“L’aggressione contro navi civili che trasportavano cittadine e cittadini italiani rappresenta un fatto di gravità estrema. Un colpo inferto all’ordine costituzionale stesso che impedisce un’azione umanitaria e di solidarietà verso la popolazione palestinese, sottoposta dal governo israeliano a una vera e propria operazione di genocidio. Un attentato diretto all’incolumità e alla sicurezza di lavoratrici e lavoratori, volontarie e volontari imbarcati. Non è soltanto un crimine contro persone inermi, ma è grave che il governo italiano abbia abbandonato lavoratrici e lavoratori italiani in acque libere internazionali, violando i nostri principi costituzionali”. Con queste parole la Cgil Friuli Venezia Giulia ha annunciato, “in difesa di Flotilla, dei valori costituzionali e per Gaza”, lo sciopero generale nazionale di tutti i settori pubblici e privati per l’intera giornata di venerdì 3 ottobre.
Le manifestazioni
In Friuli Venezia Giulia lo sciopero sarà accompagnato da numerose iniziative di mobilitazione, come quella che giovedì vedrà protagonisti i lavoratori della sanità, con i flash-mob pro Palestina in programma in oltre 100 ospedali italiani, tra cui quelli di Trieste-Cattinara, Gorizia, Monfalcone, Udine, Pordenone e San Vito al Tagliamento. Il clou nella mattinata di venerdì, con il corteo di Trieste, in partenza alle 9 dal Giardino pubblico di via Giulia, per arrivare fino a Piazza Oberdan, con la partecipazione, a fianco della Cgil, dell’Unione degli Universitari e della Rete degli Studenti medi. Manifestazioni e presidi anche a Pordenone, dalle 9 e 30 in piazza XX Settembre, a Monfalcone dalle 10 alle 12 in piazza Repubblica e a Udine in via Pracchiuso, con un presidio indetto sotto la Prefettura a partire dalle 11.
Il segretario
“Dietro a questo sciopero – dichiara il segretario generale della Cgil Friuli Venezia Giulia Michele Piga – la richiesta di una reazione finalmente forte e determinata, da parte dell’Italia, dell’Europa e di tutta la comunità internazionale, di fronte alla tragedia che si sta consumando a Gaza. La missione della Flotilla ha rappresentato l’unico reale tentativo di aprire corridoi umanitari per sostenere la popolazione palestinese a fronte dell’inerzia della comunità internazionale, che a oggi non è riuscita a imporre a Israele il cessate il fuoco e il transito degli aiuti. Gravissimo anche l’intervento nei confronti della missione, avvenuto fuori dalle acque territoriali e in aperto spregio al diritto internazionale. Quanto al Governo italiano, abbandonare alla propria sorte i lavoratori e i volontari chi viaggiavano su quelle navi è un atteggiamento che viola i principi costituzionali, in primis quelli contenuti nell’articolo 11, dove l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa e come mezzo per risolvere le controversie internazionali, ma anche il vincolo al rispetto del diritto internazionale sancito dall’articolo 10”.