccoli ospedali di provincia che sprecano le potenzialità dell’istituto)”.

Nella lettera viene poi sottolineato che “il paziente anziano è fragile ed ha bisogno di essere accolto in ambiente ospedaliero provvisto di reparti attivi 24 ore al giorno di diagnostica, laboratorio, medicina d’urgenza e chirurgia generale in grado di gestire le ’comorbidità’ tipiche dell’età senile, che al Rizzoli mancano totalmente: si metterebbe a rischio la sicurezza del paziente”.

Nella missiva veniva ribadito che “l’obiettivo di riduzione della lista d’attesa dei pazienti potrà essere realizzato con un’attribuzione di maggiori risorse oppure con una migliore distribuzione del carico di lavoro traumatologico escludendo il Rizzoli dalla rete traumatologica bolognese”. In chiusura veniva chiesto “un incontro con urgenza e una revisione del piano traumatologico dell’area bolognese come non è mai stato fatto”. Incontro che non sembrerebbe essere ancora avvenuto.

m.ras.